Nuovo ponte di Oleggio: l’opera più attesa sul tavolo del viceministro

Ponti di Oleggio e Trecate
Dopo un incontro avvenuto lunedì a Torino fra il presidente della Provincia Binatti e l'assessore regionale Gabusi l'esponente della giunta piemontese sarà a Roma la prossima settimana

Nuovo ponte di Oleggio, qualcosa finalmente si muove. Lo ha annunciato ieri mattina, martedì 15 novembre, il presidente della Provincia di Novara Federico Binatti facendo il punto della situazione al termine del secondo “tour” di incontri con i sindaci del territorio (ma un terzo, su esplicita richiesta degli amministratori locali, è già stato annunciato per le prossime settimane) nel corso dei quali sono state avanzate tante richieste, pareri e suggerimenti da parte dei Comuni del Novarese.


«Durante la riunione con il primo cittadino di Oleggio e quelli delle località limitrofe – ha detto Binatti – è stata affrontata ancora una volta la questione del ponte che mette in comunicazione la nostra provincia con la vicina Lombardia e, in particolare l’aeroporto di Malpensa». Un’adeguata sistemazione della storica infrastruttura è da tempo ormai fra le opere ritenute prioritarie, ma nessuna delle precedenti amministrazioni che si sono succedute a Palazzo Natta – da Vedovato a Sozzani sino a Besozzi – è mai riuscita a risolvere la questione. Sarà la volta buona? Il sindaco di Trecate ha spiegato come «questo collegamento rappresenti per noi un’opera di importanza strategica e non solo dal punto di vista viabilisstico. Un adeguamento della circolazione stradale in quel punto (oggi penalizzata da un senso unico alternato, ndr) vorrebbe dire rendere il territorio più appetibile e incentivare l’insediamento di nuove attività, con conseguenti ricadute anche dal punto di vista occupazionale».


Un messaggio raccolto pure dalla vicina Lombardia, che sulla vicenda ha ora finalmente mostrato un maggiore interesse, tanto che le due Regioni hanno ripreso a “dialogare” anche su questo tema, considerando l’opera importante per il collegemento fra le due sponde del Ticino. Non è un caso, ma poco più di un anno fa, in occasione della campagna elettorale di Alessandro Canelli, erano giunti all’ombra della Cupola il “numero due” della Lega Giancarlo Giorgetti (oggi ministro dell’Economia, all’epoca dello Sviluppo economico) e i due governatori, Alberto Cirio e Attilio Fontana. In quell’occasione si era parlato del Novarese come importante “cerniera” fra le aree metropolitane delle due più importanti città del nord-ovest. E in quest’ottica si era registrato un cambiamento di rotta da parte del presidente lombardo.


Ma è Torino che ha dovuto compiere la prima mossa, non solo per il fatto che il ponte rientra fra le competenze di Anas Piemonte; e proprio lunedì il presidente Binatti e il consigliere Luigi La Terza si sono incontrati all’ombra della Mole con l’assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche Marco Gabusi, il quale la prossima settimana di incontrerà a Roma con il viceministro Galeazzo Bignami proprio per parlare del nuovo ponte di Oleggio: «Voglio ricordare – ha aggiunto ancora Binatti – che non si parte da zero, esiste una progettazione ben definita che deve essere solamente adeguata. Dal punto di vista delle coperture economiche stiamo poi parlando di un intervento importante, ma che si aggira sui 25 – 30 milioni di euro, cifra che in un’ottica nazionale può rientrare adeguatamente negli stanziamenti».


«Si parla del progetto del ponte di Oleggio da almeno quindici anni – è intervenuto da Torino lo stesso assessore Gabusi – ma per diverso tempo il territorio lombardo ha manifestato contrarietà a tale realizzazione. Dopo la presa di posizione dello scorso anno da parte del presidente Fontana ci siamo attivati con Anas, sia noi che la Lombardia, ma soprattutto il Piemonte, che ha avuto il disagio maggiore. Anas ha ripreso la concertazione, provando a inserirlo nei progetti per ponti e viadotti». Il sopraggiungere della problematica legata al caro materiali non ha facilitato l’immediato inserimento della copertura economica, ma la volontà di portare a compimento l’opera c’è. Crediamo quindi che con l’insediamento del nuovo Governo e dei tecnici delle nuove direzioni ci sarà un futuro per il nuovo ponte e che questo sia inserito nel contratto di programma Anas, rendendo la tempistica di realizzazione compatibile con le esigenze di quel territorio».


Ma è Torino che deve fare la prima mossa, non solo per il fatto che il ponte rientra fra le competenze di Anas Piemonte; e proprio lunedì il presidente Binatti e il consigliere Luigi La Terza si sono incontrati all’ombra della Mole con l’assessore Marco Gabusi, il quale la prossima settimana di incontrerà a Roma con il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami per perorare la causa del ponte di Oleggio: «Voglio sottolineare – ha aggiunto ancora Binatti – che non si parte da zero, esiste una progettazione ben definita che deve essere solamente adeguata. Dal punto di vista delle coperture economiche stiamo poi parlando di un intervento importante, ma che si aggira sui 25 – 30 milioni di euro, cifra che in un’ottica nazionale può rientrare adeguatamente negli stanziamenti».

