Questione Sporting, il sindaco Canelli: «Il Pd avvelena la competizione elettorale»

Dopo giorni di silenzio, il primo cittadino si è fatto sentire suall vicenda che sta interessando l'impianto sportivo del Terdoppio

«Sulla vicenda Sporting l’amministrazione in carica ha dato un indirizzo politico chiaro e preciso. A causa dei continui disservizi riscontrati, ovviamente nel rispetto delle norme e con procedure legittime, è stata chiesta la risoluzione del contratto con il precedente gestore e la garanzia della continuità del servizio con la salvaguardia del personale occupato, in attesa di selezionare con evidenza pubblica il nuovo gestore». Dopo il silenzio delle scorse settimane, il sindaco Alessandro Canelli si fa sentire sulla questione Sporting che sta tenendo banco negli ambienti comunali dopo che il 1 luglio l’ufficio sport ha sollevato Sport Management dalla gestione dei servizi dell’impianto del Terdoppio e ha affidato un incarico diretto senza bando pubblico a una Ati costituita pochi giorni prima (leggi qui).

Una procedura sulla quale il Partito Democratico ha sollevato forti dubbi tanto da presentare un esposto in Procura (leggi qui).

Ora è il primo cittadino a parlare e lo fa attraverso un nota inviata dal suo indirizzo di posta personale e non dall’ufficio stampa del Comune, con il sostegno di tutte le forze politiche di centro destra.

«Abbiamo chiesto di non chiudere gli impianti sportivi durante la stagione estiva per dare la possibilità ai cittadini novaresi e alle società sportive che usano l’impianto di continuare a frequentare le piscine (sia quella al coperto che quella all’aperto) con una qualità dei servizi migliore – prosegue Canelli -. A fronte di questo il Pd novarese, la cui classe dirigente è sostanzialmente quella che ha governato la città con l’ex sindaco Ballarè tra il 2011 e il 2016, nonostante le ampie spiegazioni date in commissione dall’assessore Chiarelli e dal dirigente responsabile, come da tradizione usa lo strumento degli esposti per tentare di avvelenare la competizione elettorale. Il lupo, quindi, perde il pelo ma non il vizio». 

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Questione Sporting, il sindaco Canelli: «Il Pd avvelena la competizione elettorale»

Dopo giorni di silenzio, il primo cittadino si è fatto sentire suall vicenda che sta interessando l’impianto sportivo del Terdoppio

«Sulla vicenda Sporting l’amministrazione in carica ha dato un indirizzo politico chiaro e preciso. A causa dei continui disservizi riscontrati, ovviamente nel rispetto delle norme e con procedure legittime, è stata chiesta la risoluzione del contratto con il precedente gestore e la garanzia della continuità del servizio con la salvaguardia del personale occupato, in attesa di selezionare con evidenza pubblica il nuovo gestore». Dopo il silenzio delle scorse settimane, il sindaco Alessandro Canelli si fa sentire sulla questione Sporting che sta tenendo banco negli ambienti comunali dopo che il 1 luglio l’ufficio sport ha sollevato Sport Management dalla gestione dei servizi dell’impianto del Terdoppio e ha affidato un incarico diretto senza bando pubblico a una Ati costituita pochi giorni prima (leggi qui).

Una procedura sulla quale il Partito Democratico ha sollevato forti dubbi tanto da presentare un esposto in Procura (leggi qui).

Ora è il primo cittadino a parlare e lo fa attraverso un nota inviata dal suo indirizzo di posta personale e non dall’ufficio stampa del Comune, con il sostegno di tutte le forze politiche di centro destra.

«Abbiamo chiesto di non chiudere gli impianti sportivi durante la stagione estiva per dare la possibilità ai cittadini novaresi e alle società sportive che usano l’impianto di continuare a frequentare le piscine (sia quella al coperto che quella all’aperto) con una qualità dei servizi migliore – prosegue Canelli -. A fronte di questo il Pd novarese, la cui classe dirigente è sostanzialmente quella che ha governato la città con l’ex sindaco Ballarè tra il 2011 e il 2016, nonostante le ampie spiegazioni date in commissione dall’assessore Chiarelli e dal dirigente responsabile, come da tradizione usa lo strumento degli esposti per tentare di avvelenare la competizione elettorale. Il lupo, quindi, perde il pelo ma non il vizio». 

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