Cameri, l’assessore Gambaro: «Raccogliere 50 mila euro è un successo e sono spesi bene»

Durante la prima pandemia il comune di Cameri aveva raccolto raccolto 40 mila euro grazie alle donazioni di aziende, enti, associazioni ma anche di privati cittadini allo scopo di aiutare circa 45 famiglie a sostenere il canone di affitto attraverso l’iniziativa #Cameriaiutacameri. Nella giornata di ieri, il gruppo di minoranza “Insieme per Cameri” aveva preso una posizione forte dichiarando la raccolta «un fallimento. Sono così stati impegnati solo 6.472,02 euro, è necessario ampliare la platea».

Immediata la replica dell’amministrazione e in particolare dell’assessore Simone Gambaro: «Sarebbe interessante approfondire il termine fallimento, probabilmente usato impropriamente dalla minoranza – afferma -. Raccogliere quasi 50 mila euro in un momento di crisi, grazie a privati, associazioni e aziende, è un risultato che ci ha colpito perché testimonia il cuore generoso dei cameresi. Sicuramente il solo aver raccolto la cifra non è un trionfo: a nulla servono i soldi, se non vengono spesi. Ma spesi bene. Avremmo potuto sicuramente distribuire, come la minoranza ci ha sollecitato, altri buoni alimentari a marzo ed aprile. Bella figura e svolto il nostro “compitino”. Amministrare significa andare oltre, quindi abbiamo fatto due valutazioni: la prima, analizzare bene quello che stava succedendo sul nostro territorio; la seconda, conservare risorse in vista di quella che tutti annunciavano come certa, la seconda ondata, ma che in pochi stimavano così violenta e duratura. L’analisi ci ha portato a confrontarci, come sempre, in questi casi con Caritas, parrocchia, oratorio, scuola, Cisa Ovest Ticino, servizio di educativa territoriale e le tante associazioni presenti sul territorio. Comune è stato l’aver individuato negli affitti uno dei problemi più rilevanti e urgenti. Come è andata? Se da un lato ci siamo potuti sentire delusi dai numeri ridotti dei beneficiari del bando, d’altra parte, però, ci ha rincuorato il fatto che evidentemente la crisi affitti è stata probabilmente ben affrontata dai nostri concittadini».

 

 

«Sul fronte del sostegno alla spesa, più volte invocato dalla minoranza, oltre ad aver distribuito direttamente e celermente 40 mila euro di buoni derivanti dagli aiuti statali, abbiamo affidato alla Caritas 7 mila euro – prosegue Gambaro – per effettuare anche distribuzioni straordinarie di beni di prima necessità. Da marzo ad oggi, ne sono state effettuate mediamente due al mese, oltre agli aiuti “canonici” che la Caritas è solita offrire. Pensare che gli aiuti ai cameresi passino solo e soltanto dalle spese legate al fondo #Cameriaiutacameri è quantomeno riduttivo: abbiamo proseguito senza sosta a sostenere i nuclei in difficoltà: abbiamo integrato rette, utenze e affitti, abbiamo permesso a diverse decine di bambini e ragazzi di frequentare il centro estivo (facendoci carico, totalmente, degli assistenti per disabili), abbiamo azzerato (fino al 31/12) il rincaro di +85 centesimi a pasto per i maggiori costi del buono mensa, stiamo investendo circa 10 mila euro per una migliore gestione del pasto distribuito direttamente nelle classi delle scuole. Solo per citare alcune delle azioni concrete che abbiamo messo in campo in questi mesi, senza sperperare nemmeno 1 euro dai fondi raccolti grazie alla generosità dei nostri concittadini».

Nella giornata di oggi, mercoledì 18 novembre, la giunta esaminerà per l’ultima volta il testo di un nuovo bando di contributi per i nuclei colpiti dalla crisi economica legata al Covid: «Ci auguriamo che ne possano beneficiare molti concittadini, quelli che hanno davvero bisogno e quelli che sono stati davvero colpiti – conclude l’assessore -. Oppure no, a ben guardare ci auguriamo che nonostante le “maglie larghe”, ci rientrino meno cameresi possibile: non per risparmiare soldi, ma nella speranza che la crisi non sia stata così dura».


