Nastri e Binatti (Fratelli d’Italia) contro la legge Delrio: «Il voto torni ai cittadini»

Il senatore novarese e il capo (quasi in scadenza) dell'amministrazione di Palazzo Natta in piena sintonia con il loro partito, che propone per l'ente un vero e proprio ritorno al passato: «Elezione diretta di presidente e consiglieri e risorse per le competenze assegnate»

Le elezioni provinciali del prossimo anno, dove salvo sorprese l’unico a correre potrebbe essere l’attuale presidente Federico Binatti, per Novara come per il resto d’Italia molto probabilmente saranno le ultime a svolgersi con l’attuale sistema di “secondo livello”, cioè con un corpo elettorale costituito unicamente dagli amministratori locali, nel nostro territorio qualcosa di poco superiore al migliaio di “grandi elettori”.


E’ notizia di questi giorni la presentazione da parte del senatore di Fratelli d’Italia Marco Silvestroni di un progetto di legge che prevede di fatto la cancellazione della “legge Delrio”, il provvedimento varato otto anni fa dall’allora Governo guidato da Mattero Renzi in previsione di quella riforma costituzionale poi bocciata nel referendum del 2016. Con le Province ancora previste – alla pari delle Città Metropolitane – dalla Costituzione, per molti la Delrio è rimasta di fatto a metà del guado, inattuata, se non nell’abolizione dei compensi e nell’elezione diretta dei suoi organismi. A sostegno di un ritorno al passato si è da tempo formato uno schieramento trasversale e in questa fase a guidare le fila del progetto “restauratore” è il partito della premier Giorgia Meloni. A livello locale tutti ovviamente d’accordo, con il senatore Gaetano Nastri a fare di anello di collegamento fra Roma e Novara, e anche con il presidente della Provincia (di FdI) Federico Binatti.


«Lo scopo di questa iniziativa parlamentare – ha detto il sindaco di Trecate e capo dell’amministrazione di Palazzo Natta – è quello di ripristinare quella sovranità popolare sancita dal primo articolo della nostra Costituzione. Il voto deve tornare ai cittadini, e con questo la possibilità di eleggere direttamente i loro amministratori provinciali».


Ma Binatti, come tanti suoi colleghi, ha guardato soprattutto al lato economico: «I nostri enti hanno mantenuto in questi anni competenze su edilizia scolastica, ambiente, trasporti e strade. Tutte funzioni che necessitano di risorse che ci sono state tolte, rendendo il bilancio della Provincia sempre più povero ma lasciandoci responsansabilità in diversi settori».


Favorevoli a un ritorno al passato si sono già espressi tanto l’Upi (Unione province italiane) quanto alcuni esponenti dell’attuale Governo come Nello Musumeci (per dieci anni alla guida della Provincia di Catania). Per il ministro della Protezione civile la Delrio ha causato «un grave deficit di partecipazione democratica» e una sua riforma «non è più rinviabile».

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Nastri e Binatti (Fratelli d’Italia) contro la legge Delrio: «Il voto torni ai cittadini»

Il senatore novarese e il capo (quasi in scadenza) dell’amministrazione di Palazzo Natta in piena sintonia con il loro partito, che propone per l’ente un vero e proprio ritorno al passato: «Elezione diretta di presidente e consiglieri e risorse per le competenze assegnate»

Le elezioni provinciali del prossimo anno, dove salvo sorprese l'unico a correre potrebbe essere l'attuale presidente Federico Binatti, per Novara come per il resto d'Italia molto probabilmente saranno le ultime a svolgersi con l'attuale sistema di “secondo livello”, cioè con un corpo elettorale costituito unicamente dagli amministratori locali, nel nostro territorio qualcosa di poco superiore al migliaio di “grandi elettori”.


E' notizia di questi giorni la presentazione da parte del senatore di Fratelli d'Italia Marco Silvestroni di un progetto di legge che prevede di fatto la cancellazione della “legge Delrio”, il provvedimento varato otto anni fa dall'allora Governo guidato da Mattero Renzi in previsione di quella riforma costituzionale poi bocciata nel referendum del 2016. Con le Province ancora previste – alla pari delle Città Metropolitane – dalla Costituzione, per molti la Delrio è rimasta di fatto a metà del guado, inattuata, se non nell'abolizione dei compensi e nell'elezione diretta dei suoi organismi. A sostegno di un ritorno al passato si è da tempo formato uno schieramento trasversale e in questa fase a guidare le fila del progetto “restauratore” è il partito della premier Giorgia Meloni. A livello locale tutti ovviamente d'accordo, con il senatore Gaetano Nastri a fare di anello di collegamento fra Roma e Novara, e anche con il presidente della Provincia (di FdI) Federico Binatti.


«Lo scopo di questa iniziativa parlamentare – ha detto il sindaco di Trecate e capo dell'amministrazione di Palazzo Natta – è quello di ripristinare quella sovranità popolare sancita dal primo articolo della nostra Costituzione. Il voto deve tornare ai cittadini, e con questo la possibilità di eleggere direttamente i loro amministratori provinciali».


Ma Binatti, come tanti suoi colleghi, ha guardato soprattutto al lato economico: «I nostri enti hanno mantenuto in questi anni competenze su edilizia scolastica, ambiente, trasporti e strade. Tutte funzioni che necessitano di risorse che ci sono state tolte, rendendo il bilancio della Provincia sempre più povero ma lasciandoci responsansabilità in diversi settori».


Favorevoli a un ritorno al passato si sono già espressi tanto l'Upi (Unione province italiane) quanto alcuni esponenti dell'attuale Governo come Nello Musumeci (per dieci anni alla guida della Provincia di Catania). Per il ministro della Protezione civile la Delrio ha causato «un grave deficit di partecipazione democratica» e una sua riforma «non è più rinviabile».

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