Nel vigneto nasce un laboratorio didattico: così si ricorda il professor Garavaglia. Matite colorate a dividere i filari con i colori dell’arcobaleno, una centrale con i colori della bandiera italiana, 1.600 barbatelle di Nebbiolo piantumate al posto del vecchio Bonarda. Il vigneto di Briona del professor Carlo Garavaglia, ex vice preside dell’istituto Bonfantini scomparso nell’ottobre 2019, ha una nuova vita grazie alla sua famiglia che ha scelto di darlo in comodato d’uso agli studenti della scuola dove ha insegnato per quasi 40 anni. Ora nel vigneto c’è un doppio arcobaleno simmetrico con i pali di testata che sono formati da grandi matite colorate.
Un vero laboratorio didattico. «Quando Carlo è mancato il nostro pensiero è stato quello di non disperdere ciò che aveva creato e accudito con amore e passione, – dice la moglie Miriam – il vigneto era qualcosa di importante per lui, il luogo dove amava stare in silenzio, dove amava pregare, accogliere i suoi studenti della scuola della terza età dell’Ute per lezioni di pratica, dove ha visto e vedeva i figli e i nipoti correre tra i filari, – spiega – siamo certi che lui ci abbia guidato in questa scelta di trasformare il vigneto in un laboratorio didattico».
Chi ha partecipato al progetto, professori, amici, ex allievi, ha lavorato tantissimo e con passione e impegno, proprio quello che ogni volta ci metteva il professore. «E’ bello che questo vigneto abbia un ruolo educativo, – continua la moglie – la scuola saprà trarne buon frutto e anche buon vino. Chi passerà dalla vigna potrà stupirsi, grazie di cuore a tutti coloro che hanno partecipato al progetto, grazie al dirigente scolastico Vincenzo Zappia che è stato fiducioso e lungimirante».