Referendum, gioie e dolori degli amministratori novaresi

Anche Novara ha detto “Sì”. In città la riforma costituzionale ha fatto registrare un risultato in linea con quello nazionale. I favorevoli al taglio dei parlamentari sono stati il 67,6%, di poco inferiore a quelli dell’intera provincia, dove il quesito referendario ha di poco superato (am momento in cui scriviamo mancano ancora i dati di Arona) il 70% dei consensi.

Esulta il Movimento 5 Stelle, con il capogruppo a Palazzo Cabrino Mario Iacopino, che non nasconde la sua personale soddisfazione: «Una bella notizia – dice – e i primi risultati confermano che anche la nostra città è in linea con il resto dell’Italia. Portiamo a casa una riforma attesa da anni, per la quale siamo stati gli unici a metterci la faccia. Troppo facile adesso vedere tanti salire sul carro del vincitore…». Chiara allusione a qualcuno che, a fronte del “taglio” dei parlamentari divenuto ora realtà, ha chiesto elezioni anticipate al più presto: «Ma quale voto anticipato? – ha commentato ancora sarcasticamente – C’é tanto da fare, siamo solo all’inizio e questo Governo deve proseguire nel suo cammino».

 

 

Di vittoria netta parla anche la segretaria provinciale del Pd, Ilaria Cornalba, precisando come adesso «sia responsabilità delle forze politiche dimostrare che c’é una vera volontà di riforma complessiva del nostro assetto istituzionale e non solo una riduzione del numero dei parlamentari, che di per sè non significa né un risparmio significativo in termini economici, né garantisce una “migliore” rappresentanza o maggiore efficienza del Parlamento».

Per la segretaria dei “dem” novaresi «una buona parte di chi ha votato sì lo ha fatto dimostrando fiducia verso un percorso di riforma nel quale il Pd in primis si è impegnato e, d’altra parte, buona parte di chi ha votato no, lo ha fatto proprio perché la riforma proposta non risultava completa: Una valutazione di cui va tenuto conto».

Su un altro “numero” Cornalba pone però la sua attenzione: «Mi preoccupa che poco più del 50% degli elettori abbia deciso di esercitare questo suo diritto. Ci sarà da lavorare molto anche su questo, perché decidere di non votare è già una sconfitta della democrazia».

E l’amministrazione comunale? Da Palazzo Cabrino il commento del sindaco leghista Alessandro Canelli è quasi telegrafico: «Il popolo è sovrano. Ha vinto il sì e questo basta per considerare questo Parlamento delegittimato. Si vada al più presto al voto».

Il commento a caldo arriva dal presidente della Provincia Federico Binatti esponente di Fratelli d’Italia: «Abbiamo votato secondo le indicazioni del nostro partito. La percezione di chi fa politica sul territorio era netta: non ci sono state soprese, la vittoria del sì era data per scontata».

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Referendum, gioie e dolori degli amministratori novaresi

Anche Novara ha detto “Sì”. In città la riforma costituzionale ha fatto registrare un risultato in linea con quello nazionale. I favorevoli al taglio dei parlamentari sono stati il 67,6%, di poco inferiore a quelli dell’intera provincia, dove il quesito referendario ha di poco superato (am momento in cui scriviamo mancano ancora i dati di Arona) il 70% dei consensi.

Esulta il Movimento 5 Stelle, con il capogruppo a Palazzo Cabrino Mario Iacopino, che non nasconde la sua personale soddisfazione: «Una bella notizia – dice – e i primi risultati confermano che anche la nostra città è in linea con il resto dell’Italia. Portiamo a casa una riforma attesa da anni, per la quale siamo stati gli unici a metterci la faccia. Troppo facile adesso vedere tanti salire sul carro del vincitore…». Chiara allusione a qualcuno che, a fronte del “taglio” dei parlamentari divenuto ora realtà, ha chiesto elezioni anticipate al più presto: «Ma quale voto anticipato? – ha commentato ancora sarcasticamente – C’é tanto da fare, siamo solo all’inizio e questo Governo deve proseguire nel suo cammino».

 

 

Di vittoria netta parla anche la segretaria provinciale del Pd, Ilaria Cornalba, precisando come adesso «sia responsabilità delle forze politiche dimostrare che c’é una vera volontà di riforma complessiva del nostro assetto istituzionale e non solo una riduzione del numero dei parlamentari, che di per sè non significa né un risparmio significativo in termini economici, né garantisce una “migliore” rappresentanza o maggiore efficienza del Parlamento».

Per la segretaria dei “dem” novaresi «una buona parte di chi ha votato sì lo ha fatto dimostrando fiducia verso un percorso di riforma nel quale il Pd in primis si è impegnato e, d’altra parte, buona parte di chi ha votato no, lo ha fatto proprio perché la riforma proposta non risultava completa: Una valutazione di cui va tenuto conto».

Su un altro “numero” Cornalba pone però la sua attenzione: «Mi preoccupa che poco più del 50% degli elettori abbia deciso di esercitare questo suo diritto. Ci sarà da lavorare molto anche su questo, perché decidere di non votare è già una sconfitta della democrazia».

E l’amministrazione comunale? Da Palazzo Cabrino il commento del sindaco leghista Alessandro Canelli è quasi telegrafico: «Il popolo è sovrano. Ha vinto il sì e questo basta per considerare questo Parlamento delegittimato. Si vada al più presto al voto».

Il commento a caldo arriva dal presidente della Provincia Federico Binatti esponente di Fratelli d’Italia: «Abbiamo votato secondo le indicazioni del nostro partito. La percezione di chi fa politica sul territorio era netta: non ci sono state soprese, la vittoria del sì era data per scontata».

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