«Cancellano i profili social? Un “giochetto” contro gli Lgbt»

«Come associazione ne abbiamo parlato e rinnoviamo la nostra solidarietà e il nostro essere a disposizione di entrambe in caso abbiano bisogno. Purtroppo ci sono persone che è difficile definire, che sanno usare molto bene il pc e si impegnano per rubare e/o far cancellare profili». Sono le parole di Laura Galasso, presidente dell’associazione Novarcobaleno, a commento di un episodio novarese: nei giorni scorsi Instagram ha cancellato il profilo privato di Martina Tammaro, 24enne aronese, attivista contro l’omofobia.

 

 

Martina è fidanzata con Erika Mattina, 22enne di Monza, ed entrambe nei mesi scorsi e anche in passato hanno ricevuto diversi insulti e minacce, proprio tramite i social. Una situazione così insopportabile cui le due hanno dato una risposta concreta: creare la pagina “Le perle degli omofobi” per continuare a contrastare questo fenomeno.

Martina si è accorta che il suo profilo è stato cancellato per sempre, profilo con oltre mille fotografie e tanti messaggi, nei giorni scorsi, al suo risveglio. Ed è stata una sensazione negativa, visto soprattutto il messaggio di “lotta” che la giovane vuole dare con le immagini. Come se il social network fosse dalla parte di chi critica.

«Purtroppo è un “giochetto” che è partito dall’America e consiste nella volontà di far chiudere tutti i progetti che parlano di tematiche Lgbt, – dice Laura – magari con anche solo un tag particolare in una foto le due ragazze hanno fatto scaturire involontariamente una grossa carica di segnalazioni. Sappiamo che c’è l’avvocato Cathy La Torre che segue molto da vicino tutte le situazioni, ma è normale che sia una situazione che dispiace. Chi sa usare bene il pc è capace di rubare password, ma anche, aspetto ancora più grave, di rubare l’indirizzo Ip e risalire alla via di residenza della persona».

Proprio per questo motivo diversi account a tema Lgbt, soprattutto in questo periodo di solito legato ai Pride, sono diventati privati: «Noi non lo abbiamo fatto, – dice Laura riferendosi a Novara – ma è una pratica che molti usano perché davvero si rischia di veder scomparire un profilo».

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«Cancellano i profili social? Un “giochetto” contro gli Lgbt»

«Come associazione ne abbiamo parlato e rinnoviamo la nostra solidarietà e il nostro essere a disposizione di entrambe in caso abbiano bisogno. Purtroppo ci sono persone che è difficile definire, che sanno usare molto bene il pc e si impegnano per rubare e/o far cancellare profili». Sono le parole di Laura Galasso, presidente dell'associazione Novarcobaleno, a commento di un episodio novarese: nei giorni scorsi Instagram ha cancellato il profilo privato di Martina Tammaro, 24enne aronese, attivista contro l'omofobia.     Martina è fidanzata con Erika Mattina, 22enne di Monza, ed entrambe nei mesi scorsi e anche in passato hanno ricevuto diversi insulti e minacce, proprio tramite i social. Una situazione così insopportabile cui le due hanno dato una risposta concreta: creare la pagina "Le perle degli omofobi" per continuare a contrastare questo fenomeno. Martina si è accorta che il suo profilo è stato cancellato per sempre, profilo con oltre mille fotografie e tanti messaggi, nei giorni scorsi, al suo risveglio. Ed è stata una sensazione negativa, visto soprattutto il messaggio di "lotta" che la giovane vuole dare con le immagini. Come se il social network fosse dalla parte di chi critica. «Purtroppo è un "giochetto" che è partito dall'America e consiste nella volontà di far chiudere tutti i progetti che parlano di tematiche Lgbt, - dice Laura - magari con anche solo un tag particolare in una foto le due ragazze hanno fatto scaturire involontariamente una grossa carica di segnalazioni. Sappiamo che c'è l'avvocato Cathy La Torre che segue molto da vicino tutte le situazioni, ma è normale che sia una situazione che dispiace. Chi sa usare bene il pc è capace di rubare password, ma anche, aspetto ancora più grave, di rubare l'indirizzo Ip e risalire alla via di residenza della persona». Proprio per questo motivo diversi account a tema Lgbt, soprattutto in questo periodo di solito legato ai Pride, sono diventati privati: «Noi non lo abbiamo fatto, - dice Laura riferendosi a Novara - ma è una pratica che molti usano perché davvero si rischia di veder scomparire un profilo».

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