A Bellinzago è emergenza vandali e baby gang

L'episodio del presepe vicino alla chiesa è solo l'ultimo di una serie. La situazione è nota anche alle istituzioni. Il sindaco Sponghini: «Ci stiamo lavorando, venerdi incontro con i Carabinieri»

Ormai non è più un segreto: Bellinzago sta vivendo un periodo “nero” sul fronte bullismo e atti vandalici. Prima della “decapitazione” di Gesù bambino del presepe sul sagrato della chiesa – avvenuta nella notte tra il 5 e il 6 gennaio – la comunità bellinzaghese ha dovuto fare i conti con bande di ragazzini violente e inurbane che hanno nel mirino gruppi di coetanei – e non solo – sistematicamente sopraffatti dalla forza del “branco”.

Baby gang, minacce, atti vandalici e, appunto, bullismo condensati in episodi che lasciano a bocca aperta anche i disillusi più navigati, come è successo poche settimane fa con i petardi lanciati in chiesa durante un funerale. Ancora ignoti gli auotori. E poi bottiglie in frantumi contro le serrande dei negozi, muri imbrattati di vernice – non mancano le bestemmie – e rifiuti gettati nei parchetti. Questi ultimi, sempre più spesso, trasformati in autentiche piazze di spaccio.

«Purtroppo è vero, stiamo vivendo episodi tristi e vergognosi di bullismo e vandalismo – afferma il sindaco, Fabio Sponghini – per questo abbiamo fissato un incontro con i Carabinieri di Oleggio, venerdì 13, perchè occorre potenziare i controlli sul nostro territorio e servono azioni più forti. Molti giovani coinvolti in questi episodi sono già stati identificati».

Oltretutto, pare che Bellinzago non goda di un sistema di videosorveglianza efficiente e all’avanguardia: «Proprio così – conferma il sindaco – ma siamo al lavoro anche su questo fronte. Sul progetto videosorveglianza ci stiamo lavorando da oltre due anni e siamo giunti alla conclusione della fase progettuale. A breve avvieremo una gara d’appalto per l’aggiudicazione dei lavori che consistono nella messa in loco dei nuovi dispositivi; i fondi necessari ci sono già».

Riguardo alla telecamera sul sagrato della chiesa che non ha permesso di individuare l’autore della “decapitazione” di Gesù bambino nel presepe, Sponghini aggiunge: «Il dispositivo è funzionante, ma è mobile, ruota a 360 gradi e per questo motivo molte zone a intervallo di tempo rimangono scoperte».

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Bellinzago, i vandali “decapitano” il Gesù bambino del presepe

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A Bellinzago è emergenza vandali e baby gang

L’episodio del presepe vicino alla chiesa è solo l’ultimo di una serie. La situazione è nota anche alle istituzioni. Il sindaco Sponghini: «Ci stiamo lavorando, venerdi incontro con i Carabinieri»

Ormai non è più un segreto: Bellinzago sta vivendo un periodo “nero” sul fronte bullismo e atti vandalici. Prima della “decapitazione” di Gesù bambino del presepe sul sagrato della chiesa – avvenuta nella notte tra il 5 e il 6 gennaio – la comunità bellinzaghese ha dovuto fare i conti con bande di ragazzini violente e inurbane che hanno nel mirino gruppi di coetanei – e non solo – sistematicamente sopraffatti dalla forza del “branco”.

Baby gang, minacce, atti vandalici e, appunto, bullismo condensati in episodi che lasciano a bocca aperta anche i disillusi più navigati, come è successo poche settimane fa con i petardi lanciati in chiesa durante un funerale. Ancora ignoti gli auotori. E poi bottiglie in frantumi contro le serrande dei negozi, muri imbrattati di vernice – non mancano le bestemmie – e rifiuti gettati nei parchetti. Questi ultimi, sempre più spesso, trasformati in autentiche piazze di spaccio.

«Purtroppo è vero, stiamo vivendo episodi tristi e vergognosi di bullismo e vandalismo – afferma il sindaco, Fabio Sponghini – per questo abbiamo fissato un incontro con i Carabinieri di Oleggio, venerdì 13, perchè occorre potenziare i controlli sul nostro territorio e servono azioni più forti. Molti giovani coinvolti in questi episodi sono già stati identificati».

Oltretutto, pare che Bellinzago non goda di un sistema di videosorveglianza efficiente e all’avanguardia: «Proprio così – conferma il sindaco – ma siamo al lavoro anche su questo fronte. Sul progetto videosorveglianza ci stiamo lavorando da oltre due anni e siamo giunti alla conclusione della fase progettuale. A breve avvieremo una gara d’appalto per l’aggiudicazione dei lavori che consistono nella messa in loco dei nuovi dispositivi; i fondi necessari ci sono già».

Riguardo alla telecamera sul sagrato della chiesa che non ha permesso di individuare l’autore della “decapitazione” di Gesù bambino nel presepe, Sponghini aggiunge: «Il dispositivo è funzionante, ma è mobile, ruota a 360 gradi e per questo motivo molte zone a intervallo di tempo rimangono scoperte».

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