Mascherine dalla comunità cinese: «Cerano è come una famiglia»

Dalla comunità cinese 200 mascherine usa e getta per la polizia locale. «Io ho fatto semplicemente da tramite, ma sono felice di essermi sentita utile». E’ stato grande il gesto di Jenny Liu, la giovane che insieme alla sua famiglia gestisce ormai da due anni il Bar Crespi di Cerano.

 

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Lo zio di Jenny, che ha un bar tabaccheria a Brescia, è anche il presidente dell’“Associazione Bar Cinesi in Italia” e da subito praticamente ha avviato una meravigliosa macchina della solidarietà e di sostegno. Un sostegno soprattutto a  Bergamo e Brescia, le aree più colpite dal Coronavirus, che è arrivato anche a Cerano con 200 mascherine per la polizia locale. «Non appena scoppiata l’emergenza avevo donato le mie mascherine, che avevamo a casa per sicurezza, ma erano davvero poche e così ho contattato mio zio, – dice Jenny – e l’aiuto è arrivato. Purtroppo ha potuto inviarmi soltanto 200 mascherine, perché la priorità è data a Bergamo e Brescia, ma sono felice ugualmente». La giovane e la sua famiglia vivono in paese dal 2018 e il rapporto con i cittadini è molto bello: «Cerano è come una famiglia,  è come se fosse casa e vorrei che nessuno stesse male. Guardando fuori dalla finestra di casa ho notato che molte persone girano senza protezioni, magari perché mancano, e così è arrivata l’idea della donazione. L’associazione di mio zio è molto attiva e attenta, oltre alle mascherine, nelle zone più colpite preparano anche i pasti, fanno tutto ciò che può essere di aiuto».

La famiglia di Jenny è originaria di un paese vicino a Shanghai, lontano da Wuhan: «Ci sono tutti i parenti dalla parte di mio padre, la situazione lì non è facile, ma per fortuna non disastrosa. Diciamo che noi è come se avessimo vissuto il tutto due volte. Prima eravamo noi a raccomandarci ogni giorno affinché i nostri parenti non uscissero di casa, se non per motivi seri, ora lo dicono loro a noi. E’ importante stare molto attenti».

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Mascherine dalla comunità cinese: «Cerano è come una famiglia»

Dalla comunità cinese 200 mascherine usa e getta per la polizia locale. «Io ho fatto semplicemente da tramite, ma sono felice di essermi sentita utile». E’ stato grande il gesto di Jenny Liu, la giovane che insieme alla sua famiglia gestisce ormai da due anni il Bar Crespi di Cerano.

 

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Lo zio di Jenny, che ha un bar tabaccheria a Brescia, è anche il presidente dell’“Associazione Bar Cinesi in Italia” e da subito praticamente ha avviato una meravigliosa macchina della solidarietà e di sostegno. Un sostegno soprattutto a  Bergamo e Brescia, le aree più colpite dal Coronavirus, che è arrivato anche a Cerano con 200 mascherine per la polizia locale. «Non appena scoppiata l’emergenza avevo donato le mie mascherine, che avevamo a casa per sicurezza, ma erano davvero poche e così ho contattato mio zio, – dice Jenny – e l’aiuto è arrivato. Purtroppo ha potuto inviarmi soltanto 200 mascherine, perché la priorità è data a Bergamo e Brescia, ma sono felice ugualmente». La giovane e la sua famiglia vivono in paese dal 2018 e il rapporto con i cittadini è molto bello: «Cerano è come una famiglia,  è come se fosse casa e vorrei che nessuno stesse male. Guardando fuori dalla finestra di casa ho notato che molte persone girano senza protezioni, magari perché mancano, e così è arrivata l’idea della donazione. L’associazione di mio zio è molto attiva e attenta, oltre alle mascherine, nelle zone più colpite preparano anche i pasti, fanno tutto ciò che può essere di aiuto».

La famiglia di Jenny è originaria di un paese vicino a Shanghai, lontano da Wuhan: «Ci sono tutti i parenti dalla parte di mio padre, la situazione lì non è facile, ma per fortuna non disastrosa. Diciamo che noi è come se avessimo vissuto il tutto due volte. Prima eravamo noi a raccomandarci ogni giorno affinché i nostri parenti non uscissero di casa, se non per motivi seri, ora lo dicono loro a noi. E’ importante stare molto attenti».

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