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Pd e M5S: «La giunta Cirio non risponde alle esigenze ma alle logiche di spartizione»

Per Rossi (Pd) sanità ceduta a Fdi, per Disabato (M5S) poco spazio alle donne

Ufficializzata la squadra del Cirio bis, non è tardata ad arrivare la presa di posizione dei due gruppi che andranno a occupare i banchi della minoranza a Palazzo Lascaris.

«Di fronte alla nuova giunta regionale, prendiamo atto che anche questa volta hanno prevalso logiche di spartizione tra i partiti con poca attenzione alle competenze e scarsa autonomia del presidente – dichiara il consigliere regionale e segretario regionale del Partito Democratico, Domenico Rossi -. Lui stesso nelle scorse settimane aveva fatto trapelare la volontà di voler affidare la sanità a un tecnico a lui vicino, ma ha dovuto cedere nei confronti di Fratelli di Italia come nella scorsa legislatura già aveva fatto nei confronti della Lega. Con l’aggravante che il partito di Giorgia Meloni prima ha preteso la delega per poi lasciarla in mano al nuovo arrivato perché nessuno tra coloro che già erano presenti nella scorsa legislatura ha voluto farsi carico dell’impegno più gravoso. L’augurio è che ci sia maggiore attenzione sul tema della sanità pubblica e che si metta fine alla propaganda che ha caratterizzato i cinque anni precedenti per provare a risolvere i problemi. Ci auguriamo che l’ennesimo impegno preso pubblicamente da Cirio di redigere un nuovo piano socio-sanitario si trasformi in realtà. La nuova giunta dovrà mettere in campo soluzioni senza passare il tempo a scaricare le responsabilità su chi ha governato precedentemente. Questa volta sono finiti gli alibi».

«Scarsa attenzione riservata alle donne nei ruoli apicali dell’esecutivo – accusa la capogruppo del M5S, Sarah Disabato -. L’unica nomina degna di nota è quella di Elena Chiorino, scelta come vice presidente. Non basta una vice presidenza ad una donna per definire una giunta “inclusiva” e rispettosa, nel concreto, delle pari opportunità. A ciò si aggiunge il tema della delega principale per il presente ed il futuro della Regione, ovvero la sanità. La scelta di non confermare Icardi è il chiaro segnale di quanto, in questi cinque anni, non si sia lavorato al meglio sul capitolo sanità. Sembrava che la delega dovesse andare ad un tecnico, e forse sarebbe stata la decisione migliore, ma la logica di spartizione del Centrodestra l’ha affidata ad un nome di Fratelli d’Italia. La legislatura parte nuovamente in assenza di un piano socio sanitario e di programmazione, si prefigura dunque la replica di quanto avvenuto in questi 5 anni: una sanità nel caos, governata “alla giornata”».

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