Da un lato chi offre un aiuto, dall’altro che nega fermamente e con motivazioni molto forti. Continua a far parlare di sé il caso “palestra” a Bellinzago Novarese: gli 800mila euro del Coni che erano stati annunciati dall’amministrazione Delconti non arriveranno e la notizia è giunta all’attuale amministrazione Sponghini. «Abbiamo analizzato la documentazione presente, seppur in parte nebulosa, – hanno detto i consiglieri Giovanni Delconti e Pier Paolo Luogo – e siamo giunti ad alcune conclusioni: considerato il bene comune della nostra cittadina, valutato l’interessa che la vicenda ha suscitato nella comunità, verificato che con interessi uguali il colore partitico conta relativamente, richiamato il senso di responsabilità di amministratori e consiglieri e soprattutto, visto che della vicenda per 2/3 se ne è occupata la nostra amministrazione, proponiamo di costituire un “Comitato ad acta”, ovvero un tavolo di lavoro composto da: sindaco e vice attuali, sindaco e vice precedenti, assistiti dal segretario comunale (che è il medesimo) quale figura giuridica, operativa ed esecutiva verso le maestranze». Un organismo che non avrà «un ruolo istituzionale, ma solo ed esclusivamente operativo per l’argomento. Dovrà cioè agire con le competenze e le conoscenze di ciascuno e dovrà prevedere la pariteticità e l’operatività collettiva. Ovviamente, perché ciò prenda avvio, occorre comprensione e condivisione tra le parti, senza titolarità alcuna. Il tutto sempre e unicamente nell’ottica di perseguire il miglior risultato possibile per la comunità».
Fermo e convinto il “No” del primo cittadino: «Dopo un mese di assoluto silenzio da parte del gruppo dell’Idea su una situazione così negativa per il nostro Comune e che comporta un pesante danno in termini di possibili futuri investimenti che il contributo tanto sbandierato dalla precedente amministrazione avrebbe certamente permesso di poter realizzare, arriva una proposta di collaborazione impensabile e assurda». E continua: «Coloro che hanno assunto la scelta di realizzare un’opera così dispendiosa per tutti i cittadini, parliamo di oltre 1 milione e 300 mila euro, che hanno mentito ai cittadini facendo credere in campagna elettorale che il contributo di 800mila euro fosse certo o addirittura già assegnato e che, con grave incompetenza, non hanno rispettato i requisiti previsti, ovvero l’accorgimento di presentare la richiesta di contributo prima dell’avvio dei lavori, così essendo gli unici responsabili della situazione creata, ora chiedono di costituire un tavolo di lavoro per affrontare questa grave situazione».
Sponghini ha ribadito il perché del contributo negato dal Coni: «Il Consiglio di amministrazione della società Sport e Salute Spa, sulla base di valutazioni legali ricevute sia da parte dell’avvocatura generale dello Stato, sia dal Comitato Sport e Periferie, organo consultivo per le questioni giuridiche, ha deliberato la revoca del contributo per la sola motivazione che il Comune di Bellinzago aveva dato avvio all’intervento di realizzazione della palestra prima della presentazione della domanda di ammissione al finanziamento e che pertanto l’ammissione “risulta viziata, in mancanza del requisito del mancato inizio dei lavori dopo la presentazione della domanda”».
Sponghini non riesce a capire il perché di una mossa così. «Ci chiediamo quale sia il vero obiettivo di questa richiesta. Tra le altre cose che consideriamo assurde in tutta questa vicenda, anche il fatto di aver inviato la proposta alla nostra amministrazione chiedendo una risposta entro 5 giorni e aver immediatamente richiesto agli organi di stampa di darne diffusione pubblica, ci fa credere che l’unico obiettivo sia quello di confondere i cittadini su chi ha le reale responsabilità di quanto accaduto, millantare chissà quale potere di conoscenze o competenze, mettere caos nell’intera situazione. La nostra amministrazione, – continua Sponghini – non è stata certamente immobile a fronte di quanto accaduto: ha già richiesto di partecipare al procedimento in corso, presentato le proprie controdeduzioni e, nel caso non fossero accolte, si procederà a valutare l’affidamento dell’intera questione ad un legale per verificare se avviare un’azione giudiziaria.
Allo stato dell’arte la vicenda è da affrontare sotto l’aspetto legale e certamente non politico. Quale contributo potrebbero dare coloro che hanno la responsabilità di quanto accaduto? Se la precedente amministrazione avesse fatto le cose correttamente e nel rispetto delle previsioni normative non ci troveremmo in questa situazione con una causa legale da valutare ed eventualmente da avviare».