Il riso Razza77 rivive nel segno d’Italia ed entra nel catalogo Slow Food

Il riso Razza77 rivive nel segno d’Italia ed entra nel catalogo Slow Food. Per il secondo anno consecutivo, l’Area77, nei comuni di Tornaco, Vespolate, Borgolavezzaro, Garbagna e Terdobbiate, fa parlare di sè con la tanbo art (letteralmente “arte di risaia” in giapponese). Il disegno tracciato quest’anno nelle risaie non poteva non essere influenzato da quanto accaduto in Italia e nel mondo negli ultimi mesi: ed ecco che gli agricoltori custodi della varietà di riso Razza77 (storica qualità scomparsa negli anni Settanta e recuperata nel 2014) hanno deciso di dedicare i propri sforzi all’Italia disegnando uno stivale italiano.

«Un abbraccio all’Italia da questo piccolo mondo sospeso fra due delle regioni più colpite, Piemonte e Lombardia – dicono gli autori – per omaggiare tutti coloro che, come noi, non si sono fermati durante la quarantena, che hanno mantenuto pulsante il cuore del Paese, coloro che hanno sostenuto il nostro sistema sanitario a tutti gli ordini e gradi, coloro che necessitano il conforto per un lutto, e coloro che con pazienza hanno atteso da casa il proprio momento per ripartire».

Ma non è tutto perchè la pregiata qualità risicola entra a far parte del catalogo Slow Food dove sono contenute oltre 5000 prodotti da tutto il mondo da salvare di cui 976 specialità italiane e 4 tipologie di riso, tra cui il Razza77; altri due sono coltivati nel vercellese, il Maratelli e il Gigante, il quarto, il riso di Grumolo delle Abbadesse, in Veneto.

 

 

I lavori sono iniziati nel mese di aprile, in pieno lockdown tracciando a mano di solchi per la semina di piante di riso verdi e nere, seguendo un perimetro di 28 per 24 metri per disegnare la sagoma dello stivale; all’inzio erano solo solchi che delineavano nella terra la familiare forma dell’Italia, ma è stata monitorata la crescita del disegno settimana dopo settimana con costanti interventi di pulizia a mano dalle piante infestanti.

«Non si tratta di piante dipinte o di un fotomontaggio – proseguono – ma di arte in risaia grazie alle sapienti capacità degli agricoltori custodi del Razza77».

Durante l’apice della crisi sanitaria, i risicoltori dell’Area77, come quelli di molte altre aziende di riso italiano, avevano già sostenuto le istituzioni locali, parrocchiali, di Caritas e Protezione Civile con donazioni di riso».

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Il riso Razza77 rivive nel segno d’Italia ed entra nel catalogo Slow Food

Il riso Razza77 rivive nel segno d'Italia ed entra nel catalogo Slow Food. Per il secondo anno consecutivo, l’Area77, nei comuni di Tornaco, Vespolate, Borgolavezzaro, Garbagna e Terdobbiate, fa parlare di sè con la tanbo art (letteralmente “arte di risaia” in giapponese). Il disegno tracciato quest’anno nelle risaie non poteva non essere influenzato da quanto accaduto in Italia e nel mondo negli ultimi mesi: ed ecco che gli agricoltori custodi della varietà di riso Razza77 (storica qualità scomparsa negli anni Settanta e recuperata nel 2014) hanno deciso di dedicare i propri sforzi all'Italia disegnando uno stivale italiano. «Un abbraccio all’Italia da questo piccolo mondo sospeso fra due delle regioni più colpite, Piemonte e Lombardia - dicono gli autori - per omaggiare tutti coloro che, come noi, non si sono fermati durante la quarantena, che hanno mantenuto pulsante il cuore del Paese, coloro che hanno sostenuto il nostro sistema sanitario a tutti gli ordini e gradi, coloro che necessitano il conforto per un lutto, e coloro che con pazienza hanno atteso da casa il proprio momento per ripartire». Ma non è tutto perchè la pregiata qualità risicola entra a far parte del catalogo Slow Food dove sono contenute oltre 5000 prodotti da tutto il mondo da salvare di cui 976 specialità italiane e 4 tipologie di riso, tra cui il Razza77; altri due sono coltivati nel vercellese, il Maratelli e il Gigante, il quarto, il riso di Grumolo delle Abbadesse, in Veneto.     I lavori sono iniziati nel mese di aprile, in pieno lockdown tracciando a mano di solchi per la semina di piante di riso verdi e nere, seguendo un perimetro di 28 per 24 metri per disegnare la sagoma dello stivale; all'inzio erano solo solchi che delineavano nella terra la familiare forma dell’Italia, ma è stata monitorata la crescita del disegno settimana dopo settimana con costanti interventi di pulizia a mano dalle piante infestanti. «Non si tratta di piante dipinte o di un fotomontaggio - proseguono - ma di arte in risaia grazie alle sapienti capacità degli agricoltori custodi del Razza77». Durante l’apice della crisi sanitaria, i risicoltori dell’Area77, come quelli di molte altre aziende di riso italiano, avevano già sostenuto le istituzioni locali, parrocchiali, di Caritas e Protezione Civile con donazioni di riso».

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