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Dopo un incontro avvenuto lunedì a Torino fra il presidente della Provincia Binatti e l’assessore regionale Gabusi l’esponente della giunta piemontese sarà a Roma la prossima settimana

Ponti di Oleggio e Trecate

Nuovo ponte di Oleggio, qualcosa finalmente si muove. Lo ha annunciato ieri mattina, martedì 15 novembre, il presidente della Provincia di Novara Federico Binatti facendo il punto della situazione al termine del secondo “tour” di incontri con i sindaci del territorio (ma un terzo, su esplicita richiesta degli amministratori locali, è già stato annunciato per le prossime settimane) nel corso dei quali sono state avanzate tante richieste, pareri e suggerimenti da parte dei Comuni del Novarese.


«Durante la riunione con il primo cittadino di Oleggio e quelli delle località limitrofe – ha detto Binatti – è stata affrontata ancora una volta la questione del ponte che mette in comunicazione la nostra provincia con la vicina Lombardia e, in particolare l’aeroporto di Malpensa». Un’adeguata sistemazione della storica infrastruttura è da tempo ormai fra le opere ritenute prioritarie, ma nessuna delle precedenti amministrazioni che si sono succedute a Palazzo Natta – da Vedovato a Sozzani sino a Besozzi – è mai riuscita a risolvere la questione. Sarà la volta buona? Il sindaco di Trecate ha spiegato come «questo collegamento rappresenti per noi un’opera di importanza strategica e non solo dal punto di vista viabilisstico. Un adeguamento della circolazione stradale in quel punto (oggi penalizzata da un senso unico alternato, ndr) vorrebbe dire rendere il territorio più appetibile e incentivare l’insediamento di nuove attività, con conseguenti ricadute anche dal punto di vista occupazionale».


Un messaggio raccolto pure dalla vicina Lombardia, che sulla vicenda ha ora finalmente mostrato un maggiore interesse, tanto che le due Regioni hanno ripreso a “dialogare” anche su questo tema, considerando l’opera importante per il collegemento fra le due sponde del Ticino. Non è un caso, ma poco più di un anno fa, in occasione della campagna elettorale di Alessandro Canelli, erano giunti all’ombra della Cupola il “numero due” della Lega Giancarlo Giorgetti (oggi ministro dell’Economia, all’epoca dello Sviluppo economico) e i due governatori, Alberto Cirio e Attilio Fontana. In quell’occasione si era parlato del Novarese come importante “cerniera” fra le aree metropolitane delle due più importanti città del nord-ovest. E in quest’ottica si era registrato un cambiamento di rotta da parte del presidente lombardo.


Ma è Torino che ha dovuto compiere la prima mossa, non solo per il fatto che il ponte rientra fra le competenze di Anas Piemonte; e proprio lunedì il presidente Binatti e il consigliere Luigi La Terza si sono incontrati all’ombra della Mole con l’assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche Marco Gabusi, il quale la prossima settimana di incontrerà a Roma con il viceministro Galeazzo Bignami proprio per parlare del nuovo ponte di Oleggio: «Voglio ricordare – ha aggiunto ancora Binatti – che non si parte da zero, esiste una progettazione ben definita che deve essere solamente adeguata. Dal punto di vista delle coperture economiche stiamo poi parlando di un intervento importante, ma che si aggira sui 25 – 30 milioni di euro, cifra che in un’ottica nazionale può rientrare adeguatamente negli stanziamenti».


«Si parla del progetto del ponte di Oleggio da almeno quindici anni – è intervenuto da Torino lo stesso assessore Gabusi – ma per diverso tempo il territorio lombardo ha manifestato contrarietà a tale realizzazione. Dopo la presa di posizione dello scorso anno da parte del presidente Fontana ci siamo attivati con Anas, sia noi che la Lombardia, ma soprattutto il Piemonte, che ha avuto il disagio maggiore. Anas ha ripreso la concertazione, provando a inserirlo nei progetti per ponti e viadotti». Il sopraggiungere della problematica legata al caro materiali non ha facilitato l’immediato inserimento della copertura economica, ma la volontà di portare a compimento l’opera c’è. Crediamo quindi che con l’insediamento del nuovo Governo e dei tecnici delle nuove direzioni ci sarà un futuro per il nuovo ponte e che questo sia inserito nel contratto di programma Anas, rendendo la tempistica di realizzazione compatibile con le esigenze di quel territorio».


Ma è Torino che deve fare la prima mossa, non solo per il fatto che il ponte rientra fra le competenze di Anas Piemonte; e proprio lunedì il presidente Binatti e il consigliere Luigi La Terza si sono incontrati all’ombra della Mole con l’assessore Marco Gabusi, il quale la prossima settimana di incontrerà a Roma con il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami per perorare la causa del ponte di Oleggio: «Voglio sottolineare – ha aggiunto ancora Binatti – che non si parte da zero, esiste una progettazione ben definita che deve essere solamente adeguata. Dal punto di vista delle coperture economiche stiamo poi parlando di un intervento importante, ma che si aggira sui 25 – 30 milioni di euro, cifra che in un’ottica nazionale può rientrare adeguatamente negli stanziamenti».

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