Nessun voto contrario, nessuno astenuto. Con il consenso unanime degli oltre sessanta presenti (chi fisicamente, chi collegato via internet) l’assemblea provinciale del Partito democratico ha eletto questa sera Rossano Pirovano nuovo segretario della Federazione di Novara. Unico candidato in lizza, espressione (forse) di una ritrovata unità dei “dem”, l’ex assessore con Andrea Ballaré ed ex capogruppo a Palazzo Cabrino nonché attuale consigliere comunale del capoluogo succede ufficialmente a Ilaria Cornalba, dimessasi dopo l’infausto esito delle elezioni amministrative dello scorso ottobre. A lei sono comunque andati i ringraziamenti da parte del del neo eletto «per l’impegno profuso in questi due difficili anni, dove anche l’attività politica è stata caratterizzata e fortemente penalizzata dall’emergenza pandemica».
Nel suo “discorso d’insediamento”, non a caso intitolato “Cantiere aperto”, Pirovano ha voluto esprimere concetti chiari e preci: «Questo è un punto di partenza. Occorrerà lavorare tutti insieme per ricostruire il partito, dentro e fuori. Il Pd che ho in mente io dovrà essere aperto alla società civile, al mondo dell’associazionismo ed essere in grado di dialogare con tutti».
Una sfida difficile e stimolante, che dovrà passare anche attraverso il recupero anche di un rapporto di fiducia con il territorio e i suoi amministratori. Il risultato delle ultime elezioni provinciali di secondo livello è sotto gli occhi di tutti: «Molti piccoli centri – ha detto infatti Pirovano – sono guidati sì da amministratori “civici”, ma il fatto che qualcuno, seppur più vicino al centrosinistra, abbia poi scelto di votare un candidato dello schieramento opposto deve farci riflettere. Dobbiamo riannodare il rapporto con loro».
Pirovano alla vigilia dell’appuntamento odierno aveva annunciato che già in questa sede avrebbe presentato la sua “squadra”. Non è stato in grado di mantenere la promessa perché, more solito, ancora una volta ha dovuto scontrarsi su richieste specifiche da parte delle varie componenti del partito: «Avevo detto che la segreteria sarebbe stata composta da otto persone e su questo numero, che ritengo più che sufficiente, mi sono impuntato, nonostante qualche richiesta di… aumentarlo. Ho chiesto di fornirmi rose di nomi sulle quali sceglierò in base alle capacità e alle attitudini di ciascuno. Conto di presentare la lista a metà della prossima settimana».