Trecate, “Pane quotidiano” riaperto: alla mensa 75 persone in fila per il pasto

Per ora due volte a settimana, il martedì e il venerdì, dalle 17.30 alle 18.30. Dopo il periodo di emergenza ha riaperto a Trecate il “Pane quotidiano”, la mensa rivolta alle persone in difficoltà che ormai da anni è solita preparare pasti caldi sia da asporto sia da consumare direttamente nelle sale dell’oratorio femminile.

Per questa nuova fase però, per rispettare tutte le regole del decreto e per garantire a tutti, volontari e utenti, la massima sicurezza, il servizio è da asporto.

 

 

Il primo turno si è svolto ieri, venerdì 29 maggio: in coda per ritirare la cena 75 persone. «Volevamo capire quanto ci fosse bisogno di questo servizio, dopo questo periodo, eravamo preoccupati per essere stati chiusi così tanto, – spiega Sergio Amidani – venerdì si sono presentate soprattutto le persone “abitudinarie”, di solito prepariamo fino a 175, ma dopo il primo giorno non si possono fare bilanci».

Il gruppo di volontari ha lavorato a lungo in queste settimane per essere pronti per la riapertura, in totale sicurezza: «Abbiamo diviso i ruoli in modo ancor più netto: chi cucina rimane solo in cucina, un altro gruppo si dedica solo alla consegna dei pasti tramite una postazione con plexiglass, – continua Amidani – direi che è un procedimento che funziona bene».

La solidarietà però non si è mai fermata: lmensa aveva chiuso a marzo e le scorte erano state consegnate a Caritas per poter sostenere comunque le persone in difficoltà, ancor di più in un momento come questo.

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 Trecate, “Pane quotidiano” riaperto: alla mensa 75 persone in fila per il pasto

Per ora due volte a settimana, il martedì e il venerdì, dalle 17.30 alle 18.30. Dopo il periodo di emergenza ha riaperto a Trecate il “Pane quotidiano”, la mensa rivolta alle persone in difficoltà che ormai da anni è solita preparare pasti caldi sia da asporto sia da consumare direttamente nelle sale dell’oratorio femminile. Per questa nuova fase però, per rispettare tutte le regole del decreto e per garantire a tutti, volontari e utenti, la massima sicurezza, il servizio è da asporto.     Il primo turno si è svolto ieri, venerdì 29 maggio: in coda per ritirare la cena 75 persone. «Volevamo capire quanto ci fosse bisogno di questo servizio, dopo questo periodo, eravamo preoccupati per essere stati chiusi così tanto, - spiega Sergio Amidani – venerdì si sono presentate soprattutto le persone “abitudinarie”, di solito prepariamo fino a 175, ma dopo il primo giorno non si possono fare bilanci». Il gruppo di volontari ha lavorato a lungo in queste settimane per essere pronti per la riapertura, in totale sicurezza: «Abbiamo diviso i ruoli in modo ancor più netto: chi cucina rimane solo in cucina, un altro gruppo si dedica solo alla consegna dei pasti tramite una postazione con plexiglass, - continua Amidani – direi che è un procedimento che funziona bene». La solidarietà però non si è mai fermata: lmensa aveva chiuso a marzo e le scorte erano state consegnate a Caritas per poter sostenere comunque le persone in difficoltà, ancor di più in un momento come questo.

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