Provincia: «Forniture energetiche alternative, valutiamo un intervento nella zona petrolifera di Trecate»

L'ha detto ieri, 9 marzo, la consigliera Rosa Maria Monfrinoli in occasione della presentazione del bilancio preventivo per il 2022 della Provincia di Novara

«Consideriamo il momento particolare che stiamo attraversando in termini di forniture energetiche. Da questo punto di vista si sta lavorando tanto per cercare di sviluppare fonti alternative. In questi giorni abbiamo avuto diversi incontri e vedremo se gli stessi si concretizzeranno con dei progetti, tra cui la possibilità di un intervento nella zona petrolifera di Trecate».

L’ha detto ieri, 9 marzo, la consigliera Rosa Maria Monfrinoli in occasione della presentazione del bilancio preventivo per il 2022 della Provincia di Novara, approvato nell’ultima seduta dell’assemblea di Palazzo Natta (leggi qui), è stato illustrato nel dettaglio ieri mattina, mercoledì 9 marzo, dal presidente Federico Binatti e dai consiglieri delegati per ciascuno dei rispettivi settori di competenza.

La consigliera Monia Mazza, come in occasione del Consiglio che ha provveduto ad approvare lo strumento previsionale, ha evidenziato ancora la positività dello stesso, «che premia la virtuosità di un ente che avrà a sua dispozione più risorse (540 mila euro) anche per procedere a nuove assunzioni»: nello specifico l’amministrazione di Palazzo Natta potrà andare a coprire tutte le figure presto collocate in pensione, aggiungendo anzi qualche addetto in più. Quattordici posizioni nuove, anche se il saldo attivo si limiterà, incluse quelle già previste, a cinque. Una voce importante inserita riguarda il cosiddetto “caro bollette” per circa 1,2 milioni di euro: «Lo Stato – ha però detto Mazza – ha già pensato attraverso una manovra di compensare gli enti locali prevedendo aiuti per le città metropolitane e le Province per complessivi 50 milioni. Vedremo quanto spetterà a noi». Infine, continua la diminuzione dell’indebitamento: la politica dell’amministrazione di non accendere nuovi mutui porterà la diminuzione del deficit da 76 a 66 milioni.


I settori più importanti dell’ente sono come sempre la viabilità e l’edilizia scolastica. Per il primo, da detto Marzia Vicenzi, il budget sarà di 10 milioni, «suddivisi prevalentemente in manutenzioni ordinarie. Un milione mezzo verrà come sempre destinato allo sgombero neve. Dal “decreto ponti” sono arrivati diversi contributi che ci permetteranno di intervenire su diverse strutture analizzate in seguito a quanto accaduto nell’ottobre di due anni fa a Romagnano Sesia». In diversi punti del territorio «andremo a risolvere problematiche relative alla presenza di incroci pericolosi realizzando rotatorie».


Capitolo istituti scolastici: «L’importo complessivo sulle strutture di nostra competenza – ha spiegato Andrea Crivelli – è pari a circa 16 milioni, finalizzati in buona sostanza a interventi di antincendio, protezione antisismica, agibilità, messa in sicurezza e creazione in alcuni casi di nuovi spazi. Un costo significativo che erode molte risorse riguarda il costo delle utenze che sono da sempre oggetto di un particolare monitoraggio, mentre altri interventi sono già in corso».


Arduino Pasquini ha anticipato che iniziative legate ai settori della caccia e della pesca potranno essere attuate non appena si potranno avere risorse, monitorando come sempre la problematica dei cinghiali.


Dal canto suo il presidente Federico Binatti ha ricordato tra l’altro che l’emergenza pandemica degli ultimi due anni ha da un lato “semplificato” le procedure per l’approvazione del documento, che prevedevano un doppio passaggio in aula e un’assemblea dei sindaci fra i due voti: «Recependo un’indicazione da parte dell’Upi abbiamo organizzeremo un incontro da “remoto” per recepire da un lato eventuali osservazioni ma anche per mantenere un rapporto diretto con i rappresentanti del territorio. Un’attività che si unisce al nostro progetto che ha previsto la suddivisione della provincia, capoluogo escluso, in otto zone per meglio confrontarci con le diverse realtà. Il primo incontro si è svolto alcuni giorni fa a Borgomanero con la presenza degli amministratori dei comuni limitrofi; il secondo incontro è previsto la settimana prossima ad Arona».

