Scontro in Regione sulla pulizia del Terdoppio. Il Comitato per Pernate «rischio alluvione»

La vicenda nasce dal deposito di alcuni detriti sotto il ponte del Terdoppio dove passano i binari del CIM

È arrivata durante la seduta di martedì 12 novembre di consiglio regionale la risposta dell’assessore con delega ai Trasporti e Infrastrutture, Opere pubbliche e Difesa del suolo Marco Gabusi all’interrogazione presentata dal consigliere Domenico Rossi il 4 ottobre scorso in merito alla mancata pulizia del tratto del Terdoppio che passa sotto al collegamento ferroviario del CIM.

Il CIM infatti è collegato al sistema ferroviario nazionale tramite un triplo ponte sul torrente Terdoppio che può ospitare fino a sei binari di raccordo in uso dal 2011. Le condizioni necessarie per l’ottenimento della concessione di esercizio provvisorio da parte di CIM erano fissate in visite ispettive con cadenza semestrale e la pulizia del deposito formatosi sotto il ponte, ogni due anni. Tuttavia, come aveva segnalato più volte il Comitato per Pernate, la pulizia dell’alveo non sarebbe stata effettuata con il conseguente deposito di detriti che potrebbero tradursi in un aumento delle probabilità di esondazione e di allagamento dei territori circostanti.

Alla domanda di Rossi che chiedeva «se siano state rispettate le condizioni per la concessione di esercizio provvisorio, con particolare riferimento alla pulizia idraulica e alle visite ispettive negli ultimi cinque anni» l’assessore Gabusi ha risposto che l’amministrazione regionale «ha preso in carico con serietà e responsabilità le segnalazioni relative alla pulizia dell’alveo del torrente Terdoppio e alla manutenzione del ponte ferroviario» e ha aggiunto che «negli ultimi anni sono stati effettuati regolari interventi di pulizia del deposito e di monitoraggio della struttura, in linea con le condizioni previste per l’esercizio provvisorio del ponte. Inoltre, sono state svolte visite ispettive periodiche per verificare lo stato di sicurezza e prevenire possibili rischi».

Per Gabusi «la sicurezza dei cittadini e la funzionalità delle infrastrutture sono priorità assolute per la nostra Giunta. Sono stati già pianificati ulteriori interventi per risolvere la situazione, garantendo la sicurezza idraulica e la prevenzione di eventuali fenomeni di esondazione o allagamento nelle aree circostanti» ha concluso.

Il Comitato per Pernate si dice sorpreso «nel constatare che le visite ispettive prescritte vengano effettuate in totale autonomia dal concessionario, senza che vengano redatti e condivisi report. Questo è un ulteriore elemento di preoccupazione, in quanto non permette di avere una documentazione pubblica consultabile sulle opere di pulizia e manutenzione dell’alveo» e chiede a Gabusi chiarimenti in merito «alla persistenza del vecchio ponte a singolo binario, già dichiarato insufficiente dallo studio Hydrodata del 2000 e tuttora non rimosso, sebbene la sua eliminazione fosse prevista già nella realizzazione del nuovo attraversamento a 6 binari, considerato che tale ponte non è più in utilizzo da molti anni e che la sua insufficienza idraulica è ad oggi un collo di bottiglia per un evento di piena rilevante».

Anche Rossi dichiara di condividere «la necessità della massima trasparenza sulla vicenda, soprattutto se i controlli vengono delegati al concessionario. È importante che ci sia la possibilità da parte dei cittadini di accedere ai report sulle azioni effettuate nell’alveo del torrente. Noi continueremo nell’attività ispettiva per dare voce alle preoccupazioni del territorio».

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Scontro in Regione sulla pulizia del Terdoppio. Il Comitato per Pernate «rischio alluvione»

La vicenda nasce dal deposito di alcuni detriti sotto il ponte del Terdoppio dove passano i binari del CIM

È arrivata durante la seduta di martedì 12 novembre di consiglio regionale la risposta dell’assessore con delega ai Trasporti e Infrastrutture, Opere pubbliche e Difesa del suolo Marco Gabusi all’interrogazione presentata dal consigliere Domenico Rossi il 4 ottobre scorso in merito alla mancata pulizia del tratto del Terdoppio che passa sotto al collegamento ferroviario del CIM.

Il CIM infatti è collegato al sistema ferroviario nazionale tramite un triplo ponte sul torrente Terdoppio che può ospitare fino a sei binari di raccordo in uso dal 2011. Le condizioni necessarie per l’ottenimento della concessione di esercizio provvisorio da parte di CIM erano fissate in visite ispettive con cadenza semestrale e la pulizia del deposito formatosi sotto il ponte, ogni due anni. Tuttavia, come aveva segnalato più volte il Comitato per Pernate, la pulizia dell’alveo non sarebbe stata effettuata con il conseguente deposito di detriti che potrebbero tradursi in un aumento delle probabilità di esondazione e di allagamento dei territori circostanti.

Alla domanda di Rossi che chiedeva «se siano state rispettate le condizioni per la concessione di esercizio provvisorio, con particolare riferimento alla pulizia idraulica e alle visite ispettive negli ultimi cinque anni» l’assessore Gabusi ha risposto che l’amministrazione regionale «ha preso in carico con serietà e responsabilità le segnalazioni relative alla pulizia dell’alveo del torrente Terdoppio e alla manutenzione del ponte ferroviario» e ha aggiunto che «negli ultimi anni sono stati effettuati regolari interventi di pulizia del deposito e di monitoraggio della struttura, in linea con le condizioni previste per l’esercizio provvisorio del ponte. Inoltre, sono state svolte visite ispettive periodiche per verificare lo stato di sicurezza e prevenire possibili rischi».

Per Gabusi «la sicurezza dei cittadini e la funzionalità delle infrastrutture sono priorità assolute per la nostra Giunta. Sono stati già pianificati ulteriori interventi per risolvere la situazione, garantendo la sicurezza idraulica e la prevenzione di eventuali fenomeni di esondazione o allagamento nelle aree circostanti» ha concluso.

Il Comitato per Pernate si dice sorpreso «nel constatare che le visite ispettive prescritte vengano effettuate in totale autonomia dal concessionario, senza che vengano redatti e condivisi report. Questo è un ulteriore elemento di preoccupazione, in quanto non permette di avere una documentazione pubblica consultabile sulle opere di pulizia e manutenzione dell’alveo» e chiede a Gabusi chiarimenti in merito «alla persistenza del vecchio ponte a singolo binario, già dichiarato insufficiente dallo studio Hydrodata del 2000 e tuttora non rimosso, sebbene la sua eliminazione fosse prevista già nella realizzazione del nuovo attraversamento a 6 binari, considerato che tale ponte non è più in utilizzo da molti anni e che la sua insufficienza idraulica è ad oggi un collo di bottiglia per un evento di piena rilevante».

Anche Rossi dichiara di condividere «la necessità della massima trasparenza sulla vicenda, soprattutto se i controlli vengono delegati al concessionario. È importante che ci sia la possibilità da parte dei cittadini di accedere ai report sulle azioni effettuate nell’alveo del torrente. Noi continueremo nell’attività ispettiva per dare voce alle preoccupazioni del territorio».

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