Trecate, piove nella palestra di via Giotto: è scontro tra sindaco e Pd

Dopo l'interrogazione durante il consiglio comunale, la discussione si è spostata fuori dall'aula

Un’interrogazione presentata in consiglio comunale martedì 22 dal capogruppo del Pd Marco Uboldi ha generato un intenso botta e risposta fuori dall’aula tra lo stesso Uboldi e il sindaco Federico Binatti (Fdi) sulla palestra della scuola don Milani. Nell’interrogazione il capogruppo aveva chiesto se l’amministrazione fosse a conoscenza delle perdite d’acqua che si verificano nell’impianto e che interessano anche una colonna in cemento armato, oltre che di relazionare sulle condizioni dell’impianto di riscaldamento e di quello di illuminazione.

Nella sua risposta il sindaco – mostrando le foto scattate dagli uffici del comune – spiegava che le verifiche degli uffici hanno riportato «soltanto una o due gocce» e non le perdite che venivano descritte nell’interrogazione rassicurando che «non c’è nessun tipo di problema relativo alla sicurezza». Per quanto riguarda le luci, invece, i tecnici comunali hanno «provveduto a sistemare il guasto agli inizi di ottobre in mezz’ora di lavoro» e sulla caldaia Binatti ha assicurato «il perfetto funzionamento dell’impianto esistente» che però è oggetto di uno studio di fattibilità da parte di un professionista per la sua sostituzione in rispetto della nuova normativa. Nella risposta Binatti ha spiegato che serviranno 161 mila euro per provvedere alla sostituzione della caldaia e alla copertura del tetto, ma che gli interventi verranno finanziati con il contributo annuale del Ministero degli Interni previsto per il 2025.

Lo scambio in aula è sembrato a tutti i presenti parte del normale confronto dialettico tra esponenti della minoranza e della maggioranza: i primi hanno chiesto spiegazioni in merito ad alcune situazioni e i secondi hanno risposto con le azioni che l’amministrazione intende avviare o ha già avviato.

A sorprendere la minoranza, tuttavia, è stata la lettera ricevuta su carta intestata del Comune qualche giorno dopo la seduta con la quale Binatti ha chiesto a Uboldi «se e quando ha scattato le fotografie all’interno della palestra e a che titolo; se ha fatto una richiesta formale presso gli uffici competenti per scattare le citate fotografie e se ha concordato con il Responsabile del Settore il sopralluogo».

Non si è fatta attendere la risposta del capogruppo del centrosinistra che con una lettera al sindaco afferma come le foto «non sono foto fatte in modo irregolare né tantomeno senza richiedere i permessi. Sono foto che alcuni utenti della struttura mi hanno inviato perché mi chiedono di intervenire dopo diverse segnalazioni verbali fatte a esponenti della sua giunta, con la solita promessa disattesa che sareste intervenuti». E attacca Binatti «dovreste avere l’abitudine di chiedervi il perché faccio alcune richieste senza cercare colpevoli o malafede… basterebbe avere il buon senso di cercare una soluzione dopo mesi che i cittadini vi chiedono di risolvere i problemi».

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Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.

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Dopo l’interrogazione durante il consiglio comunale, la discussione si è spostata fuori dall’aula

Un'interrogazione presentata in consiglio comunale martedì 22 dal capogruppo del Pd Marco Uboldi ha generato un intenso botta e risposta fuori dall'aula tra lo stesso Uboldi e il sindaco Federico Binatti (Fdi) sulla palestra della scuola don Milani. Nell'interrogazione il capogruppo aveva chiesto se l'amministrazione fosse a conoscenza delle perdite d'acqua che si verificano nell'impianto e che interessano anche una colonna in cemento armato, oltre che di relazionare sulle condizioni dell'impianto di riscaldamento e di quello di illuminazione.

Nella sua risposta il sindaco - mostrando le foto scattate dagli uffici del comune - spiegava che le verifiche degli uffici hanno riportato «soltanto una o due gocce» e non le perdite che venivano descritte nell'interrogazione rassicurando che «non c'è nessun tipo di problema relativo alla sicurezza». Per quanto riguarda le luci, invece, i tecnici comunali hanno «provveduto a sistemare il guasto agli inizi di ottobre in mezz'ora di lavoro» e sulla caldaia Binatti ha assicurato «il perfetto funzionamento dell'impianto esistente» che però è oggetto di uno studio di fattibilità da parte di un professionista per la sua sostituzione in rispetto della nuova normativa. Nella risposta Binatti ha spiegato che serviranno 161 mila euro per provvedere alla sostituzione della caldaia e alla copertura del tetto, ma che gli interventi verranno finanziati con il contributo annuale del Ministero degli Interni previsto per il 2025.

Lo scambio in aula è sembrato a tutti i presenti parte del normale confronto dialettico tra esponenti della minoranza e della maggioranza: i primi hanno chiesto spiegazioni in merito ad alcune situazioni e i secondi hanno risposto con le azioni che l'amministrazione intende avviare o ha già avviato.

A sorprendere la minoranza, tuttavia, è stata la lettera ricevuta su carta intestata del Comune qualche giorno dopo la seduta con la quale Binatti ha chiesto a Uboldi «se e quando ha scattato le fotografie all’interno della palestra e a che titolo; se ha fatto una richiesta formale presso gli uffici competenti per scattare le citate fotografie e se ha concordato con il Responsabile del Settore il sopralluogo».

Non si è fatta attendere la risposta del capogruppo del centrosinistra che con una lettera al sindaco afferma come le foto «non sono foto fatte in modo irregolare né tantomeno senza richiedere i permessi. Sono foto che alcuni utenti della struttura mi hanno inviato perché mi chiedono di intervenire dopo diverse segnalazioni verbali fatte a esponenti della sua giunta, con la solita promessa disattesa che sareste intervenuti». E attacca Binatti «dovreste avere l'abitudine di chiedervi il perché faccio alcune richieste senza cercare colpevoli o malafede… basterebbe avere il buon senso di cercare una soluzione dopo mesi che i cittadini vi chiedono di risolvere i problemi».

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