E’ stato forse l’unico tema in agenda dei vari partiti politici negli ultimi giorni, ossia la presentazione delle liste dei candidati in corsa per un seggio nel prossimo Consiglio provinciale, che sarà rinnovato attraverso le elezioni di secondo livello (alle quali parteciperanno i sindaci e i consiglieri delle varie amministrazioni, per una platea elettorale di poco più di un migliaio di persone) in programma il prossimo 18 dicembre.
Qualche conferma ma anche parecchie novità, cominciando da quelle sotto certi aspetti “obbligate”. La mancata rielezione a Palazzo Cabrino, nel recente voto di ottobre, della leghista Elena Foti e di due esponenti di Fratelli d’Italia come Maurizio Nieli e Michele Contartese li ha di fatto tutti e tre esclusi dalla possibilità di una conferma a Palazzo Natta, dove non siederà neppure Ivan De Grandis, che ha ovviamente lasciato il suo posto nel Consiglio comunale del capoluogo per entrare a far parte della nuova giunta Canelli.
Anche stavolta due saranno le liste in lizza. Quella di centrodestra, denominata “Identità e territorio”, comprende tre sole figure uscenti, tutte donne: la vicepresidente Michela Leoni, ex sindaco e oggi consigliera comunale a Momo; Monia Anna Mazza, assessore comunale ad Arona; la prima cittadina di Vicolungo, Marzia Vicenzi. Ci sarebbe anche Andrea Crivelli, a lungo braccio destro del presidente Federico Binatti come “delegato” all’Istruzione, dimessosi in extremis per partecipare al voto di Novara, dove è poi risultato eletto.
Fra i nuovi spiccano l’ex sindaco “tuttofare” di Galliate, Davide Ferrari, e i consiglieri comunali di Novara Arduino Pasquini (Lega) e Anna Clara Iodice (Fratelli d’Italia). Ci sono poi i sindaci di Recetto Lido Beltrame e quello di Romentino Marco Caccia; il consigliere ceranese Alessandro Albanese, quello di Borgomanero Luigi Laterza e l’assessora camerese Rosa Maria Monfrinoli, in corsa ques’ultima per il centrodestra nonostante faccia parte di una giunta civica, quella guidata da Giuliano Pacileo, più orientata verso l’area politica opposta. Dodici nomi scaturiti da un ricercato “mix” fra le varie anime della coalizione, con il partito di Salvini che punta a non perdere posizioni nei confronti di un alleato che già esprime il presidente Federico Binatti.
Discorso diverso nel centrosinistra, presente con soli dieci nomi sotto il simbolo “La Provincia in Comune – Sostenibilità & territorio”. L’unico che punta a una riconferma è il consigliere comunale trecatese Marco Uboldi. Per il resto non ci saranno l’ex presidente Matteo Besozzi, rappresentato però da una sua fedelissima come l’assessore di Castelletto Ticino Marta Moalli, né Emanuela Allegra, per la quale «è giunto il momento di lasciare spazio ad altre figure». Il Pd punta le sue carte sulla consigliera comunale di Novara Sara Paladini, mentre la vera novità è rappresentata dalla presenza del capogruppo a Palazzo Cabrino del Movimento 5 Stelle, Mario Iacopino. Per i “grillini”, da sempre contrari a un ente come la Provincia, è insomma caduto un altro tabù: «Non abbiamo cambiato idea da questo punto di vista – ci ha spiegato Iacopino – Per noi le Province, come lo sono ora, rappresentato un “ibrido” e per questo auspichiamo una loro riforma. Però al momento ci sono e, viste le competenze loro assegnate in materia di scuole, strade e ambiente, vale la pena provare ad entrarci…».
La lista è completata dal sindaco di Cureggio Angelo Barbaglia; da due assessori, Vania Tommasini di Varallo Pombia e Gianluca Ubertini di Oleggio Castello; e da tre consiglieri comunali, Maria Grazia Bernascone di Carpignano Sesia, Fabrizio Fabusini di Cameri e Ilaria Zoia di Cressa.