Via libera dei 5 Stelle al terzo mandato e alle alleanze con altri partiti

Via libera da parte degli attivisti del Movimento 5 Stelle al cosiddetto “terzo mandato” e contemporaneo “sì” alla possibilità di alleanze con altri partiti in vista delle elezioni amministrative. E’ stato questo l’esito della consultazione interna dei pentastellati avvenuta con l’ormai tradizionale sistema del voto sulla piattaforma Rousseau, i cui risultati si sono conosciuti nel pomeriggio di ieri, venerdì 14 agosto. Nella sostanza i grillini hanno approvato (con l’80% dei voti favorevoli) la modifica alla cosiddetta formula del “mandato zero” che consentirà a ogni singolo esponente di candidarsi più di due volte in occasione di consultazioni, da quelle locali fino al Parlamento.

Un voto dal quale, ad esempio, dipendeva la possibilità o meno alla sindaca uscente di Roma Virginia Raggi di affrontare o meno una nuova corsa alla guida dell’amministrazione capitolina, ma che a questo punto aprirebbe nuove prospettive nelle periferie, dove, come sostengono da tempo diversi attivisti del movimento, un ricambio è certamente necessario perché nessuno debba poter vivere di politica per decenni, ma al tempo stesso occorre premiare con gradualità l’impegno dei più meritevoli.

 

 

Con il 60% dei favorevoli, inoltre, gli iscritti hanno dato l’ok alla possibilità di alleanze con altri partiti in occasione dei prossimi appuntamenti con le urne. Non sarà certo un obbligo, ma in sostanza viene a cadere una sorta di veto: non sarà più un dogma per i pentastellati correre da soli. E da questo punto di vista sono in molti a vedere possibili accordi, in primis con il Pd, visto l’asse giallo – rosso già esistente a livello governativo, tanto che le prime reazioni, dal ministro Di Maio dallo stesso segretario dem Zingaretti, sono state improntate alla soddisfazione.

Ma sarà possibile tradurre in realtà tutto questo? A Torino i bene informati parlano di un riavvicinamento fra i due partiti in vista dell’appuntamento elettorale del prossimo anno, con il Pd che a questo punto sembrerebbe anche disposto ad accettare un nuovo mandato di Chiara Appendino alla guida del capoluogo regionale pur di impedire un successo del centro – destra. Potrebbe essere così anche altrove? «Non è assolutamente scontato, ogni realtà locale agirà in base alle sue esigenze. E i nostri obiettivi sono quelli di andare incontro e dare risposte ai cittadini» è il pensiero che circola all’interno del Movimento 5 Stelle all’ombra della Mole. A livello locale si è detto soddisfatto dell’esito della consultazione anche il capogruppo in consiglio comunale di Novara Mario Iacopino: «Il nostro movimento doveva effettuare questo cambiamento, perché se non ti adatti rischi di sparire. Bene il fatto che si sia dato più spazio e autonomia ai territori, cosa che offrirà più opportunità».

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Via libera da parte degli attivisti del Movimento 5 Stelle al cosiddetto “terzo mandato” e contemporaneo “sì” alla possibilità di alleanze con altri partiti in vista delle elezioni amministrative. E’ stato questo l’esito della consultazione interna dei pentastellati avvenuta con l’ormai tradizionale sistema del voto sulla piattaforma Rousseau, i cui risultati si sono conosciuti nel pomeriggio di ieri, venerdì 14 agosto. Nella sostanza i grillini hanno approvato (con l’80% dei voti favorevoli) la modifica alla cosiddetta formula del “mandato zero” che consentirà a ogni singolo esponente di candidarsi più di due volte in occasione di consultazioni, da quelle locali fino al Parlamento.

Un voto dal quale, ad esempio, dipendeva la possibilità o meno alla sindaca uscente di Roma Virginia Raggi di affrontare o meno una nuova corsa alla guida dell’amministrazione capitolina, ma che a questo punto aprirebbe nuove prospettive nelle periferie, dove, come sostengono da tempo diversi attivisti del movimento, un ricambio è certamente necessario perché nessuno debba poter vivere di politica per decenni, ma al tempo stesso occorre premiare con gradualità l’impegno dei più meritevoli.

 

 

Con il 60% dei favorevoli, inoltre, gli iscritti hanno dato l’ok alla possibilità di alleanze con altri partiti in occasione dei prossimi appuntamenti con le urne. Non sarà certo un obbligo, ma in sostanza viene a cadere una sorta di veto: non sarà più un dogma per i pentastellati correre da soli. E da questo punto di vista sono in molti a vedere possibili accordi, in primis con il Pd, visto l’asse giallo – rosso già esistente a livello governativo, tanto che le prime reazioni, dal ministro Di Maio dallo stesso segretario dem Zingaretti, sono state improntate alla soddisfazione.

Ma sarà possibile tradurre in realtà tutto questo? A Torino i bene informati parlano di un riavvicinamento fra i due partiti in vista dell’appuntamento elettorale del prossimo anno, con il Pd che a questo punto sembrerebbe anche disposto ad accettare un nuovo mandato di Chiara Appendino alla guida del capoluogo regionale pur di impedire un successo del centro – destra. Potrebbe essere così anche altrove? «Non è assolutamente scontato, ogni realtà locale agirà in base alle sue esigenze. E i nostri obiettivi sono quelli di andare incontro e dare risposte ai cittadini» è il pensiero che circola all’interno del Movimento 5 Stelle all’ombra della Mole. A livello locale si è detto soddisfatto dell’esito della consultazione anche il capogruppo in consiglio comunale di Novara Mario Iacopino: «Il nostro movimento doveva effettuare questo cambiamento, perché se non ti adatti rischi di sparire. Bene il fatto che si sia dato più spazio e autonomia ai territori, cosa che offrirà più opportunità».

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