Regionali, il sondaggio premia Cirio ma Meloni rinvia ancora

Winpoll dà per il governatore grande gradimento e voto 2024 al 51-53%. Ma la premier: «Stima, ma ne parleremo». A Roma anche la decisione per l'avversario; e sarà di Schlein e Conte

Alberto Cirio vincerebbe le prossime elezioni regionali con oltre la metà dei voti dei piemontesi. A dirlo è il sondaggio Winpoll del 1° ottobre, commissionato da Scenari Politici e pubblicato sul Corriere della Sera,  il condizionale è d’obbligo non solo perché si tratta di un sondaggio, ma soprattutto perché l’attuale governatore non ha ancora ricevuto l’investitura ufficiale.

La prova si è avuta in occasione del Festival delle Regioni, che si è svolto nei giorni scorsi a Torino, accreditando a livello nazionale l’immagine dell’attuale governatore, quando a precisa domanda Giorgia Meloni, premier nonché regista delle candidature alle varie elezioni 2024, ha affermato: «Il presidente ha la mia stima e ha lavorato ottimamente» ma «quando si parlerà delle regionali faremo un ragionamento complessivo». Alludeva ad un rimescolamento che potesse portare un esponente FdI alla guida del Piemonte? Chissà! Parole che si possono interpretare in modo differente e l’interessato, sorridente, si dice in attesa: «La politica ha le sue liturgie e ci sono giusti passaggi romani».

IL SONDAGGIO PREMIA CIRIO

Del resto Cirio è ben consapevole dei numeri ora certificati da Winpoll: il governatore uscente è giudicato positivamente dalla maggioranza dei piemontesi, che lo riconfermerebbe senza problemi. Sondaggio, certo, che comunque si spinge – permanendo la non certezza della ricandidatura – anche ad ipotizzare che il centrodestra venga guidato da Elena Chiorino, attuale assessore regionale a Istruzione e Lavoro nonché alto dirigente di Fratelli d’Italia, poco più di un mese fa promossa da Meloni alla guida del Dipartimento Nazionale del partito, che si occupa di Lavoro e Crisi Aziendali, tema nodale della stessa politica del Governo.

Il sondaggio Winpoll dice che la partita si riaprirebbe con Chiorino, addirittura vista come sconfitta se dovesse competere con Chiara Gribaudo, Pd, alla guida del solo centrosinistra.

Dunque il sondaggio dice Alberto Cirio il cui l’operato piace al 40% degli intervistati (tra i quali il 20% di chi dichiara di votare Pd e il 30% di chi vota M5S) con la prevalenza sorprendente tra i giovani sotto i 30 anni, e non dispiace ad un ulteriore 38%; il totale di non contrari fa 78%.

Nei vari settori Cirio incassa giudizi positivi del 34% degli intervistati per l’operato nella sanità, il 58% nell’istruzione, il 62% nell’agricoltura, il 37% nell’ambiente, il 68% nella cultura, il 45% nel sociale, il 39% nei trasporti, il 56% nella sicurezza e l’83% nel turismo.

E SE SI VOTASSE OGGI?

Sul voto per il presidente, Winpoll ha presentato diversi scenari e, come detto Cirio vincerebbe sempre con più della maggioranza assoluta dei voti, dal 51 al 53%. 

Un quadro interessante viene dai consensi ai partiti (con un 41% di indecisi o assenteisti): Pd primo con il 25%, poi FdI 23%, Lega 13%, Cinquestelle 12%, Forza Italia 7%, Terzo polo considerato unito 6%, Più Europa (4%), Sinistra Verdi (4%).

C’è da precisare che il sondaggio è basato su 1600 interviste, ha ricevuto 4.234 rifiuti ed è stato realizzato tra il 16 e il 28 settembre.

E IL CENTOSINISTRA CHE FA?

Questo primo sondaggio sulla realtà piemontese capita quando ancora non è nota la data delle elezioni regionali e l’anticipo a marzo non è escluso e il centrosinistra è ancora alla ricerca di una coalizione e di un candidato presidente. Mentre sul territorio i Cinquestelle sono percorsi dall’idea di correre da soli e mostrare quanto valgono, soprattutto a fronte della candidatura Cirio.

Nel frattempo si registra che fette di centristi si stanno orientando non a corre da soli, ma in appoggio del governatore ricandidato. In marcia in questa direzione è data da tempo Azione di Calenda, pur con qualche resistenza piemontese, e così pure i Moderati di Portas, negli ultimi anni alleati del Pd.

Del resto si dice che Elly Schlein abbia anche lei avocato a Roma le decisioni finali sul voto regionale. E nella capitale si sta giocando la partita del “campo largo”, con il tentativo – dicono alcuni rumors – di coinvolgere Conte concedendogli l’appoggio alla candidatura della pentastellata onorevole Alessandra Todde in Sardegna, che è la regione dove il centrodestra potrebbe essere più in difficoltà. In cambio dovrebbe arrivare l’accordo attorno ad un nome del Pd in Piemonte, che facilmente potrebbe essere Chiara Gribaudo, vicepresidente del partito, come si è visto la più quotata dal sondaggio, ma soprattutto tra i coordinatori della mozione Schlein al congresso. Il tutto accantonando così malumori e sogni in entrambi i partiti, ed anche l’idea di indire le primarie, che il vento innovativo della giovane segretaria adesso sembrerebbe non più considerare.

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.

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Regionali, il sondaggio premia Cirio ma Meloni rinvia ancora

Winpoll dà per il governatore grande gradimento e voto 2024 al 51-53%. Ma la premier: «Stima, ma ne parleremo». A Roma anche la decisione per l’avversario; e sarà di Schlein e Conte

Alberto Cirio vincerebbe le prossime elezioni regionali con oltre la metà dei voti dei piemontesi. A dirlo è il sondaggio Winpoll del 1° ottobre, commissionato da Scenari Politici e pubblicato sul Corriere della Sera,  il condizionale è d’obbligo non solo perché si tratta di un sondaggio, ma soprattutto perché l’attuale governatore non ha ancora ricevuto l’investitura ufficiale.

La prova si è avuta in occasione del Festival delle Regioni, che si è svolto nei giorni scorsi a Torino, accreditando a livello nazionale l’immagine dell'attuale governatore, quando a precisa domanda Giorgia Meloni, premier nonché regista delle candidature alle varie elezioni 2024, ha affermato: «Il presidente ha la mia stima e ha lavorato ottimamente» ma «quando si parlerà delle regionali faremo un ragionamento complessivo». Alludeva ad un rimescolamento che potesse portare un esponente FdI alla guida del Piemonte? Chissà! Parole che si possono interpretare in modo differente e l’interessato, sorridente, si dice in attesa: «La politica ha le sue liturgie e ci sono giusti passaggi romani».

IL SONDAGGIO PREMIA CIRIO

Del resto Cirio è ben consapevole dei numeri ora certificati da Winpoll: il governatore uscente è giudicato positivamente dalla maggioranza dei piemontesi, che lo riconfermerebbe senza problemi. Sondaggio, certo, che comunque si spinge – permanendo la non certezza della ricandidatura – anche ad ipotizzare che il centrodestra venga guidato da Elena Chiorino, attuale assessore regionale a Istruzione e Lavoro nonché alto dirigente di Fratelli d’Italia, poco più di un mese fa promossa da Meloni alla guida del Dipartimento Nazionale del partito, che si occupa di Lavoro e Crisi Aziendali, tema nodale della stessa politica del Governo.

Il sondaggio Winpoll dice che la partita si riaprirebbe con Chiorino, addirittura vista come sconfitta se dovesse competere con Chiara Gribaudo, Pd, alla guida del solo centrosinistra.

Dunque il sondaggio dice Alberto Cirio il cui l'operato piace al 40% degli intervistati (tra i quali il 20% di chi dichiara di votare Pd e il 30% di chi vota M5S) con la prevalenza sorprendente tra i giovani sotto i 30 anni, e non dispiace ad un ulteriore 38%; il totale di non contrari fa 78%.

Nei vari settori Cirio incassa giudizi positivi del 34% degli intervistati per l’operato nella sanità, il 58% nell’istruzione, il 62% nell’agricoltura, il 37% nell’ambiente, il 68% nella cultura, il 45% nel sociale, il 39% nei trasporti, il 56% nella sicurezza e l’83% nel turismo.

E SE SI VOTASSE OGGI?

Sul voto per il presidente, Winpoll ha presentato diversi scenari e, come detto Cirio vincerebbe sempre con più della maggioranza assoluta dei voti, dal 51 al 53%. 

Un quadro interessante viene dai consensi ai partiti (con un 41% di indecisi o assenteisti): Pd primo con il 25%, poi FdI 23%, Lega 13%, Cinquestelle 12%, Forza Italia 7%, Terzo polo considerato unito 6%, Più Europa (4%), Sinistra Verdi (4%).

C’è da precisare che il sondaggio è basato su 1600 interviste, ha ricevuto 4.234 rifiuti ed è stato realizzato tra il 16 e il 28 settembre.

E IL CENTOSINISTRA CHE FA?

Questo primo sondaggio sulla realtà piemontese capita quando ancora non è nota la data delle elezioni regionali e l’anticipo a marzo non è escluso e il centrosinistra è ancora alla ricerca di una coalizione e di un candidato presidente. Mentre sul territorio i Cinquestelle sono percorsi dall’idea di correre da soli e mostrare quanto valgono, soprattutto a fronte della candidatura Cirio.

Nel frattempo si registra che fette di centristi si stanno orientando non a corre da soli, ma in appoggio del governatore ricandidato. In marcia in questa direzione è data da tempo Azione di Calenda, pur con qualche resistenza piemontese, e così pure i Moderati di Portas, negli ultimi anni alleati del Pd.

Del resto si dice che Elly Schlein abbia anche lei avocato a Roma le decisioni finali sul voto regionale. E nella capitale si sta giocando la partita del “campo largo”, con il tentativo – dicono alcuni rumors – di coinvolgere Conte concedendogli l’appoggio alla candidatura della pentastellata onorevole Alessandra Todde in Sardegna, che è la regione dove il centrodestra potrebbe essere più in difficoltà. In cambio dovrebbe arrivare l’accordo attorno ad un nome del Pd in Piemonte, che facilmente potrebbe essere Chiara Gribaudo, vicepresidente del partito, come si è visto la più quotata dal sondaggio, ma soprattutto tra i coordinatori della mozione Schlein al congresso. Il tutto accantonando così malumori e sogni in entrambi i partiti, ed anche l’idea di indire le primarie, che il vento innovativo della giovane segretaria adesso sembrerebbe non più considerare.

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.