Cameri, torna “a casa” restaurata la Madonnina danneggiata

Era una mattina di inizio giugno quando una cittadina, residente a pochi metri dalla biblioteca, aveva trovato disseminati lungo la via tre pezzi (capo, tronco e basamento), della statuetta della Madonnina che da anni è conservata nell’edificio di via Novara, che dalla metà degli anni 2000 ospita la biblioteca, ma che fino a vent’anni prima era stata la casa di riposo del paese. E la Madonnina era sempre stata lì, a “vegliare” da tempo immemorabile; un manufatto certamente non di pregio, nel senso economico del termine, ma dall’elevato valore affettivo, oggetto, nel corso di decenni, di preghiere e attenzioni di nonni e nonne ricoverati nella struttura.

 

 

Un gesto vandalico duramente condannato dal primo cittadino; un gesto francamente inspiegabile se non con la mancanza di “civiltà” e quindi di senso del rispetto, al di là del simbolo religioso, di una cosa pubblica, da parte di qualcuno che, in assenza di altro di meglio da fare per vivacizzare la serata, aveva pensato bene di entrare nel cortile della biblioteca, prelevare la statuetta e poi semplicemente scagliarla a terra e abbandonare i pezzi sulla pubblica via.

Un atto che aveva comprensibilmente sollevato lo sdegno di molti cameresi. I carabinieri si erano messi al lavoro e gli autori erano stati individuati. «I ragazzi – ha detto il sindaco Pacileo – hanno poi scritto una lettera di scuse a me e al parroco, don Massimo. Si sono resi conto che quella che sembrava una semplice bravata poteva lasciare un segno. E per due settimane hanno svolto lavori utili per il Comune».

Questa mattina con una semplice cerimonia, alla presenza di sindaco, parroco e vice comandante dei carabinieri, la Madonnina è stata ricollocata nella “sua” nicchia, completamente rimessa a nuovo, grazie a due cameresi, «Beppe e Michela Giuliani che con un gesto bellissimo si sono offerti spontaneamente e gratuitamente di restaurarla. Dimostrazione – ha detto il sindaco – della sensibilità e della solidarietà che sono insite nei cameresi». «Era giusto – ha commentato semplicemente Beppe Giuliani – rimetterla al suo posto».

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Cameri, torna “a casa” restaurata la Madonnina danneggiata

Era una mattina di inizio giugno quando una cittadina, residente a pochi metri dalla biblioteca, aveva trovato disseminati lungo la via tre pezzi (capo, tronco e basamento), della statuetta della Madonnina che da anni è conservata nell’edificio di via Novara, che dalla metà degli anni 2000 ospita la biblioteca, ma che fino a vent’anni prima era stata la casa di riposo del paese. E la Madonnina era sempre stata lì, a “vegliare” da tempo immemorabile; un manufatto certamente non di pregio, nel senso economico del termine, ma dall’elevato valore affettivo, oggetto, nel corso di decenni, di preghiere e attenzioni di nonni e nonne ricoverati nella struttura.

 

 

Un gesto vandalico duramente condannato dal primo cittadino; un gesto francamente inspiegabile se non con la mancanza di “civiltà” e quindi di senso del rispetto, al di là del simbolo religioso, di una cosa pubblica, da parte di qualcuno che, in assenza di altro di meglio da fare per vivacizzare la serata, aveva pensato bene di entrare nel cortile della biblioteca, prelevare la statuetta e poi semplicemente scagliarla a terra e abbandonare i pezzi sulla pubblica via.

Un atto che aveva comprensibilmente sollevato lo sdegno di molti cameresi. I carabinieri si erano messi al lavoro e gli autori erano stati individuati. «I ragazzi – ha detto il sindaco Pacileo – hanno poi scritto una lettera di scuse a me e al parroco, don Massimo. Si sono resi conto che quella che sembrava una semplice bravata poteva lasciare un segno. E per due settimane hanno svolto lavori utili per il Comune».

Questa mattina con una semplice cerimonia, alla presenza di sindaco, parroco e vice comandante dei carabinieri, la Madonnina è stata ricollocata nella “sua” nicchia, completamente rimessa a nuovo, grazie a due cameresi, «Beppe e Michela Giuliani che con un gesto bellissimo si sono offerti spontaneamente e gratuitamente di restaurarla. Dimostrazione – ha detto il sindaco – della sensibilità e della solidarietà che sono insite nei cameresi». «Era giusto – ha commentato semplicemente Beppe Giuliani – rimetterla al suo posto».

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