“Donne per le Donne”, il nuovo progetto di Cooperativa Irene

Cooperativa Irene nasce a Borgomanero alla fine del 2018, in seguito alla trasformazione dell’Associazione Casa Piccolo Bartolomeo Onlus che, dal 1997, si occupa, in sinergia con associazione Mamre Onlus, della gestione quotidiana di “Casa Piccolo Bartolomeo” dedicata a ragazze madri, donne e minori vittime di violenza o con problematiche di disagio sociale.

Da settembre 2019, Cooperativa Irene segue anche operativamente il progetto del Centro Antiviolenza Area Nord Novarese, a sostegno di quelle donne che si trovano ad affrontare dinamiche di violenza di genere. Proprio da questa esperienza nasce il progetto “Donne per le Donne”, che vuole dare risposta a tre fra i tanti bisogni espressi nel tempo.

«Per noi – commenta Chiara Zanetta, operatrice del CAV – l’incontro con ogni ospite è caratterizzato dall’attenzione alla persona come portatrice di risorse e non solo di difficoltà. Sono numerosi i bisogni a cui ci troviamo di fronte e ne abbiamo scelti tre su cui concentrarci».

Il progetto “Donne per le Donne” ha ottenuto il sostegno di Fondazione Comunità Novarese onlus che ha scelto di stanziare 20.000 mila euro: «Siamo convinti – spiega il presidente Cesare Ponti – che per combattere la violenza di genere, in primo luogo, sia necessaria la diffusione di una cultura di parità che valorizza la persona e la mette al centro. Abbiamo scelto di sostenere questo progetto perché si pone obiettivi ben precisi che rispondono a bisogni altrettanto precisi e che puntano a porre donne che hanno attraversato momenti difficili, in una situazione di benessere che le aiuti a costruire, o ricostruire, una vita piena e dignitosa».

 

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Tre, quindi, i bisogni a cui fa fronte il progetto. Il primo riguarda le emergenze notturne del centro antiviolenza. Spesso, infatti, il Centro Antiviolenza trova a dover affrontare delle emergenze abitative: a volte le donne che si presentano a chiedere aiuto non hanno una rete di sostegno a cui appoggiarsi nel momento in cui si espongono con una denuncia nei confronti del convivente; da qui la necessità di avere delle risorse economiche per poter agire tempestivamente nello spostamento della donna presso un luogo protetto”.

Il secondo bisogno è un bisogno di relazione. «Rispondere all’emergenza in modo veloce, competente ed efficace è fondamentale, ma non basta – continua Chiara Zanetta – bisogna lavorare per ricostruire una vita di qualità. Esperienze di relazione con l’altro e di scoperta del mondo per chi, purtroppo spesso, ha vissuto una vita costretta alla solitudine delle mura di casa»

In più occasioni, infatti, durante i momenti di confronto, le ospiti hanno evidenziato l’importanza dei momenti di svago all’esterno della struttura. Periodicamente vengono già organizzate, grazie al coinvolgimento di volontari, uscite sul territorio. Questi momenti permettono di consolidare e approfondire le relazioni tra le ospiti e con le operatrici del centro, potendo utilizzare modalità di approccio diverse da quelle quotidiane. S’imposta così una relazione “alla pari”, che permette alle ospiti di sentirsi più libere di condividere pensieri, aspettative, progetti di vita. La necessità è quella di poter dare maggior continuità e organicità alla proposta, in particolare sfruttando il periodo estivo in cui la maggior parte delle attività (scuola, attività formative/lavorative) si interrompono.

Il terzo bisogno riguarda la necessità di promuovere la cultura della parità di genere sul territorio (area nord della provincia di Novara). In questa prospettiva, necessità concreta è quella di attivare gruppi persone (uomini e donne) interessate a ragionare sul fenomeno della violenza di genere, convinte che non basti agire nelle situazioni d’emergenza, ma che serva anche proporre veri e propri cambiamenti culturali. Diverse associazioni ed enti promuovono sul territorio iniziative; ma ciò avviene, soprattutto, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.

«Sentiamo il bisogno – chiude Zanetta – di mantenere vivo l’interesse e di creare nuove occasioni di riflessione e confronto, oltre le ricorrenze. La violenza di genere è un fenomeno che riguarda tutti perché si sviluppa potenzialmente ovunque e si può combattere solo lavorando sulla società stessa».

Per sostenere il progetto “Donne per le Donne” questi sono gli strumenti: bollettino postale – conto corrente n. 18205146 intestato a Fondazione Comunità Novarese onlus, bancoposta codice IBAN IT63 T0760110100000018205146, conto Paypal all’indirizzo mail donare@fondazionenovarese.it sempre indicando nella causale “Donne per le Donne”.

