Covid: da una settimana Cameri ha zero positivi

«Da una settimana a Cameri non si registrano positivi al coronavirus e da diversi giorni anche nella casa di riposo non ci sono stati casi, né tra gli utenti né tra gli operatori – conferma il sindaco Giuliano Pacileo – Anzi nella struttura sono riprese, su appuntamento, le visite dei parenti. Visite possibili anche per le persone allettate grazie al supporto e all’intervento della Croce rossa di Galliate che, con tutte le modalità previste, le trasferisce nella sala dove si svolgono gli incontri».

 

 

Un respiro di sollievo per una comunità duramente colpita dal coronavirus e che ha pagato, in termini di vite, un tributo decisamente alto con le sue 23 vittime. Un paese che poco alla volta è tornato alla “normalità”, con le strade che, dopo i primi timidi, guardinghi e indispensabili accenni di uscita al termine del lockdown, sono tornate ad essere “vive”.

 

In realtà sono passati solo pochi mesi da quella congestionata mattina dell’8 marzo scorso, quando al risveglio si apprese la notizia che nella notte si era “entrati” nella “zona rossa”, blindati all’interno dei confini del proprio comune con gli spostamenti limitati alla stretta necessità o urgenza, con guanti, mascherina e l’autocertificazione in tasca. Negozi e locali, persino la chiesa e il cimitero, chiusi per cercare di contenere il più possibile l’avanzata del “nemico invisibile”.

E poi il “bollettino di guerra” che quasi ogni sera rimandava, in una triste litania, gli asettici numeri di quanti si erano ammalati o, peggio, di quanti nostri concittadini non ce l’avevano fatta e ai quali il virus aveva negato persino il conforto di un ultimo abbraccio e anche l’estremo saluto di amici e parenti.

Ed era sempre di sera che il concetto astratto di “emergenza sanitaria” diventava qualcosa di tangibile.

Era l’immagine di un paese irreale, quasi spettrale, punteggiato solo dalle luci delle auto delle forze dell’ordine in pattugliamento o di quelle dei mezzi per la sanificazione delle strade.

 

 

Ed è proprio dal confronto di quelle immagini con quelle della piazza nei sabati del “Luglio in piazza”, organizzati dal Comune in collaborazione con la Pro loco per “tornare a vivere il paese” che quel “periodo buio” sembra essere molto più lontano nel tempo.

«E’ un dato importante per il nostro paese che ha vissuto momenti difficili – dice il sindaco nel commentare il dato di assenza di positivi – Sicuramente i cameresi hanno rispettato tutte le regole. Ma non dobbiamo abbassare la guardia, resta fondamentale il comportamento responsabile di ciascuno».

 

 

 

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Daniela Fornara

Daniela Fornara

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Condividi

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Covid: da una settimana Cameri ha zero positivi

«Da una settimana a Cameri non si registrano positivi al coronavirus e da diversi giorni anche nella casa di riposo non ci sono stati casi, né tra gli utenti né tra gli operatori - conferma il sindaco Giuliano Pacileo - Anzi nella struttura sono riprese, su appuntamento, le visite dei parenti. Visite possibili anche per le persone allettate grazie al supporto e all’intervento della Croce rossa di Galliate che, con tutte le modalità previste, le trasferisce nella sala dove si svolgono gli incontri».     Un respiro di sollievo per una comunità duramente colpita dal coronavirus e che ha pagato, in termini di vite, un tributo decisamente alto con le sue 23 vittime. Un paese che poco alla volta è tornato alla “normalità”, con le strade che, dopo i primi timidi, guardinghi e indispensabili accenni di uscita al termine del lockdown, sono tornate ad essere “vive”.   In realtà sono passati solo pochi mesi da quella congestionata mattina dell’8 marzo scorso, quando al risveglio si apprese la notizia che nella notte si era "entrati" nella "zona rossa”, blindati all’interno dei confini del proprio comune con gli spostamenti limitati alla stretta necessità o urgenza, con guanti, mascherina e l’autocertificazione in tasca. Negozi e locali, persino la chiesa e il cimitero, chiusi per cercare di contenere il più possibile l’avanzata del “nemico invisibile”. E poi il “bollettino di guerra” che quasi ogni sera rimandava, in una triste litania, gli asettici numeri di quanti si erano ammalati o, peggio, di quanti nostri concittadini non ce l’avevano fatta e ai quali il virus aveva negato persino il conforto di un ultimo abbraccio e anche l’estremo saluto di amici e parenti. Ed era sempre di sera che il concetto astratto di “emergenza sanitaria” diventava qualcosa di tangibile. Era l’immagine di un paese irreale, quasi spettrale, punteggiato solo dalle luci delle auto delle forze dell’ordine in pattugliamento o di quelle dei mezzi per la sanificazione delle strade.     Ed è proprio dal confronto di quelle immagini con quelle della piazza nei sabati del “Luglio in piazza”, organizzati dal Comune in collaborazione con la Pro loco per “tornare a vivere il paese” che quel “periodo buio” sembra essere molto più lontano nel tempo. «E’ un dato importante per il nostro paese che ha vissuto momenti difficili - dice il sindaco nel commentare il dato di assenza di positivi - Sicuramente i cameresi hanno rispettato tutte le regole. Ma non dobbiamo abbassare la guardia, resta fondamentale il comportamento responsabile di ciascuno».      

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata