J’accuse del Pd: «Dovevamo sorvegliare meglio, ma è stata solo una parentesi»

La vicenda di Roberto Esposito si conclude con il suo allontanamento dalla lista civica a sostegno di Nicola Fonzo. Mentre gli esponenti del centro sinistra novarese fanno ammenda

Roberto Esposito è fuori dalla lista civica “Insieme alle periferie” che sostiene Nicola Fonzo. Senza alcuna sorpresa, infatti, si è concluso l’annunciato incontro tra il candidato sindaco di centro sinistra e il suo ormai ex sostenitore, allontanato in seguito alla scoperta di una serie di post inneggianti il fascismo che Esposito aveva pubblicato qualche anno fa sul proprio profilo Facebook (leggi qui).

Il diretto interessato si è scusato per l’accaduto, ma lo stesso Fonzo aveva già chiarito la sua posizione (leggi qui), poi ribadita al termine del colloquio: «Pur ringraziandolo per l’impegno finora profuso, gli ho fatto presente l’evidente impossibilità di proseguire in un’esperienza comune. Comprendendo la situazione, Esposito mi ha comunicato la volontà di ritirare la sua candidatura in una delle liste che mi sosterranno anche per non creare ostacoli. Per chi come me è stato componente del consiglio di amministrazione dell’Istituto storico della Resistenza di Novara e iscritto all’Anpi, non ci possono essere ambiguità o silenzi. Certamernte la diffusione della notizia può avere un carattere strumentale, ma non avrebbe senso tentare una difesa, trincerandosi dietro questa ipotesi. C’è stato un errore, di cui mi assumo la responsabilità. Non conosco la storia di tutti coloro i quali, in questi mesi, si sono avvicinati per dare una mano o per impegnarsi direttante alle elezioni. Ma l’imbarazzo che ne è derivato per la coalizione è evidente. Chiedo scusa e farò tesoro di questa esperienza».

La stessa posizione viene tenuta dalla segretaria provinciale del Pd, Ilaria Cornalba: «Quando l’abbiamo conosciuto sapevamo che aveva avuto una partecipazione attiva all’ultima campagna elettorale di Canelli da cui aveva poi preso le distanze – afferma -. Nessuno di noi ha guardato il suo profilo social, anche perché i post incriminati risalgono a qualche anno fa; nemmeno io come segretaria di partito posso controllare tutte le persone che si avvicinano alla campagna elettorale. Inoltre il contributo che Esposito ci portava era più civico che politico e nel clima in cui ci siamo trovati, abbiamo inziato a lavori sui temi comuni. Può esserci stata leggerezza, ci staremo più attenti, ma ciò che è importante è che lo stesso Esposito ha capito che la situazione era grave e ci avrebbe messo in difficoltà con il mondo a cui apparteniamo».

Su chi può avere avuto interesse a diffondere il passato di Esposito, Cornalba dice: «Ci siamo mossi con lui e non ci siamo preoccupati di andare a cercare il “colpevole”; di sicuro negli ultimi tempi ci sono state diverse strumentalizzazioni. Trovo, però, serio il modo in cui abbiamo gestito la vicenda, Nicola in primis: le cose è bene presentarle come sono e non infangarle. Abbiamo preso subito le misure necessarie: ripeto, mi sento responsabile, il partito deve avere più controllo, ma diciamo anche che in tempo di elezioni sono cose che possono capitare».

«È brutta storia che non doveva succedere, ma comunque una parentesi che non sposta di un centimentro il nostro sostegno a Nicola Fonzo – dichiara il leader novarese di Italia Viva, Giuseppe Genoni -. Continuiamo ad avere le miglori considerazioni sul candidato che riteniamo essere persona seria, preparata, capace, tra i pophi che possono pensare di gestire una città in un periodo post Covid. E comunque è un argomento che ai novaresi interessa poco, come il fatto che di simpatizzanti di estrema destra ce ne siano parecchi nelle liste che sostengono Canelli e a qualcuno di questi verà anche permesso di fare l’assessore. I nostri obiettivi restano, in ogni caso, concentrati sul futuro e sulla ricostruzione di una città in forte crisi demograafica».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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J’accuse del Pd: «Dovevamo sorvegliare meglio, ma è stata solo una parentesi»

La vicenda di Roberto Esposito si conclude con il suo allontanamento dalla lista civica a sostegno di Nicola Fonzo. Mentre gli esponenti del centro sinistra novarese fanno ammenda

Roberto Esposito è fuori dalla lista civica "Insieme alle periferie" che sostiene Nicola Fonzo. Senza alcuna sorpresa, infatti, si è concluso l'annunciato incontro tra il candidato sindaco di centro sinistra e il suo ormai ex sostenitore, allontanato in seguito alla scoperta di una serie di post inneggianti il fascismo che Esposito aveva pubblicato qualche anno fa sul proprio profilo Facebook (leggi qui).

Il diretto interessato si è scusato per l'accaduto, ma lo stesso Fonzo aveva già chiarito la sua posizione (leggi qui), poi ribadita al termine del colloquio: «Pur ringraziandolo per l'impegno finora profuso, gli ho fatto presente l'evidente impossibilità di proseguire in un'esperienza comune. Comprendendo la situazione, Esposito mi ha comunicato la volontà di ritirare la sua candidatura in una delle liste che mi sosterranno anche per non creare ostacoli. Per chi come me è stato componente del consiglio di amministrazione dell'Istituto storico della Resistenza di Novara e iscritto all'Anpi, non ci possono essere ambiguità o silenzi. Certamernte la diffusione della notizia può avere un carattere strumentale, ma non avrebbe senso tentare una difesa, trincerandosi dietro questa ipotesi. C'è stato un errore, di cui mi assumo la responsabilità. Non conosco la storia di tutti coloro i quali, in questi mesi, si sono avvicinati per dare una mano o per impegnarsi direttante alle elezioni. Ma l'imbarazzo che ne è derivato per la coalizione è evidente. Chiedo scusa e farò tesoro di questa esperienza».

La stessa posizione viene tenuta dalla segretaria provinciale del Pd, Ilaria Cornalba: «Quando l’abbiamo conosciuto sapevamo che aveva avuto una partecipazione attiva all’ultima campagna elettorale di Canelli da cui aveva poi preso le distanze - afferma -. Nessuno di noi ha guardato il suo profilo social, anche perché i post incriminati risalgono a qualche anno fa; nemmeno io come segretaria di partito posso controllare tutte le persone che si avvicinano alla campagna elettorale. Inoltre il contributo che Esposito ci portava era più civico che politico e nel clima in cui ci siamo trovati, abbiamo inziato a lavori sui temi comuni. Può esserci stata leggerezza, ci staremo più attenti, ma ciò che è importante è che lo stesso Esposito ha capito che la situazione era grave e ci avrebbe messo in difficoltà con il mondo a cui apparteniamo».

Su chi può avere avuto interesse a diffondere il passato di Esposito, Cornalba dice: «Ci siamo mossi con lui e non ci siamo preoccupati di andare a cercare il “colpevole”; di sicuro negli ultimi tempi ci sono state diverse strumentalizzazioni. Trovo, però, serio il modo in cui abbiamo gestito la vicenda, Nicola in primis: le cose è bene presentarle come sono e non infangarle. Abbiamo preso subito le misure necessarie: ripeto, mi sento responsabile, il partito deve avere più controllo, ma diciamo anche che in tempo di elezioni sono cose che possono capitare».

«È brutta storia che non doveva succedere, ma comunque una parentesi che non sposta di un centimentro il nostro sostegno a Nicola Fonzo - dichiara il leader novarese di Italia Viva, Giuseppe Genoni -. Continuiamo ad avere le miglori considerazioni sul candidato che riteniamo essere persona seria, preparata, capace, tra i pophi che possono pensare di gestire una città in un periodo post Covid. E comunque è un argomento che ai novaresi interessa poco, come il fatto che di simpatizzanti di estrema destra ce ne siano parecchi nelle liste che sostengono Canelli e a qualcuno di questi verà anche permesso di fare l’assessore. I nostri obiettivi restano, in ogni caso, concentrati sul futuro e sulla ricostruzione di una città in forte crisi demograafica».

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