Non si è fatta attendere la reazione dei gruppi di minoranza dopo il rimpasto di giunta attuato dal sindaco Alessandro Canelli. Già nella serata di ieri, martedì 16 luglio, il Pd aveva diffuso un comunicato nel quale venivano mosse pesanti critiche nei confronti della nuova amministrazione. Nel mirino, ovviamente, il sindaco Alessandro Canelli, accusato senza troppi giri di parole di essere «un burattino nelle mani dei due “dominis” della destra novarese, Massimo Giordano e Gaetano Nastri».
Per i “dem” il primo cittadino si sarebbe fatto imporre tanto la “promozione” di De Grandis a vicesindaco quanto la “cacciata” di Lanzo, perché il fratello Riccardo (ex consigliere regionale non ricandidato nell’ultima tornata per Palazzo Lascaris) sarebbe da tempo caduto in disgrazia nei confronti del segretario provinciale del “Carroccio”.
Fra gli altri gruppi all’opposizione Mario Iacopino (Movimento 5 Stelle) ha parlato di «spettacolo indecoroso, con le forze di maggioranza che prima litigano, poi si ricompattano nell’unico interesse di spartirsi le poltrone. Adesso speriamo almeno in un deciso cambio di marcia, per il bene della città».
Più pragmatico Piergiacomo Baroni (Insieme per Novara), per il quale, prima di giudicare, «aspettiamo di vedere come si comporteranno i nuovi assessori. Resta il fatto che non cambierà la linea di questa amministrazione, caratterizzata da una grande attenzione alla logistica e poca nei confronti dei reali problemi della città, quelli della casa e delle fasce più deboli».