Referendum, De Stasio: «Noi gli unici a schierarci per il “no”»

A due giorni dall’esito del referendum costituzionale dove, a detta di molti, sarebbero stati in tanti a voler salire in extremis sul caro del… vincitore, Sergio De Stasio, coordinatore novarese di “Azione”, ci tiene a ribadire come «la nostra formazione politica, insieme a “+ Europa” di Emma Bonino, sia stata l’unica a schierarsi apertamente per il “no” al taglio dei parlamentari».

«Solo noi – prosegue l’esponente del partito di Carlo Calenda – abbiamo messo la faccia, attivandoci nell’allestimento di gazebo e altre iniziative nel corso di quest’ultima campagna. E’ vero, ci sono stati anche diversi comitati trasversali di cittadini, ma si è trattato di gruppi estemporanei. Noi siamo stati coerenti sino alla fine».

Se la vittoria del “sì” era facilmente pronosticabile, De Stasio si sofferma ad analizzare alcuni dati: «Partendo dal fatto che la riforma era stata approvata dal Parlamento quasi all’unanimità il fatto che nella prova del voto popolare i “no” abbiamo sfiorato il 30% deve fare riflettere. Così come a livello locale occorre prendere atto di due fattori: l’affluenza alle urne è stata inferiore al dato nazionale e, contemporaneamente, i “no” sono stati superiori».

Ora che la riforma è passata, per De Stasio «occorre comunque lavorare, partendo anche da questo 30% e costruire ora una proposta politica progressista che raccolta diverse idee e proposte e che sia in grado di combattere e sconfiggere i populismi, tanto quelli da destra quanto quelli da sinistra».

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Referendum, De Stasio: «Noi gli unici a schierarci per il “no”»

A due giorni dall’esito del referendum costituzionale dove, a detta di molti, sarebbero stati in tanti a voler salire in extremis sul caro del… vincitore, Sergio De Stasio, coordinatore novarese di “Azione”, ci tiene a ribadire come «la nostra formazione politica, insieme a “+ Europa” di Emma Bonino, sia stata l’unica a schierarsi apertamente per il “no” al taglio dei parlamentari». «Solo noi - prosegue l’esponente del partito di Carlo Calenda - abbiamo messo la faccia, attivandoci nell’allestimento di gazebo e altre iniziative nel corso di quest'ultima campagna. E’ vero, ci sono stati anche diversi comitati trasversali di cittadini, ma si è trattato di gruppi estemporanei. Noi siamo stati coerenti sino alla fine». Se la vittoria del “sì” era facilmente pronosticabile, De Stasio si sofferma ad analizzare alcuni dati: «Partendo dal fatto che la riforma era stata approvata dal Parlamento quasi all’unanimità il fatto che nella prova del voto popolare i “no” abbiamo sfiorato il 30% deve fare riflettere. Così come a livello locale occorre prendere atto di due fattori: l’affluenza alle urne è stata inferiore al dato nazionale e, contemporaneamente, i “no” sono stati superiori». Ora che la riforma è passata, per De Stasio «occorre comunque lavorare, partendo anche da questo 30% e costruire ora una proposta politica progressista che raccolta diverse idee e proposte e che sia in grado di combattere e sconfiggere i populismi, tanto quelli da destra quanto quelli da sinistra».

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