Pd, saltano Cornalba e Gatti. Spaccatura nel partito per la scelta del capogruppo in Comune

Nel corso dell'assemblea provinciale tenutasi nella serata di ieri la segretaria provinciale e il coordinatore cittadino hanno rassegnato le dimissioni. I “dem” al lavoro per individuare una figura di mediazione che eviti la convocazione di un congresso straordinario. Fonzo e Allegra si contendono la guida dell'opposizione a Palazzo Cabrino

Bufera nel Pd novarese a una settimana dal voto che, oltre a registrare il (quasi scontato alla vigilia) successo del sindaco Alessandro Canelli, ha fatto registrare il minimo storico in fatto di consensi elettorali per il partito: 6.892 voti, pari al 18,1%. Nel corso di un’accesa assemblea provinciale tenutasi nella serata di ieri, lunedì 11 ottobre, e protrattasi sino alle… ore piccole, la segretaria provinciale Ilaria Cornalba e il coordinatore cittadino Cesare Gatti hanno presentato le dimissioni dai rispettivi incarichi.


Quella estremamente fragile quanto apparente unità palesata in occasione della campagna elettorale, al momento del primo vero e proprio confronto interno si è invece frantumata, facendo riemergere tutte quelle spaccature intestine che da tempo dilaniano il partito. Azzerati i vertici, sembrerebbe comunque emersa la volontà di tenetare per l’ennesima volta di rimettere insieme i… cocci. Un passaggio considerato fondamentale, visto che dalle primissime dichiarazioni rilasciate a scrutinio terminato, diverse importanti figure nel Pd locale avevano tra l’altro auspicato un ritorno al dialogo con la gente su temi contreti, superando tutte quelle divisioni interne, potrebbe essere quello dell’individuazione di un segretario “ponte”, in grado di ricompattare le varie anime del partito, scongiurando la convocazione di un congresso straordinario.


Facile a dirsi, un po’ meno a farsi, anche se dovrebbe essere passata la proposta riguardante l’organizzazione di tavoli di confronto per cercare di ripartire. Ma un primo scoglio da superare nell’immediato riguarda anche la nomina del capogruppo a Palazzo Cabrino, quel consigliere che dovrebbe guidare l’opposzione al rieletto primo cittadino. Anche qui il Pd, o meglio i suoi componenti eletti, sembeerebbero profondamente divisi. Se da un lato una certa logica vorrebbe che questo ruolo venizze ricoperto dal candidato sindaco Nicola Fonzo (come accaduto nel 2016 con Andrea Ballaré, almeno inizialmente), una “regola” di partito vorrebbe che la scelta spetti al gruppo. Però sta prendendo sempre più piede la candidatura di Emanuela Allegra, e non solo per essere stata in tutta la città (come cinque anni fa) la figura che ha raccolto il maggior numero di preferenze. Con Fonzo si sarebbero schierati il capogruppo uscente Rossano Pirovano e Sara Paladini; con Allegra le due “new entry” Mattia Colli Vignarelli e Cinzia Spilinga, senza dimenticare il supporto fornitole anche del consigliere regionale Domenico Rossi, figura che all’interno del partito gode di importante influenza.

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Pd, saltano Cornalba e Gatti. Spaccatura nel partito per la scelta del capogruppo in Comune

Nel corso dell’assemblea provinciale tenutasi nella serata di ieri la segretaria provinciale e il coordinatore cittadino hanno rassegnato le dimissioni. I “dem” al lavoro per individuare una figura di mediazione che eviti la convocazione di un congresso straordinario. Fonzo e Allegra si contendono la guida dell’opposizione a Palazzo Cabrino

Bufera nel Pd novarese a una settimana dal voto che, oltre a registrare il (quasi scontato alla vigilia) successo del sindaco Alessandro Canelli, ha fatto registrare il minimo storico in fatto di consensi elettorali per il partito: 6.892 voti, pari al 18,1%. Nel corso di un’accesa assemblea provinciale tenutasi nella serata di ieri, lunedì 11 ottobre, e protrattasi sino alle… ore piccole, la segretaria provinciale Ilaria Cornalba e il coordinatore cittadino Cesare Gatti hanno presentato le dimissioni dai rispettivi incarichi.


Quella estremamente fragile quanto apparente unità palesata in occasione della campagna elettorale, al momento del primo vero e proprio confronto interno si è invece frantumata, facendo riemergere tutte quelle spaccature intestine che da tempo dilaniano il partito. Azzerati i vertici, sembrerebbe comunque emersa la volontà di tenetare per l’ennesima volta di rimettere insieme i… cocci. Un passaggio considerato fondamentale, visto che dalle primissime dichiarazioni rilasciate a scrutinio terminato, diverse importanti figure nel Pd locale avevano tra l’altro auspicato un ritorno al dialogo con la gente su temi contreti, superando tutte quelle divisioni interne, potrebbe essere quello dell’individuazione di un segretario “ponte”, in grado di ricompattare le varie anime del partito, scongiurando la convocazione di un congresso straordinario.


Facile a dirsi, un po’ meno a farsi, anche se dovrebbe essere passata la proposta riguardante l’organizzazione di tavoli di confronto per cercare di ripartire. Ma un primo scoglio da superare nell’immediato riguarda anche la nomina del capogruppo a Palazzo Cabrino, quel consigliere che dovrebbe guidare l’opposzione al rieletto primo cittadino. Anche qui il Pd, o meglio i suoi componenti eletti, sembeerebbero profondamente divisi. Se da un lato una certa logica vorrebbe che questo ruolo venizze ricoperto dal candidato sindaco Nicola Fonzo (come accaduto nel 2016 con Andrea Ballaré, almeno inizialmente), una “regola” di partito vorrebbe che la scelta spetti al gruppo. Però sta prendendo sempre più piede la candidatura di Emanuela Allegra, e non solo per essere stata in tutta la città (come cinque anni fa) la figura che ha raccolto il maggior numero di preferenze. Con Fonzo si sarebbero schierati il capogruppo uscente Rossano Pirovano e Sara Paladini; con Allegra le due “new entry” Mattia Colli Vignarelli e Cinzia Spilinga, senza dimenticare il supporto fornitole anche del consigliere regionale Domenico Rossi, figura che all’interno del partito gode di importante influenza.

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