Da sei comuni del Medio Novarese il primo progetto Iti del Piemonte

L'idea, con Romagnano Sesia capofila, coinvolge Prato Sesia, Grignasco, Cavallirio, Boca e Maggiora. Le amministrazioni puntano a unire le forze nell'ambito delle infrastrutture, dell'attrattività economica, culturale, sociale, turistica e ambientale

Si chiama “Smart Hill Terre del Boca doc e del Sesia”, ma non è solo il vino ad essere in qualche modo protagonista. E’ il primo progetto Iti (Investimento territoriale integrato) nato nella nostra regione per lo sviluppo locale in diversi ambiti, da quello delle infrastrutture, ma anche per rendere il territorio migliore dal punto di vista dell’attrattività economica, culturale, sociale, turistica e ambientale attraverso l’individuazione di una identità comune.


Lìidea è stata dei primi cittadini di sei Comuni della cosiddetta Collina Novarese, con Romagnano Sesia nelle vesti di capofila, mentre le altre località coinvolte sono quelle di Prato Sesia, Grignasco, Cavallirio, Boca e Maggiora. Un progetto, ha spiegato il sindaco di Romagnano alessandro Carini, «che si avvale di uno strumento dell’Unione europea per lo sviluppo dei territori, che affiancherà le amministrazioni locali nella definizione di una visione d’insieme, dove saranno identificate le domande riguardanti le infrastrutture pubbliche funzionali al loro sviluppo, l’individuazione delle procedure più corrette e le linee di finanziamento necessarie per la loro realizzazione».


Per i sei sindaci coinvolti lo sviluppo delle singole comunità non può che avvenire attraverso «un lavoro congiunto e una visione a 360 gradi, valorizzando quello che all’interno del territorio ciascuna comunità già possiede e possa chiedere». Punto di partenza un’analisi delle criticità, ma anche i punti di forza: da qui un primo pacchetto di iniziative. Da qui l’idea di un’Iti, con un project financing e il supporto di privati.
Carini ha poi voluto ricordare come Iti, nella vicina Lombardia, sia già una positiva realtà in grado di portare risorse per la realizzazione di iniziative: «Stiamo parlando di uno strumento flessibile, efficiente e attuativo per lo sviluppo di un territorio circoscritto. Lo scopo è quello di riunire in un’unica progettualità integrata diverse iniziative tra loro coerenti. Una visione comune che semplificherà la ricerca di fonti di finanziamento, pubbliche o private, non tanto legate all’oggetto dell’intervento, ma a un obiettivo maggiore».


Da questo punto di vista le idee e quelli che i primi cittadini definiscono i sogni nel cassetto, non mancano: si parla di completamento di una pista ciclabile in funzione di un turismo slow, la creazione di uno smart parking, la rigenerazione di spazi pubblici e la creazione di nuovi a interesse sportivo, socio – assistenziale, ma anche della creazione di un brand territoriale attraverso la strutturazione di un nuovo sistema di turismo locale, «in grado di mettere valore al nostro patrimonio, con un occhio di riguardo anche alla digitalizzazione».

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Da sei comuni del Medio Novarese il primo progetto Iti del Piemonte

L’idea, con Romagnano Sesia capofila, coinvolge Prato Sesia, Grignasco, Cavallirio, Boca e Maggiora. Le amministrazioni puntano a unire le forze nell’ambito delle infrastrutture, dell’attrattività economica, culturale, sociale, turistica e ambientale

Si chiama “Smart Hill Terre del Boca doc e del Sesia”, ma non è solo il vino ad essere in qualche modo protagonista. E' il primo progetto Iti (Investimento territoriale integrato) nato nella nostra regione per lo sviluppo locale in diversi ambiti, da quello delle infrastrutture, ma anche per rendere il territorio migliore dal punto di vista dell'attrattività economica, culturale, sociale, turistica e ambientale attraverso l'individuazione di una identità comune.


Lìidea è stata dei primi cittadini di sei Comuni della cosiddetta Collina Novarese, con Romagnano Sesia nelle vesti di capofila, mentre le altre località coinvolte sono quelle di Prato Sesia, Grignasco, Cavallirio, Boca e Maggiora. Un progetto, ha spiegato il sindaco di Romagnano alessandro Carini, «che si avvale di uno strumento dell'Unione europea per lo sviluppo dei territori, che affiancherà le amministrazioni locali nella definizione di una visione d'insieme, dove saranno identificate le domande riguardanti le infrastrutture pubbliche funzionali al loro sviluppo, l'individuazione delle procedure più corrette e le linee di finanziamento necessarie per la loro realizzazione».


Per i sei sindaci coinvolti lo sviluppo delle singole comunità non può che avvenire attraverso «un lavoro congiunto e una visione a 360 gradi, valorizzando quello che all'interno del territorio ciascuna comunità già possiede e possa chiedere». Punto di partenza un'analisi delle criticità, ma anche i punti di forza: da qui un primo pacchetto di iniziative. Da qui l'idea di un'Iti, con un project financing e il supporto di privati.
Carini ha poi voluto ricordare come Iti, nella vicina Lombardia, sia già una positiva realtà in grado di portare risorse per la realizzazione di iniziative: «Stiamo parlando di uno strumento flessibile, efficiente e attuativo per lo sviluppo di un territorio circoscritto. Lo scopo è quello di riunire in un'unica progettualità integrata diverse iniziative tra loro coerenti. Una visione comune che semplificherà la ricerca di fonti di finanziamento, pubbliche o private, non tanto legate all'oggetto dell'intervento, ma a un obiettivo maggiore».


Da questo punto di vista le idee e quelli che i primi cittadini definiscono i sogni nel cassetto, non mancano: si parla di completamento di una pista ciclabile in funzione di un turismo slow, la creazione di uno smart parking, la rigenerazione di spazi pubblici e la creazione di nuovi a interesse sportivo, socio – assistenziale, ma anche della creazione di un brand territoriale attraverso la strutturazione di un nuovo sistema di turismo locale, «in grado di mettere valore al nostro patrimonio, con un occhio di riguardo anche alla digitalizzazione».

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