Da Oleggio i “cassoni della solidarietà” per dare e prendere in silenzio

In un momento così particolare della vita quotidiana, un momento che riguarda davvero tutti, nessuno escluso, è bello rendersi conto dei tanti gesti di solidarietà. Ed è bello dare opportunità a tutti di tendere una mano e anche di prenderla quella mano stessa, quando si è in difficoltà. Il tutto in silenzio.

 

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Succede in un bar, in via Mazzini, a Oleggio. La titolare di un bar del centro oleggese ha disposto, fuori dal locale al momento chiuso, i “Cassoni della solidarietà”, cassoni dove le persone possono depositare beni alimentari e non (gli spazi sono ben distinti) oppure possono prendere da quegli stessi contenitori, in caso di bisogno. Tutto secondo la coscienza dei cittadini. E sulle pareti esterne del bar alcuni cartelli: “Se puoi metti se non puoi prendi”; “Insieme siamo più forti”. Un semplice semplice, chiaro, efficace. «Penso spesso a chi non può, a chi non chiederà, a chi in questo momento si sente solo e magari ha vergogna, questa idea mi è sembrata una buona soluzione, così si rispetta l’assoluto anonimato e si fa del bene. Se dovessi notare che tante persone danno e poche prendono porterò il ricavato alla Protezione civile» dice la titolare del bar. Con il consenso dei vigili e la collaborazione di altri negozianti nel reperire cassoni e realizzare i cartelloni esplicativi il tutto ha preso forma.

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Da Oleggio i “cassoni della solidarietà” per dare e prendere in silenzio

In un momento così particolare della vita quotidiana, un momento che riguarda davvero tutti, nessuno escluso, è bello rendersi conto dei tanti gesti di solidarietà. Ed è bello dare opportunità a tutti di tendere una mano e anche di prenderla quella mano stessa, quando si è in difficoltà. Il tutto in silenzio.   [the_ad id="62649"]   Succede in un bar, in via Mazzini, a Oleggio. La titolare di un bar del centro oleggese ha disposto, fuori dal locale al momento chiuso, i “Cassoni della solidarietà”, cassoni dove le persone possono depositare beni alimentari e non (gli spazi sono ben distinti) oppure possono prendere da quegli stessi contenitori, in caso di bisogno. Tutto secondo la coscienza dei cittadini. E sulle pareti esterne del bar alcuni cartelli: “Se puoi metti se non puoi prendi”; “Insieme siamo più forti”. Un semplice semplice, chiaro, efficace. «Penso spesso a chi non può, a chi non chiederà, a chi in questo momento si sente solo e magari ha vergogna, questa idea mi è sembrata una buona soluzione, così si rispetta l’assoluto anonimato e si fa del bene. Se dovessi notare che tante persone danno e poche prendono porterò il ricavato alla Protezione civile» dice la titolare del bar. Con il consenso dei vigili e la collaborazione di altri negozianti nel reperire cassoni e realizzare i cartelloni esplicativi il tutto ha preso forma.

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