Zangrillo (Forza Italia): «Ripartiamo dal voto della scorsa settimana con Marcassa e Cota»

Il leader regionale degli “azzurri” è venuto lunedì sera a Novara per dipanare qualche malumore legato alla scelta dell'assessore in quota al partito, ma promuovendo prima di tutto il lavoro svolto dal commissario provinciale e dal coordinatore cittadino: «Murante? Sono dispiaciuto, ma se non è ruscito a ottenere voti sufficienti...»

«Ripartiamo dal voto della scorsa settimana con Massimo Marcassa e Roberto Cota», parola di Paolo Zangrillo. Il parlamentare genovese (nella foto insieme a Cota, Marcassa e Sozzani), coordinatore regionale di Forza Italia, è venuto a Novara lunedì sera per analizzare il voto ottenuto dagli “azzurri” la scorsa settimana e, stando al si dice, per cercare di dipanare qualche malumore sorto nel partito, legato soprattutto alla scelta del nome che avrebbe dovuto occupare la casella riservata a FI nella giunta Canelli-bis. Poco è trapelato dall’esito dell’incontro, anche se qualche voce parla di riunione al calor bianco… Del resto, la ormai da tempo regolare presenza all’ombra della Cupola di Zangrillo se da un lato viene giustificata «dall’importanza che Novara riveste come seconda città del Piemonte», dall’altro viene vista come la necessità di tenere a bada un partito che a livello locale si sta dimostrando a tratti piuttosto irrequieto.

Di certo si hanno unicamente le dichiarazioni di Zangrillo: «Il voto alle amministrative (5,7%, ndr) rispecchia quello che ci aspettavamo alla vigilia – ci ha detto – Purtroppo abbiamo pagato la presenza di una forte lista civica come Forza Novara che ha pescato in una parte di quell’elettorato di centrodestra moderato nel quale da sempre ci identifichiamo, cosa che abbiamo riscontrato anche a Torino fra coloro che hanno appoggiato il nostro candidato sindaco Paolo Damilano. Il nostro proposito, a Novara come in tante altre realtà, è ora quello di lavorare in prospettiva delle elezioni politiche, dove ci saranno unicamente simboli di partito».

Nessuna sorpresa nei vertici locali del partito, che continuerà a essere guidato, rispettivamente a livello provinciale e cittadino, da Massimo Marcassa e Roberto Cota: «Sono loro i referenti a pieno titolo. Chiamarli commissari o coordinatori poco conta. Hanno lavorato bene, soprattutto il secondo, che dall’alto di una lunga esperienza ha offerto un contributo con l’entusiasmo e la passione di un giovane militante». Prima di affrontare il tema assessore, Zangrillo ha voluto rivolgere un ringrazimento ai militanti, da figure storiche come quella di Gaudenzio Ferrandi a quelli più giovani, evidenziando come il partito si stia aprendo a un’importante fase di ricambio atteaverso il coinvolgimento di nuovi soggetti: «L’elezione in Consiglio di Marco Gambacorta (secondo più votato in lista dopo il capogruppo uscente Pietro Gagliardi, ndr) va in questa direzione, come la scelta di affidare l’assessorato a Teresa Arminenti, un’esponente esterna, di quella società civile sulla quale contiamo molto».

Inevitabile parlare di Gerardo Murante, presidente dell’assemblea di Palazzo Cabrino nella precedente amministrazione, che ha annunciato con un post su Facebook di abbandonare il partito: «Sono sinceramente dispiaciuto di quella sua decisione – ha detto Zangrillo – anche perché Murante è stato un militante di Forza Italia sin dalla sua costituzione. Capisco che il suo desiderio era quello di ricoprire un incarico, vista la sua esperienza, ma in politica bisogna saper accettare anche le sconfitte. E Murante non è riuscito a ottenere voti sufficienti…».

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Il leader regionale degli “azzurri” è venuto lunedì sera a Novara per dipanare qualche malumore legato alla scelta dell’assessore in quota al partito, ma promuovendo prima di tutto il lavoro svolto dal commissario provinciale e dal coordinatore cittadino: «Murante? Sono dispiaciuto, ma se non è ruscito a ottenere voti sufficienti…»

«Ripartiamo dal voto della scorsa settimana con Massimo Marcassa e Roberto Cota», parola di Paolo Zangrillo. Il parlamentare genovese (nella foto insieme a Cota, Marcassa e Sozzani), coordinatore regionale di Forza Italia, è venuto a Novara lunedì sera per analizzare il voto ottenuto dagli “azzurri” la scorsa settimana e, stando al si dice, per cercare di dipanare qualche malumore sorto nel partito, legato soprattutto alla scelta del nome che avrebbe dovuto occupare la casella riservata a FI nella giunta Canelli-bis. Poco è trapelato dall’esito dell’incontro, anche se qualche voce parla di riunione al calor bianco… Del resto, la ormai da tempo regolare presenza all’ombra della Cupola di Zangrillo se da un lato viene giustificata «dall’importanza che Novara riveste come seconda città del Piemonte», dall’altro viene vista come la necessità di tenere a bada un partito che a livello locale si sta dimostrando a tratti piuttosto irrequieto.

Di certo si hanno unicamente le dichiarazioni di Zangrillo: «Il voto alle amministrative (5,7%, ndr) rispecchia quello che ci aspettavamo alla vigilia – ci ha detto – Purtroppo abbiamo pagato la presenza di una forte lista civica come Forza Novara che ha pescato in una parte di quell’elettorato di centrodestra moderato nel quale da sempre ci identifichiamo, cosa che abbiamo riscontrato anche a Torino fra coloro che hanno appoggiato il nostro candidato sindaco Paolo Damilano. Il nostro proposito, a Novara come in tante altre realtà, è ora quello di lavorare in prospettiva delle elezioni politiche, dove ci saranno unicamente simboli di partito».

Nessuna sorpresa nei vertici locali del partito, che continuerà a essere guidato, rispettivamente a livello provinciale e cittadino, da Massimo Marcassa e Roberto Cota: «Sono loro i referenti a pieno titolo. Chiamarli commissari o coordinatori poco conta. Hanno lavorato bene, soprattutto il secondo, che dall’alto di una lunga esperienza ha offerto un contributo con l’entusiasmo e la passione di un giovane militante». Prima di affrontare il tema assessore, Zangrillo ha voluto rivolgere un ringrazimento ai militanti, da figure storiche come quella di Gaudenzio Ferrandi a quelli più giovani, evidenziando come il partito si stia aprendo a un’importante fase di ricambio atteaverso il coinvolgimento di nuovi soggetti: «L’elezione in Consiglio di Marco Gambacorta (secondo più votato in lista dopo il capogruppo uscente Pietro Gagliardi, ndr) va in questa direzione, come la scelta di affidare l’assessorato a Teresa Arminenti, un’esponente esterna, di quella società civile sulla quale contiamo molto».

Inevitabile parlare di Gerardo Murante, presidente dell’assemblea di Palazzo Cabrino nella precedente amministrazione, che ha annunciato con un post su Facebook di abbandonare il partito: «Sono sinceramente dispiaciuto di quella sua decisione – ha detto Zangrillo – anche perché Murante è stato un militante di Forza Italia sin dalla sua costituzione. Capisco che il suo desiderio era quello di ricoprire un incarico, vista la sua esperienza, ma in politica bisogna saper accettare anche le sconfitte. E Murante non è riuscito a ottenere voti sufficienti…».

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