«Se ci sarà un cambiamento di rotta io sarò in prima linea»

E’ una delle notizie che ha maggiormente tenuto banco nelle dichiarazioni politiche degli ultimi giorni. La proposta, lanciata dal segretario nazionale dei “dem” Nicola Zingaretti di giungere, dopo le imminenti elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria, di sciogliere il partito per dare vita a una nuova formazione ha avuto il cosiddetto effetto di un lasso lanciato in uno stagno. E le reazioni non sono mancate, da Roma sino alla più remota delle periferie.

 

[the_ad id=”62649″]

 

A Novara, dove il Pd locale ha con qualche fatica ricostituito il suo assetto provinciale la scorsa settimana alla luce dei risultati scaturiti nel corso del congresso straordinario conclusosi a dicembre, non si è fatta attendere un’analisi da parte della neo segretaria Ilaria Cornalba: «Prima di tutto – ha detto – è positivo che si parta da un dato: qualcosa non ha funzionato. Ciò che non ha funzionato, a mio avviso, è che la Carta dei valori, l’atto fondativo del Pd, è rimasta in gran parte inattuata, a partire dalla riforma istituzionale necessaria al Paese». A livello personale, poi, Cornalba, ha ribadito che «se il cambiamento di rotta andrà nel senso di una piena attuazione del progetto del Pd sarò in prima linea. In questa prossima fase che si aprirà, probabilmente con un congresso nazionale a breve – ha proseguito – non dovremo avere paura del confronto sulle idee e dovremo mettere in campo tutta la nostra capacità di analisi ed elaborazione: ne abbiamo avuto un bellissimo esempio all’iniziativa Riformismo comunitario a Torino lo scorso sabato, dove si è provato a tracciare una strada per i riformisti che guardi alla comunità come pilastro fondante della società. In questo senso dovremo – ha concluso la segretaria provinciale del Pd – aprirci ai movimenti di piazza (le cosiddette “Sardine” ma non solo, ndr), ma anche a un confronto e a un sostegno concreto ai corpi intermedi». Resta da capire se questi auspici saranno condivisi anche da altri, affinché non si verifichi che il “puzzle” faticosamente completato non si frantumi nuovamente in tante tessere…

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

© 2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Luca Mattioli

Luca Mattioli

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

«Se ci sarà un cambiamento di rotta io sarò in prima linea»

E’ una delle notizie che ha maggiormente tenuto banco nelle dichiarazioni politiche degli ultimi giorni. La proposta, lanciata dal segretario nazionale dei “dem” Nicola Zingaretti di giungere, dopo le imminenti elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria, di sciogliere il partito per dare vita a una nuova formazione ha avuto il cosiddetto effetto di un lasso lanciato in uno stagno. E le reazioni non sono mancate, da Roma sino alla più remota delle periferie.

 

[the_ad id=”62649″]

 

A Novara, dove il Pd locale ha con qualche fatica ricostituito il suo assetto provinciale la scorsa settimana alla luce dei risultati scaturiti nel corso del congresso straordinario conclusosi a dicembre, non si è fatta attendere un’analisi da parte della neo segretaria Ilaria Cornalba: «Prima di tutto – ha detto – è positivo che si parta da un dato: qualcosa non ha funzionato. Ciò che non ha funzionato, a mio avviso, è che la Carta dei valori, l’atto fondativo del Pd, è rimasta in gran parte inattuata, a partire dalla riforma istituzionale necessaria al Paese». A livello personale, poi, Cornalba, ha ribadito che «se il cambiamento di rotta andrà nel senso di una piena attuazione del progetto del Pd sarò in prima linea. In questa prossima fase che si aprirà, probabilmente con un congresso nazionale a breve – ha proseguito – non dovremo avere paura del confronto sulle idee e dovremo mettere in campo tutta la nostra capacità di analisi ed elaborazione: ne abbiamo avuto un bellissimo esempio all’iniziativa Riformismo comunitario a Torino lo scorso sabato, dove si è provato a tracciare una strada per i riformisti che guardi alla comunità come pilastro fondante della società. In questo senso dovremo – ha concluso la segretaria provinciale del Pd – aprirci ai movimenti di piazza (le cosiddette “Sardine” ma non solo, ndr), ma anche a un confronto e a un sostegno concreto ai corpi intermedi». Resta da capire se questi auspici saranno condivisi anche da altri, affinché non si verifichi che il “puzzle” faticosamente completato non si frantumi nuovamente in tante tessere…

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata