Comune di Novara, prove di dialogo fra maggioranza e minoranza. Al di là del particolare contesto, una seduta non in presenza della I Commissione per discutere un paio di modifiche al Regolamento sulla Tassa di soggiorno collegate al “Decreto rilancio”, il dato politico più significativo è stato rappresentato da un’apertura dell’amministrazione, nell’occasione rappresentata dall’assessore Silvana Moscatelli, nei confronti delle opposizioni in un particolare momento come quello attuale.
Lo spunto iniziale, come detto, il Regolamento, con Sara Paladini (Pd) che ha chiesto quanto è stato incassato nel 2019 dalla Tassa di soggiorno e come sono state destinate queste risorse: «In questa fase di difficoltà – ha aggiunto – è importante la trasparenza nei confronti dei cittadini e magari che la tassa di soggiorno diventi una forma di ristoro a sostegno di un settore particolarmente colpito. Non è il momento delle divisioni, ma occorre istituire una cabina di regia e lavorare tutti per il bene della comunità».
«Lo scorso anno questa imposta ha generato un gettito di 140 mila euro – ha risposto Moscatelli – Molte sono le cose che stiamo facendo per cercare di rendere la città più appetibile. Si tratta di un percorso progressivo ma occorre tempo e risorse. Non si diventa una città turistica dall’oggi al domani. Proposte per cercare di superare la crisi? Potete farle in ogni momento. Da parte mia c’é la disponibilità».
Un’apertura sottolineata dall’altro esponente “dem” Rossano Pirovano, che però ha precisato come «questo dialogo ci sia stato solo con lei», ricordando inoltre come in questi anni non si sia vista una vera “promozione” della città: «Ho visto la pubblicità della mostra al Castello anche sui tram o nella metro di Milano – ha precisato – ma finora è mancata una comunicazione dall’esterno». «Ma la mostra – ha commentato Moscatelli – rappresenta sempre una promozione per la città. Per quanto riguarda le proposte, stabiliamo una sede opportuna».
Un apprezzamento alle parole dell’esponente della Giunta è arrivato anche da Nicola Fonzo, che ha auspicato un confronto «nelle opportune sedi istituzionali, non certo – ha concluso con un mirato affondo non certo rivolto all’assessore al Bilancio – in piazza Martiri».