Domenico Rossi lo ha detto alla luce del sole. Al prossimo congresso nazionale del Pd sosterrà la corsa di Stefano Bonaccini, e lo farà «da “sinistra”, insieme a tante e tanti compagni di viaggio che in questi mesi hanno condiviso con Brando Benifei l’esperienza di “Corraggio Pd”. Con loro porteremo in dote le idee che secondo noi servono a cambiare in meglio il nostro partito e una forte voce di rinnovamento. Che passi anche dalla capacità di trasformare il congresso in un confronto di idee e di traiettorie e non in uno scontro tra persone, animato dall’umiltà di chi sa che non ha la verità in tasca e che serve il contributo di tutti e tutte. Anche perché dal giorno dopo dovremo necessariamente lavorare tutti insieme per raddrizzare le tante cose che ancora non vanno, a partite dalle lotte alle diseguaglianze, la giustizia ambientale, il lavoro e la sanità pubblica».
Il consigliere regionale ha proseguito ricordando che «nessuno può permettersi di ignorare che il passaggio che stiamo attraversando è molto stretto: servono coraggio e forte senso di responsabilità per ridefinire l’identità del partito e portare un forte rinnovamento, senza per questo rinnegare il passato, perché ci sono stati errori ma anche tanti aspetti positivi».
Pur essendo di parte ha ribadito di considerare che quello attuale sia «un momento eccezionale, nel quale diventano preziosi i contributi e le proposte di tutti i candidati in corsa». Da qui la stima nei confronti di Gianni Cuperlo e il fatto di riconoscersi «in molte proposte di Elly Schlein. Abbiamo bisogno della lucida capacità di analisi del primo e dello sguardo dell’energia della seconda, che mi auguro faciliti l’avvicinamento di persone nuove al partito».
Alle spalle di questa riflessione c’é un dato di fatto. Domenico Rossi sta “studiando” da segretario regionale del Pd, nome che uscirà dal prossimo congresso piemontese dei “dem”, in programma quasi parallelamente a quello nazionale. Ma sta studiando anche per intravedere la possibilità che a questo appuntamento si possa arrivare con una candidatura unitaria sul suo nome, non solo a livello novarese. Se all’ombra della Cupola i “dem” hanno già provveduto a delineare gli opposti schieramenti, ecco che – non solo per puro campanile – sono in molti a vederlo come una buona scelta per succedere a Paolo Furia.
Il diretto interessato per il momento non ha preferito sbilanciarsi. La situazione è talmente in evoluzione, di giorno in giorno se non di ora in ora, che potrebbero esserci delle novità a breve. Per il momento Rossi, anche alla luce di un comportamento sempre teso a ricercare una via unitaria e un dialogo, ha incassato il sostegno, oltre che da altri esponenti del Pd che al “nazionale” appoggeranno Bonaccini, anche da non pochi “pro Schlein”. Lo prova un documento di appoggio nei suoi confronti sottoscritto da diversi amministratori locali, dal segretario provinciale Rossano Pirovano alla coordinatrice del circolo del capoluogo Emanuela Allegra e poi altri colleghi del gruppo a Palazzo Cabrino come il capogruppo Nicola Fonzo, Cinzia Spilinga e Mattia Colli Vignarelli, proseguendo poi con il consigliere provinciale Angelo Barbaglia, l’ex senatrice Elena Ferrara, l’ex assessore regionale Augusto Ferrari e altri ancora.
Una risposta
a proposito di contenuti; Bonaccini vuole l”autonomia differenziata’ delle regioni….va bene anche quello?