Recovery Fund: ad Arona botta e risposta fra il sindaco Monti e la minoranza

Schermaglie politiche in riva al lago Maggiore. Protagonisti nella città del Sancarlone, ancora una volta, il gruppo di minoranza “Arona Domani” da una parte e l’amministrazione leghista guidata dal sindaco Federico Monti dall’altra. Oggetto del contendere il “Next Generation Piemonte”, il documento approvato dalla Giunta di Palazzo Lascaris che contiene oltre 1.200 progetti per un valore complessivo di 27 miliardi di euro – cioè i contributi giunti sul territorio – dei quali si chiederà al Governo l’inserimento nel “Piano nazionale di ripresa e resilienza”, il meglio noto “Recovery plan”. Progetti che saranno discussi poi da Palazzo Chigi per definire quelli che il Governo accoglierà entro il mese per poi essere inviati all’attenzione dell’Unione Europea come elenco delle priorità italiane.

In un comunicato “Arona Domani” ha voluto richiamare l’attenzione sulle richieste di alcuni centri della provincia, segnalando come – per fare un esempio – Borgomanero abbia presentato progetti “per oltre 50 milioni, Miasino per 10, Oleggio per 6 e perfino Ameno per oltre 10”. E Arona? “Solo – hanno proseguito i rappresentanti della minoranza – il progetto di recupero dell’area ex Macello”, iniziativa già sostenuta dall’allora primo cittadino Alberto Gusmeroli (oggi vice di Federico Monti e contemporaneamente deputato) per un valore di 1,8 milioni, che gli stessi consiglieri di “Arona Domani” definiscono “certamente positiva, ma che, come ci era stato detto, non avrebbe comportato grandi spese per il Comune. Il fatto che oltre non si sia andati a livello di progettualità lascia intendere la scarsa capacità di questa amministrazione di mettere in atto tutte quelle procedure, incluso un serio dibattito in Consiglio comunale, per ricercare altre proposte che, se accettate, sarebbero state a costo zero per la città”.

Pronta la replica del sindaco Federico Monti, che ha voluto definire le parole dell’opposizione «un altro abbaglio, generato dalla solita strumentalizzazione politica. Il documento approvato dalla Giunta regionale – ha ricordato il primo cittadino aronese – altro non è che un apprezzabile strumento di raccolta dei “desiderata” del territorio. Siamo consapevoli che la partita vera si giocherà a settembre e presupporrà la presentazione di progetti concretamente realizzabili già in via definitiva e immediatamente eseguibili, che in quanto tali avranno chance di essere accolti e finanziati. In questa prima fase ci siamo limitati a inserire un’opera appaltabile in tempi brevi. Nel frattempo stiamo lavorando anche su altri fronti e a settembre, in epoca attuativa, avremo tutte le carte in regola con altri progetti concreti, uno di questi riguarda l’efficientamento dell’illuminazione cittadina. Chi definisce il mio precedessore un “re decaduto” si sbaglia: si tratta di un elemento della Giunta che, direttamente da Roma, ci consente di essere sul pezzo».

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Schermaglie politiche in riva al lago Maggiore. Protagonisti nella città del Sancarlone, ancora una volta, il gruppo di minoranza “Arona Domani” da una parte e l’amministrazione leghista guidata dal sindaco Federico Monti dall’altra. Oggetto del contendere il “Next Generation Piemonte”, il documento approvato dalla Giunta di Palazzo Lascaris che contiene oltre 1.200 progetti per un valore complessivo di 27 miliardi di euro – cioè i contributi giunti sul territorio – dei quali si chiederà al Governo l’inserimento nel “Piano nazionale di ripresa e resilienza”, il meglio noto “Recovery plan”. Progetti che saranno discussi poi da Palazzo Chigi per definire quelli che il Governo accoglierà entro il mese per poi essere inviati all’attenzione dell’Unione Europea come elenco delle priorità italiane.

In un comunicato “Arona Domani” ha voluto richiamare l’attenzione sulle richieste di alcuni centri della provincia, segnalando come – per fare un esempio – Borgomanero abbia presentato progetti “per oltre 50 milioni, Miasino per 10, Oleggio per 6 e perfino Ameno per oltre 10”. E Arona? “Solo – hanno proseguito i rappresentanti della minoranza – il progetto di recupero dell’area ex Macello”, iniziativa già sostenuta dall’allora primo cittadino Alberto Gusmeroli (oggi vice di Federico Monti e contemporaneamente deputato) per un valore di 1,8 milioni, che gli stessi consiglieri di “Arona Domani” definiscono “certamente positiva, ma che, come ci era stato detto, non avrebbe comportato grandi spese per il Comune. Il fatto che oltre non si sia andati a livello di progettualità lascia intendere la scarsa capacità di questa amministrazione di mettere in atto tutte quelle procedure, incluso un serio dibattito in Consiglio comunale, per ricercare altre proposte che, se accettate, sarebbero state a costo zero per la città”.

Pronta la replica del sindaco Federico Monti, che ha voluto definire le parole dell’opposizione «un altro abbaglio, generato dalla solita strumentalizzazione politica. Il documento approvato dalla Giunta regionale – ha ricordato il primo cittadino aronese – altro non è che un apprezzabile strumento di raccolta dei “desiderata” del territorio. Siamo consapevoli che la partita vera si giocherà a settembre e presupporrà la presentazione di progetti concretamente realizzabili già in via definitiva e immediatamente eseguibili, che in quanto tali avranno chance di essere accolti e finanziati. In questa prima fase ci siamo limitati a inserire un’opera appaltabile in tempi brevi. Nel frattempo stiamo lavorando anche su altri fronti e a settembre, in epoca attuativa, avremo tutte le carte in regola con altri progetti concreti, uno di questi riguarda l’efficientamento dell’illuminazione cittadina. Chi definisce il mio precedessore un “re decaduto” si sbaglia: si tratta di un elemento della Giunta che, direttamente da Roma, ci consente di essere sul pezzo».

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