Con il voto di domenica il Novarese si conferma terra di centrodestra, con una crescita di 4 o 5 punti rispetto al 2018, il centrosinistra è quasi stabile e poi c’è la novità del terzo polo che nel nostro territorio viaggia attorno al 10%. A crollare sono i Cinquestelle con una diminuzione attorno al 15% che, a livello regionale, supera il 17%.
Poi c’è il terremoto interno alla coalizione vincente, in questo territorio un tempo regno di Forza Italia e, ultimamente, zoccolo duro della Lega, entrambe dimezzate, a dimostrazione che Meloni ha soprattutto dominato a spese degli alleati oltre a un po’ di voti probabilmente in gran parte ex grillini. Se infatti il centrodestra nel Novarese raccoglie (alla Camera proporzionale) attorno alla metà dei votanti (47,2% a Novara contro il 43,2% del 2018, ma 50,9% considerando il voto dei 14 comuni maggiori con oltre 5mila abitanti), i rapporti interni si sono adeguati, pur con minori differenze, a quanto successo in Italia: nel capoluogo Fdi guadagna il 22,2%, più che quintuplicando il suo consenso, dal 5,1% al 27,3, mentre la Lega perde l’11,6% a Novara (dal 23,6% all’attuale 12%) e scende a terzo partito cittadino dietro il Pd. Più contenuto il calo di Forza Italia che però diventa sesta forza cittadina, dietro ad Azione-Iv e Cinquestelle, con il 7,2% subendo un -6,7%. Eguali scossoni, ma numericamente più accentuati, se si guarda al dato complessivo dei maggiori comuni novaresi, dove è più netta la salita di FdI.
Conferma del risultato del centrodestra arriva dai consensi per i candidati dell’uninominale: Nastri (Senato) e Gusmeroli (Camera) si affiancano oltre il 46% a Novara e superano il 52% considerando i maggiori comuni in Provincia, livello che confermano vincendo i rispettivi collegi: Nastri con il 52% e Gusmeroli con il 52,7%.
Teoricamente il centrosinistra come coalizione a Novara sale al 29,1% dal 26,8% del 2018 ma allora era fuori Leu e il suo 3,1% e quindi il confronto è in perdita: nel capoluogo ha un risultato migliore che considerando i 14 maggiori comuni dove viaggia al 26,2%. Partito trainante è il Pd, secondo in città (come in Piemonte e in Italia) appena sopra i 20 punti (anche in Regione), ma non nel complesso dei maggiori comuni in Provincia.
Buon esordio, invece, per il terzo polo che, a Novara come in Piemonte e nel Nord, va meglio che nella media nazionale. Nel capoluogo Calenda è il quarto partito al Senato (dove supera il 10%) e comunque, anche a livello regionale, si colloca davanti a Forza Italia.
Quarto partito alla Camera nel Novarese e in entrambe le elezioni in Piemonte è il Movimento 5 Stelle che però patisce un crollo di quasi 14 punti a Novara (9,9%, era al 23,7%) più accentuato a livello di grandi comuni novaresi (-14,8%) e a livello regionale dove, pur superando la doppia cifra, crolla del -17,8%.
MILU’ ALLEGRA CON PIU’ VOTI PERSONALI
Facendo un confronto tra il comportamento degli stessi elettori sulle due schede, appaiono delle differenze. A Novara nel centrodestra Gusmeroli alla Camera prende una manciata di voti in più (112) di Nastri al Senato e così pure è per Milù Allegra nel centrosinistra con 204 consensi in più di Pirovano e nei Cinquestelle con Iacopino meglio di Zacchero (per 43 voti). Inverso il rapporto in Azione-Iv dove il borgomanerese Faggiano ha 68 voti in più del collega Barazzotto alla Camera.
Da segnalare che ogni candidato all’uninominale poteva essere votato senza indicazione di una lista collegata: la maggior differenza di preferenze personali va ad Allegra che, nel capoluogo, ha portato 771 voti assegnati solo a lei (che a fine scrutinio saranno ripartiti fra le liste collegate).
IL VOTO IN PIEMONTE E IN ITALIA