Trecate, il rimpasto scatena tensioni in maggioranza in vista del consiglio

Manzini (Gruppo Misto) rassegna le deleghe: «Scelta non condivisa». Bricco (Lega): «Azione deplorevole»

La crisi politica che sta interessando il comune di Trecate si fa ancora più crescente in vista del consiglio comunale di domani, 26 febbraio, dopo che venerdì scorso il sindaco Federico Binatti ha proceduto autonomamente con un rimpasto di giunta – rimuovendo l’assessore Antonio Baraggini e nominando al suo posto Tiziana Napoli – che ha fatto storcere il naso a diversi consiglieri di maggioranza. Primo fra tutti Mauro Bricco della Lega, che aveva già rinunciato alle deleghe mesi fa dopo una dura presa di posizione contro il progetto della piscina coperta da 6 milioni di euro.

«Sono in totale disaccordo e questo non è un segreto, infatti domani voterò la mozione sulla piscina presentata dalla minoranza – dichiara Bricco -. L’ho già fatto una volta, non vedo perché non dovrei rifarlo». E critica il rimpasto definendolo «un’azione deplorevole», sostenendo che il sindaco abbia agito per «salvare il posto di qualcun altro». Bricco afferma anche che «nelle scorse settimane Binatti mi ha chiesto di dare un voto ai componenti della giunta, e il mio parere su Baraggini è stato positivo. A differenza di quanto dichiara sui giornali, io non sono per niente al suo fianco: per il momento resto in osservazione, poi vedrò se prendere qualche decisione».

Il rimpasto non è piaciuto nemmeno al consigliere Paolo Manzini che nella giornata di ieri ha rassegnato le deleghe dopo che due settimane fa aveva lasciato Fdi per passare al Gruppo Misto. Il consigliere afferma che il sindaco lo ha informato della rimozione di Baraggini senza consultarlo: «Non mi ha chiesto un parere, mi ha solo detto di prenderne atto». Inoltre sottolinea che, sebbene fosse previsto l’ingresso di Napoli in giunta «nessun segnale poteva far pensare che a farne le spese sarebbe stato Baraggini». In vista del consiglio comunale, Manzini aggiunge: «Con il sindaco non c’è mai stata chiarezza. Nella seduta di domani voterò secondo coscienza».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Trecate, il rimpasto scatena tensioni in maggioranza in vista del consiglio

Manzini (Gruppo Misto) rassegna le deleghe: «Scelta non condivisa». Bricco (Lega): «Azione deplorevole»

La crisi politica che sta interessando il comune di Trecate si fa ancora più crescente in vista del consiglio comunale di domani, 26 febbraio, dopo che venerdì scorso il sindaco Federico Binatti ha proceduto autonomamente con un rimpasto di giunta – rimuovendo l’assessore Antonio Baraggini e nominando al suo posto Tiziana Napoli – che ha fatto storcere il naso a diversi consiglieri di maggioranza. Primo fra tutti Mauro Bricco della Lega, che aveva già rinunciato alle deleghe mesi fa dopo una dura presa di posizione contro il progetto della piscina coperta da 6 milioni di euro.

«Sono in totale disaccordo e questo non è un segreto, infatti domani voterò la mozione sulla piscina presentata dalla minoranza – dichiara Bricco -. L’ho già fatto una volta, non vedo perché non dovrei rifarlo». E critica il rimpasto definendolo «un’azione deplorevole», sostenendo che il sindaco abbia agito per «salvare il posto di qualcun altro». Bricco afferma anche che «nelle scorse settimane Binatti mi ha chiesto di dare un voto ai componenti della giunta, e il mio parere su Baraggini è stato positivo. A differenza di quanto dichiara sui giornali, io non sono per niente al suo fianco: per il momento resto in osservazione, poi vedrò se prendere qualche decisione».

Il rimpasto non è piaciuto nemmeno al consigliere Paolo Manzini che nella giornata di ieri ha rassegnato le deleghe dopo che due settimane fa aveva lasciato Fdi per passare al Gruppo Misto. Il consigliere afferma che il sindaco lo ha informato della rimozione di Baraggini senza consultarlo: «Non mi ha chiesto un parere, mi ha solo detto di prenderne atto». Inoltre sottolinea che, sebbene fosse previsto l’ingresso di Napoli in giunta «nessun segnale poteva far pensare che a farne le spese sarebbe stato Baraggini». In vista del consiglio comunale, Manzini aggiunge: «Con il sindaco non c’è mai stata chiarezza. Nella seduta di domani voterò secondo coscienza».

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