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“Donne per le Donne”, il nuovo progetto di Cooperativa Irene

Cooperativa Irene nasce a Borgomanero alla fine del 2018, in seguito alla trasformazione dell’Associazione Casa Piccolo Bartolomeo Onlus che, dal 1997, si occupa, in sinergia con associazione Mamre Onlus, della gestione quotidiana di “Casa Piccolo Bartolomeo” dedicata a ragazze madri, donne e minori vittime di violenza o con problematiche di disagio sociale. Da settembre 2019, Cooperativa Irene segue anche operativamente il progetto del Centro Antiviolenza Area Nord Novarese, a sostegno di quelle donne che si trovano ad affrontare dinamiche di violenza di genere. Proprio da questa esperienza nasce il progetto “Donne per le Donne”, che vuole dare risposta a tre fra i tanti bisogni espressi nel tempo. «Per noi – commenta Chiara Zanetta, operatrice del CAV - l’incontro con ogni ospite è caratterizzato dall’attenzione alla persona come portatrice di risorse e non solo di difficoltà. Sono numerosi i bisogni a cui ci troviamo di fronte e ne abbiamo scelti tre su cui concentrarci». Il progetto “Donne per le Donne” ha ottenuto il sostegno di Fondazione Comunità Novarese onlus che ha scelto di stanziare 20.000 mila euro: «Siamo convinti – spiega il presidente Cesare Ponti – che per combattere la violenza di genere, in primo luogo, sia necessaria la diffusione di una cultura di parità che valorizza la persona e la mette al centro. Abbiamo scelto di sostenere questo progetto perché si pone obiettivi ben precisi che rispondono a bisogni altrettanto precisi e che puntano a porre donne che hanno attraversato momenti difficili, in una situazione di benessere che le aiuti a costruire, o ricostruire, una vita piena e dignitosa».   [the_ad id="62649"]   Tre, quindi, i bisogni a cui fa fronte il progetto. Il primo riguarda le emergenze notturne del centro antiviolenza. Spesso, infatti, il Centro Antiviolenza trova a dover affrontare delle emergenze abitative: a volte le donne che si presentano a chiedere aiuto non hanno una rete di sostegno a cui appoggiarsi nel momento in cui si espongono con una denuncia nei confronti del convivente; da qui la necessità di avere delle risorse economiche per poter agire tempestivamente nello spostamento della donna presso un luogo protetto”. Il secondo bisogno è un bisogno di relazione. «Rispondere all’emergenza in modo veloce, competente ed efficace è fondamentale, ma non basta - continua Chiara Zanetta - bisogna lavorare per ricostruire una vita di qualità. Esperienze di relazione con l’altro e di scoperta del mondo per chi, purtroppo spesso, ha vissuto una vita costretta alla solitudine delle mura di casa» In più occasioni, infatti, durante i momenti di confronto, le ospiti hanno evidenziato l’importanza dei momenti di svago all’esterno della struttura. Periodicamente vengono già organizzate, grazie al coinvolgimento di volontari, uscite sul territorio. Questi momenti permettono di consolidare e approfondire le relazioni tra le ospiti e con le operatrici del centro, potendo utilizzare modalità di approccio diverse da quelle quotidiane. S’imposta così una relazione “alla pari”, che permette alle ospiti di sentirsi più libere di condividere pensieri, aspettative, progetti di vita. La necessità è quella di poter dare maggior continuità e organicità alla proposta, in particolare sfruttando il periodo estivo in cui la maggior parte delle attività (scuola, attività formative/lavorative) si interrompono. Il terzo bisogno riguarda la necessità di promuovere la cultura della parità di genere sul territorio (area nord della provincia di Novara). In questa prospettiva, necessità concreta è quella di attivare gruppi persone (uomini e donne) interessate a ragionare sul fenomeno della violenza di genere, convinte che non basti agire nelle situazioni d’emergenza, ma che serva anche proporre veri e propri cambiamenti culturali. Diverse associazioni ed enti promuovono sul territorio iniziative; ma ciò avviene, soprattutto, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. «Sentiamo il bisogno – chiude Zanetta - di mantenere vivo l’interesse e di creare nuove occasioni di riflessione e confronto, oltre le ricorrenze. La violenza di genere è un fenomeno che riguarda tutti perché si sviluppa potenzialmente ovunque e si può combattere solo lavorando sulla società stessa». Per sostenere il progetto “Donne per le Donne” questi sono gli strumenti: bollettino postale - conto corrente n. 18205146 intestato a Fondazione Comunità Novarese onlus, bancoposta codice IBAN IT63 T0760110100000018205146, conto Paypal all’indirizzo mail donare@fondazionenovarese.it sempre indicando nella causale “Donne per le Donne”.

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