La questione era già emersa durante il consiglio comunale di Galliate del 30 ottobre, in cui è stato bocciato l’accordo sul polo logistico di Pernate, ma oggi è il Comitato per Pernate a rispondere alle critiche di alcuni proprietari terrieri pernatesi favorevoli al progetto. Il punto di vista di questi ultimi era stato espresso dal consigliere di minoranza Corrado Frugeri che aveva sottolineato come fosse necessario «tenere in considerazione gli interessi legittimi di tutti i soggetti coinvolti» ricordando come alcuni di loro versassero ingenti tributi per quei terreni.
«Ribadiamo la nostra ferma opposizione al consumo di suolo, in particolare quando si tratta di terreni di alto valore agronomico, come quelli coinvolti in questo progetto. Riteniamo che l’iter scelto per avanzare con questo progetto sia carente dal punto di vista della legittimità e che avrebbe richiesto, prima di ogni cosa, il recepimento delle norme di tutela ambientale» il commento del Comitato che sottolinea come «l’accordo di pianificazione “congiunto” tra CIM e Develog è, in realtà, l’unione artificiosa di due progetti distinti, uniti solamente per agevolare l’iter della società sviluppatrice Develog, come ricorda il presidente di CIM, Cristoforo Canavese, avvalorando implicitamente uno dei ricorsi TAR che abbiamo presentato»
In merito alle critiche rivolte da alcuni proprietari il Comitato specifica di non volere «che questa battaglia si trasformi in uno scontro tra i cittadini di Pernate. I residenti hanno potuto constatare, attraverso perizie, che l’eventuale costruzione del polo logistico comporterebbe una svalutazione delle loro abitazioni compresa tra il 20% e il 30%, e si sono autotassati per sostenere i ricorsi al TAR depositati sopracitati. Al contrario, i proprietari dei terreni sembrano orientati a difendere non un valore reale, come i residenti, ma un valore potenziale promesso loro dallo sviluppatore» e aggiunge «invitiamo i proprietari scontenti a considerare quale sia davvero l’origine del danno che lamentano prima di procedere con una lite temeraria: è il consiglio comunale di Galliate che ha espresso liberamente e a pieno titolo un parere coerente con i propri doveri, oppure è il Comune di Novara, che da anni esige loro un tributo iniquo?»
Secondo il Comitato «il malcontento dei proprietari dovrebbe essere rivolto verso chi li ha sottoposti a un’imposizione fiscale ingiusta e sproporzionata e ha anche omesso di aggiornare il regolamento sui tributi con le norme contenute nella legge di bilancio del 2020 che prevedono il rimborso dell’IMU per aree che non possono più più essere edificabili, senza contare che il danno economico che i proprietari rivendicano per gli anni di IMU versata (stimato in circa 2 milioni di euro) è di gran lunga inferiore alla perdita di valore immobiliare per le abitazioni della frazione, pari a oltre 30 milioni di euro nel caso in cui il progetto logistico venisse approvato».
La conclusione del Comitato è un attacco al sindaco di Novara Alessandro Canelli che «con tono sprezzanteci ha ricordato che ‘non siamo le Langhe’, come se ciò rendesse il nostro territorio meno degno di tutela. Noi invece continuiamo a sostenere che l’iter urbanistico adottato dal Comune di Novara per avanzare con questo sviluppo non ha seguito la procedura corretta per evitare il recepimento delle norme di tutela paesaggistica e ambientale»