La tenuta della maggioranza del comune di Trecate guidata dal sindaco Federico Binatti sembra vacillare. Al centro dello scontro c’è la consigliera di Fratelli d’Italia, Tiziana Napoli, che denuncia una gestione ambigua e tentennante da parte del primo cittadino.
La rottura si è concretizzata nel consiglio comunale di mercoledì sera, quando Napoli, insieme al capogruppo di Fdi (partito del sindaco che ha la maggioranza assoluta), Michele Musone, ha votato contro due punti all’ordine del giorno, facendo emergere una frattura significativa all’interno della coalizione. Sebbene i temi respinti non fossero di grande rilevanza amministrativa, il segnale politico inviato è stato forte: la coesione della maggioranza è in discussione.
Il voto contrario è arrivato dopo la risposta del sindaco all’interrogazione presentata dalle opposizioni proprio sulle voci di un possibile rimpasto di giunta: «Non c’è alcun problema – ha detto il primo cittadino – voglio smentire qualunque tipo di ragionamento che non corrisponde alla realtà». Al termine della discussione la consigliera Napoli ha pronunciato una frase che a molti è sembrata singolare: «Scopro adesso che è stato tutto un sogno, e stasera mi sono svegliata. Chi vuole capire, capisca».
«Con quella dichiarazione ho voluto fare riferimento al fatto che Binatti mi aveva prospettato un incarico da assessore facendo una promessa a Musone – afferma Napoli -. Invece è sparito, lasciandomi all’oscuro e senza altra comunicazione. Questa cosa era stata discussa prima di Natale e lui aveva garantito che avrebbe fatto tutto prima del consiglio. Invece niente, si è tirato indietro forse per timore di possibili reazioni della Lega».
Napoli sottolinea, infatti, come la presenza di due assessori leghisti nella giunta rappresenti una sproporzione rispetto alla rappresentanza di Fratelli d’Italia, partito che da mesi chiede un riequilibrio. «La questione ruota attorno alla figura di Alessandro Pasca, assessore in quota Lega, che per Binatti è intoccabile mentre il resto di Fratelli d’Italia avrebbe voluto sacrificarlo. Se devo far fuori qualcuno – mi ha detto Binatti – non sarà un maschio, dunque arrivi tu al posto suo» ipotizzando la sostituzione dell’assessora leghista Patrizia Dattrino.
La consigliera non nasconde la sua delusione: «Mi fidavo di lui, aspettavo una mossa in un senso o nell’altro, invece niente. Il sindaco si sbaglia se pensa di avere i soliti manichini che vanno in consiglio ad alzare la mano: io non sono tra quelli. Ieri sera voluto dare il primo segnale».
Le tensioni interne non sono nuove. Già dalla scorsa estate, Napoli aveva espresso il proprio dissenso sul progetto di riqualificazione della piscina coperta, un intervento da 6 milioni di euro che aveva poi suscitato perplessità anche nel consigliere leghista Mauro Bricco. Quest’ultimo si è infatti espresso più volte contro l’iniziativa e ormai si presenta in aula solo quando si parla dell’argomento. Altra assenza d’eccezione alla seduta di mercoledì, quella del consigliere di Fdi, Paolo Manzini, anche lui scettico sul progetto della piscina.
Nonostante l’inasprimento dei rapporti con il sindaco, Napoli dichiara di non avere intenzione di dimettersi e di voler restare in maggioranza. «Volevo solo un po’ di onestà, lui ha il vizio di temporeggiare e mette sempre davanti le segreterie provinciali. Ma è lui il sindaco e deve prendersi la responsabilità di gestire la propria maggioranza».
Se la consigliera Napoli ha espresso il suo punto di vista, sia il consigliere Musone che il sindaco Binatti, contattati da La Voce, sono risultati irreperibili.