Sulla carta si tratta di un’associazione culturale ma lo sfondo politico è quello di creare un legame con Alternativa Popolare, il partito fondato nel 2017 dall’ex ministro dell’Interno Angelino Alfano come possibile nuova “forza centrista” e successivamente da lui stesso abbandonato, per poi – tra ingressi, defezioni e alleanza varie – essere “ereditato” dall’attuale “asse” rappresentato dal presidente Paolo Alli e dal segretario nazionale, il sindaco di Terni Stefano Bandecchi. Stiamo parlando di “Piemonte al centro”, presentata ufficialmente ieri sera, venerdì 6 ottobre, dall’ex parlamentare leghista, il valsesiano Paolo Tiramani, in una gremita sala dell’Albergo Italia proprio alla presenza del primo cittadino della località umbra e di diversi attivisti e simpatizzanti.
“Piemonte al centro” vuole essere prima di tutto una sorte di laboratorio politico nel territorio del Piemonte Orientale, «realtà finita per essere trascurata dalla crisi che ha investito i partiti tradizionali – ha detto Tiramani, che di questo nuovo soggetto è il segretario, mentre la presidenza viene ricoperta dall’ex consigliera comunale novarese Erika Nieddu – Il nostro obiettivo è quello di creare un legame con le realtà amministrative del territorio, troppo spesso ridotte a piccoli interessi dei partiti». Perché, partendo da un’area decisamente vasta, una riunione proprio a Novara? Nella risposta di Tiramani la prima di una serie di punzecchiature al suo ex partito: «Qui c’é un’amministrazione di centrodestra che ogni giorno ha dei problemi che dovrebbe avere se avesse un altro colore. Invece leggiamo di risse, accoltellamenti, problemi alla viabilità, ma più in generale dovrebbe occuparsi delle piccole cose inerenti la quotidianità».
E’ apparso fin troppo evidente che “Piemonte al centro” e Alternativa Popolare si rivolgano a quell’elettorato di centrodestra in questo momento un po’ «deluso dal sindaco Alessandro Canelli», anche se nel successivo intervento di Stefano Bandecchi, il primo cittadino ternano (in realtà livornese di nascita e romano di residenza), non tradendo la sua proverbiale oratoria da comizio vecchio stampo infarcita di espressioni fin troppo colorite, ha spaziato in lungo e in largo, sottolineando come «la via da percorrere sia la strada al centro, non svoltando né a destra né a sinistra». A livello nazionale come in quello locale, perché, come ha ricordato ancora Tiramani, «qui in Piemonte la destra ha deluso e la sinistra non esiste».
Alternativa Popolare potrebbe trovare sul suo cammino qualche alleato in occasione dei prossimi appuntamenti elettorali? Per la verità, come ha spiegato Bandecchi, un abbozzo di un dialogo con Forza Italia per arrivare alla presentazione di una lista comune sotto i due simboli c’é stato. Ipotesi, però, quasi subito tramontata: «Vorrà dire che correremo da soli». E in attesa di conoscere il suo possibile “peso” elettorale (sul quale si conta molto in Valsesia, proprio grazie a Tiramani), almeno a Novara Alternativa Popolare in qualche modo riuscirà a entrare a Palazzo Cabrino. Grazie alla consigliera Francesca Ricca, moglie di Tiramani, rieletta nel Consiglio comunale del capoluogo nella Lega e recentemente uscita dal partito di Matteo Salvini per costituire un Gruppo misto: «Anche se da sola non lo potrò formalmente fare da questo momento rappresenterò Alternativa Popolare».