Rimpasto di giunta, Canelli: «Nessun motivo politico, l’avevo pensato da tempo. Sicurezza tema delicato»

Il sindaco si prende la delega alla Sicurezza e la toglie a Lanzo che dichiara: «Non è un atto di sfiducia. Ho la stima del sindaco e del segretario Giordano»

Un piccolo rimpasto di giunta con un forte impatto politico che coinvolge la Lega e marginalmente Forza Italia senza toccare Forza Novara nè i nemici/amici di Fratelli d’Italia. Una revisione all’interno dell’esecutivo era nell’aria già da tempo, ma è ora chiaro che la decisione avrebbe riguardato innanzitutto il tema della Sicurezza, all’indomani delle dichiarazioni del segretario provinciale della Lega, Massimo Giordano, sulla rissa avvenuta sabato pomeriggio in piazza Garibaldi: l’ex sindaco che nell’ombra detiene ancora parte del potere sull’amministrazione della città e coglie al balzo l’opportunità offerta da un tafferuglio per dichiarare che Novara è in pericolo. E il giorno dopo il sindaco del suo stesso partito mette all’angolo l’assessore alla Sicurezza, Raffaele Lanzo, anche lui leghista, e si prende la delega consegnandogli in cambio Ambiente e Mobilità sostenibile.

Ma Canelli smentisce: «Questo rimpasto è stato fatto con criteri amministrativi, non c’è alcuna motivazione politica. È successo anche nel mandato precedente» dichiara il sindaco che assicura «a Novara non c’è un problema di sicurezza, è una questione di percezione. Avevo pensato di cambiare già prima di Pasqua, dopo aver parlato con alcuni cittadini che mi hanno riportato una sensazione di insicurezza a causa dell’aumento di extracomunitari intorno alla stazione, dell’occupazione abusiva di luoghi abbandonati e della movida serale. Ho così deciso di farmi carico direttamente di questi delicati aspetti senza delegare nessuno. Una decisione condivisa non solo all’interno del partito, ma con le altre forze di maggioranza. Continuo ad avere fiducia nei miei assessori, tanto che nessuno è stato estromesso: è normale fare il punto della situazione cosicché la squadra continui a lavorare nel modo migliore».

«Quello della sicurezza è un problema che riguarda i sindaci anche delle altre città con i quali mi confronto costantemente – prosegue Canelli -. Molti di loro se ne sono fatti carico già da tempo in prima persona e io ho deciso di seguire la stessa scelta. Con questo non significa che da oggi tutti i problemi saranno risolti, ma che ci metto direttamente la faccia».

Motivazioni ribadite anche dall’assessore Lanzo: «Non la vivo come una decisione dequalificante o di sfiducia, so di avere la stima sia del sindaco Canelli che del segretario provinciale Giordano. Non ho mai pensato di avere una delega a tempo indeterminato e sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il momento. Resto comunque nella giunta con due deleghe di fondamentale importanza sapendo di aver fatto finora un buon lavoro. Il sindaco mi ha chiamato, mi ha detto quale fosse la sua idea e che riteneva importante prendersi la responsabilità allo scopo di tutelare tutti. Non è una punizione ma un atto di attenzione nei miei confronti».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Il sindaco si prende la delega alla Sicurezza e la toglie a Lanzo che dichiara: «Non è un atto di sfiducia. Ho la stima del sindaco e del segretario Giordano»

Un piccolo rimpasto di giunta con un forte impatto politico che coinvolge la Lega e marginalmente Forza Italia senza toccare Forza Novara nè i nemici/amici di Fratelli d'Italia. Una revisione all'interno dell'esecutivo era nell'aria già da tempo, ma è ora chiaro che la decisione avrebbe riguardato innanzitutto il tema della Sicurezza, all'indomani delle dichiarazioni del segretario provinciale della Lega, Massimo Giordano, sulla rissa avvenuta sabato pomeriggio in piazza Garibaldi: l'ex sindaco che nell'ombra detiene ancora parte del potere sull’amministrazione della città e coglie al balzo l'opportunità offerta da un tafferuglio per dichiarare che Novara è in pericolo. E il giorno dopo il sindaco del suo stesso partito mette all’angolo l'assessore alla Sicurezza, Raffaele Lanzo, anche lui leghista, e si prende la delega consegnandogli in cambio Ambiente e Mobilità sostenibile.

Ma Canelli smentisce: «Questo rimpasto è stato fatto con criteri amministrativi, non c'è alcuna motivazione politica. È successo anche nel mandato precedente» dichiara il sindaco che assicura «a Novara non c'è un problema di sicurezza, è una questione di percezione. Avevo pensato di cambiare già prima di Pasqua, dopo aver parlato con alcuni cittadini che mi hanno riportato una sensazione di insicurezza a causa dell'aumento di extracomunitari intorno alla stazione, dell'occupazione abusiva di luoghi abbandonati e della movida serale. Ho così deciso di farmi carico direttamente di questi delicati aspetti senza delegare nessuno. Una decisione condivisa non solo all'interno del partito, ma con le altre forze di maggioranza. Continuo ad avere fiducia nei miei assessori, tanto che nessuno è stato estromesso: è normale fare il punto della situazione cosicché la squadra continui a lavorare nel modo migliore».

«Quello della sicurezza è un problema che riguarda i sindaci anche delle altre città con i quali mi confronto costantemente - prosegue Canelli -. Molti di loro se ne sono fatti carico già da tempo in prima persona e io ho deciso di seguire la stessa scelta. Con questo non significa che da oggi tutti i problemi saranno risolti, ma che ci metto direttamente la faccia».

Motivazioni ribadite anche dall'assessore Lanzo: «Non la vivo come una decisione dequalificante o di sfiducia, so di avere la stima sia del sindaco Canelli che del segretario provinciale Giordano. Non ho mai pensato di avere una delega a tempo indeterminato e sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il momento. Resto comunque nella giunta con due deleghe di fondamentale importanza sapendo di aver fatto finora un buon lavoro. Il sindaco mi ha chiamato, mi ha detto quale fosse la sua idea e che riteneva importante prendersi la responsabilità allo scopo di tutelare tutti. Non è una punizione ma un atto di attenzione nei miei confronti».

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