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Provincia: «Forniture energetiche alternative, valutiamo un intervento nella zona petrolifera di Trecate»

L’ha detto ieri, 9 marzo, la consigliera Rosa Maria Monfrinoli in occasione della presentazione del bilancio preventivo per il 2022 della Provincia di Novara

«Consideriamo il momento particolare che stiamo attraversando in termini di forniture energetiche. Da questo punto di vista si sta lavorando tanto per cercare di sviluppare fonti alternative. In questi giorni abbiamo avuto diversi incontri e vedremo se gli stessi si concretizzeranno con dei progetti, tra cui la possibilità di un intervento nella zona petrolifera di Trecate».

L’ha detto ieri, 9 marzo, la consigliera Rosa Maria Monfrinoli in occasione della presentazione del bilancio preventivo per il 2022 della Provincia di Novara, approvato nell’ultima seduta dell’assemblea di Palazzo Natta (leggi qui), è stato illustrato nel dettaglio ieri mattina, mercoledì 9 marzo, dal presidente Federico Binatti e dai consiglieri delegati per ciascuno dei rispettivi settori di competenza.

La consigliera Monia Mazza, come in occasione del Consiglio che ha provveduto ad approvare lo strumento previsionale, ha evidenziato ancora la positività dello stesso, «che premia la virtuosità di un ente che avrà a sua dispozione più risorse (540 mila euro) anche per procedere a nuove assunzioni»: nello specifico l’amministrazione di Palazzo Natta potrà andare a coprire tutte le figure presto collocate in pensione, aggiungendo anzi qualche addetto in più. Quattordici posizioni nuove, anche se il saldo attivo si limiterà, incluse quelle già previste, a cinque. Una voce importante inserita riguarda il cosiddetto “caro bollette” per circa 1,2 milioni di euro: «Lo Stato – ha però detto Mazza – ha già pensato attraverso una manovra di compensare gli enti locali prevedendo aiuti per le città metropolitane e le Province per complessivi 50 milioni. Vedremo quanto spetterà a noi». Infine, continua la diminuzione dell’indebitamento: la politica dell’amministrazione di non accendere nuovi mutui porterà la diminuzione del deficit da 76 a 66 milioni.


I settori più importanti dell’ente sono come sempre la viabilità e l’edilizia scolastica. Per il primo, da detto Marzia Vicenzi, il budget sarà di 10 milioni, «suddivisi prevalentemente in manutenzioni ordinarie. Un milione mezzo verrà come sempre destinato allo sgombero neve. Dal “decreto ponti” sono arrivati diversi contributi che ci permetteranno di intervenire su diverse strutture analizzate in seguito a quanto accaduto nell’ottobre di due anni fa a Romagnano Sesia». In diversi punti del territorio «andremo a risolvere problematiche relative alla presenza di incroci pericolosi realizzando rotatorie».


Capitolo istituti scolastici: «L’importo complessivo sulle strutture di nostra competenza – ha spiegato Andrea Crivelli – è pari a circa 16 milioni, finalizzati in buona sostanza a interventi di antincendio, protezione antisismica, agibilità, messa in sicurezza e creazione in alcuni casi di nuovi spazi. Un costo significativo che erode molte risorse riguarda il costo delle utenze che sono da sempre oggetto di un particolare monitoraggio, mentre altri interventi sono già in corso».


Arduino Pasquini ha anticipato che iniziative legate ai settori della caccia e della pesca potranno essere attuate non appena si potranno avere risorse, monitorando come sempre la problematica dei cinghiali.


Dal canto suo il presidente Federico Binatti ha ricordato tra l’altro che l’emergenza pandemica degli ultimi due anni ha da un lato “semplificato” le procedure per l’approvazione del documento, che prevedevano un doppio passaggio in aula e un’assemblea dei sindaci fra i due voti: «Recependo un’indicazione da parte dell’Upi abbiamo organizzeremo un incontro da “remoto” per recepire da un lato eventuali osservazioni ma anche per mantenere un rapporto diretto con i rappresentanti del territorio. Un’attività che si unisce al nostro progetto che ha previsto la suddivisione della provincia, capoluogo escluso, in otto zone per meglio confrontarci con le diverse realtà. Il primo incontro si è svolto alcuni giorni fa a Borgomanero con la presenza degli amministratori dei comuni limitrofi; il secondo incontro è previsto la settimana prossima ad Arona».

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