Tanta carne al fuoco nel piano delle opere pubbliche inserito nel Bilancio triennale 2022-’24. Lo ha annunciato nei giorni scorsi in occasione dell’apposita commissione l’assessore ai Lavori pubblici Rocco Zoccali insieme ai dirigenti di Palazzo Cabrino, l’architetto Cristina Renne e l’ingegner Walter Imperatore. L’esponente della giunta non ha nascosto le difficoltà del recente passato, ma anche la voglia di ripartire. Anzi, parafrasando una situazione legata alle corse autombilistiche, ha voluto definirla «stop and go».
Diversi gli obiettivi dell’amministrazione, fra quelli realizzabili con i fondi del Pnrr e risorse proprie e altri che potrebbero giungere attraverso la partecipazione ad appositi bandi. Oltre a quelli di maggiore consistenza già annunciati precedentemente dal sindaco Alessandro Canelli, Zoccali ha parlato in prima battuta della sistemazione di tutti gli edifici scolastici di competenza comunale e anche la creazione di una vero e proprio nuovo quartiere recuperando l’attuale area ex Tav, che sarà completamente smantellata: sul piatto ci saranno complessivamente 38 milioni di euro, suddivisi nei tre esercizi presi in esame (15 milioni quest’anno e nel prossimo, 8 nel 2024), oltre ad altri interventi da tempo annunciati come la realizzazione di nuove piste ciclabili per collegare le periferie (Lumellogno, Olengo e Pernate) con la città, oltre a quelle riguardanti corso Risorgimento – Vignale e corso della Vittoria – Veveri.
L’attenzione dei commissari di minoranza Nicola Fonzo e Rosano Pirovano si è però focalizzata in particolare sull’istituto De Pagave e sul cavalcavia di corso Milano. Per l’ex candidato primo cittadino i 230 mila euro stanziati per il rifacimento del tetto della casa di riposo “solo” nella terza annualità (2024) potrebbe rivelarsi tardivo, mentre al tempo stesso è riuscito a strappare il consenso per l’effettuazione di sopralluogo da parte dei commissari per valutare la situazione creatasi dopo gli atti vandalici verificatisi recentemente negli oltre trenta nini – alloggi.
Dal canto suo Pirovano ha nuovamente richiamato l’attenzione sulla situazione del vecchio cavalcavia di corso Milano e le attuali limitazioni della sua portata che impediscono il transito di autobus superiori alle 20 tonnellate, con la conseguente penalizzazione del trasporto pubblico. Il completamento e la tipologia degli interventi sul manufatto, come si sa, sono vincolati a una convenzione in essere tra il Comune e le Ferrovie risalente a quasi un secolo fa, ma proprio nel corso della riunione è giunta all’architetto Renne una decisiva risposta da Roma. Ora si potrà intervenire, realizzando anche i famosi ascensori da tempo auspicati anche dalla minoranza.