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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Durante la prima pandemia il comune di Cameri aveva raccolto raccolto 40 mila euro grazie alle donazioni di aziende, enti, associazioni ma anche di privati cittadini allo scopo di aiutare circa 45 famiglie a sostenere il canone di affitto attraverso l'iniziativa #Cameriaiutacameri. Nella giornata di ieri, il gruppo di minoranza “Insieme per Cameri” aveva preso una posizione forte dichiarando la raccolta «un fallimento. Sono così stati impegnati solo 6.472,02 euro, è necessario ampliare la platea». Immediata la replica dell'amministrazione e in particolare dell'assessore Simone Gambaro: «Sarebbe interessante approfondire il termine fallimento, probabilmente usato impropriamente dalla minoranza - afferma -. Raccogliere quasi 50 mila euro in un momento di crisi, grazie a privati, associazioni e aziende, è un risultato che ci ha colpito perché testimonia il cuore generoso dei cameresi. Sicuramente il solo aver raccolto la cifra non è un trionfo: a nulla servono i soldi, se non vengono spesi. Ma spesi bene. Avremmo potuto sicuramente distribuire, come la minoranza ci ha sollecitato, altri buoni alimentari a marzo ed aprile. Bella figura e svolto il nostro “compitino”. Amministrare significa andare oltre, quindi abbiamo fatto due valutazioni: la prima, analizzare bene quello che stava succedendo sul nostro territorio; la seconda, conservare risorse in vista di quella che tutti annunciavano come certa, la seconda ondata, ma che in pochi stimavano così violenta e duratura. L’analisi ci ha portato a confrontarci, come sempre, in questi casi con Caritas, parrocchia, oratorio, scuola, Cisa Ovest Ticino, servizio di educativa territoriale e le tante associazioni presenti sul territorio. Comune è stato l’aver individuato negli affitti uno dei problemi più rilevanti e urgenti. Come è andata? Se da un lato ci siamo potuti sentire delusi dai numeri ridotti dei beneficiari del bando, d’altra parte, però, ci ha rincuorato il fatto che evidentemente la crisi affitti è stata probabilmente ben affrontata dai nostri concittadini».     «Sul fronte del sostegno alla spesa, più volte invocato dalla minoranza, oltre ad aver distribuito direttamente e celermente 40 mila euro di buoni derivanti dagli aiuti statali, abbiamo affidato alla Caritas 7 mila euro - prosegue Gambaro - per effettuare anche distribuzioni straordinarie di beni di prima necessità. Da marzo ad oggi, ne sono state effettuate mediamente due al mese, oltre agli aiuti "canonici" che la Caritas è solita offrire. Pensare che gli aiuti ai cameresi passino solo e soltanto dalle spese legate al fondo #Cameriaiutacameri è quantomeno riduttivo: abbiamo proseguito senza sosta a sostenere i nuclei in difficoltà: abbiamo integrato rette, utenze e affitti, abbiamo permesso a diverse decine di bambini e ragazzi di frequentare il centro estivo (facendoci carico, totalmente, degli assistenti per disabili), abbiamo azzerato (fino al 31/12) il rincaro di +85 centesimi a pasto per i maggiori costi del buono mensa, stiamo investendo circa 10 mila euro per una migliore gestione del pasto distribuito direttamente nelle classi delle scuole. Solo per citare alcune delle azioni concrete che abbiamo messo in campo in questi mesi, senza sperperare nemmeno 1 euro dai fondi raccolti grazie alla generosità dei nostri concittadini». Nella giornata di oggi, mercoledì 18 novembre, la giunta esaminerà per l’ultima volta il testo di un nuovo bando di contributi per i nuclei colpiti dalla crisi economica legata al Covid: «Ci auguriamo che ne possano beneficiare molti concittadini, quelli che hanno davvero bisogno e quelli che sono stati davvero colpiti - conclude l'assessore -. Oppure no, a ben guardare ci auguriamo che nonostante le “maglie larghe”, ci rientrino meno cameresi possibile: non per risparmiare soldi, ma nella speranza che la crisi non sia stata così dura».
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