Un click per trovare a distanza lo “Stato di grazia”: il progetto di un’associazione novarese

Una creazione autoriale di una immagine fotografica per trovare lo “Stato di grazia”. E’ stato questo l’obiettivo dell’associazione novarese “Oltre le quinte”, composta da esperti dei linguaggi artistici in ambito sociale-educativo e da professionisti delle arti performative con gruppi di performer danzatori e musicisti, che coinvolgono persone con disabilità e fragilità.

L’associazione è al lavoro per questo progetto già da tempo con l’autrice Francesca Cola, che ha guidato i performer dell’associazione in un intenso lavoro immaginativo corporeo rivolto appunto alla creazione autoriale di un’immagine fotografica, realizzata dalla fotografa Silvia Pastore, rappresentante lo “Stato di Grazia” personale di ciascun partecipante. Loro due, con la mediazione di Cristina Pastrello, presidente di Oltre le Quinte, hanno guidato le persone in un percorso di creazione unica, il cui esito sono state 19 opere, esposte per la prima volta presso lo spazio nòva di Novara. Il progetto nella sua evoluzione prevede anche una produzione di danza, quadri di movimento ispirati allo Stato di Grazia e un processo partecipato di Comunità.

L’inizio del lockdown ha però bloccato il lavoro in presenza che sarebbe dovuto partire, sia con i performer sia con i cittadini. In questo periodo di sospensione il gruppo ha però deciso di non interrompere il lavoro di Comunità, ma di trasformarlo per renderlo possibile anche a distanza.

«Chi ha avuto la possibilità di vedere la nostra mostra a Novara è uscito pensando “io cosa avrei risposto?” – spiega Cristina Pastrello, – Anche per questo abbiamo creato un lavoro di comunità, che potesse accompagnare tutti i cittadini nell’esplorazione immaginativa e nella realizzazione del proprio Stato di Grazia. Era per noi importante rendere fertile e creativo anche il tempo in isolamento, e creare opportunità di relazione tra le persone. Abbiamo quindi lanciato una Call, accolta con entusiasmo da un numeroso gruppo di persone».

Francesca Cola ha poi inviato un vocale a chi aveva aderito alla Call, guidandolo con la sua voce in un processo immersivo e di creazione immaginativa. In un secondo momento, Silvia Pastore ha realizzato uno scatto a traduzione di questo immaginato. Uno scambio di informazioni gestito ed elaborato dai luoghi della permanenza forzata di questo periodo, in una rete fitta e quotidiana di comunicazioni.

L’esito del percorso artistico è la creazione di una galleria di immagini rappresentativa degli Stati di Grazia Individuali.

Data scelta come termine della creazione il 3 maggio 2020, scadenza del dpcm della fase uno; con la fase di riapertura si apre anche alla visione delle venticinque opere, virtualmente per ora, sul sito www.oltrelequinte.eu. Si sta già immaginando un allestimento in presenza da realizzare non appena sarà possibile  accogliere pubblico.

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Un click per trovare a distanza lo “Stato di grazia”: il progetto di un’associazione novarese

Una creazione autoriale di una immagine fotografica per trovare lo “Stato di grazia”. E’ stato questo l’obiettivo dell’associazione novarese “Oltre le quinte”, composta da esperti dei linguaggi artistici in ambito sociale-educativo e da professionisti delle arti performative con gruppi di performer danzatori e musicisti, che coinvolgono persone con disabilità e fragilità.

L’associazione è al lavoro per questo progetto già da tempo con l’autrice Francesca Cola, che ha guidato i performer dell’associazione in un intenso lavoro immaginativo corporeo rivolto appunto alla creazione autoriale di un’immagine fotografica, realizzata dalla fotografa Silvia Pastore, rappresentante lo “Stato di Grazia” personale di ciascun partecipante. Loro due, con la mediazione di Cristina Pastrello, presidente di Oltre le Quinte, hanno guidato le persone in un percorso di creazione unica, il cui esito sono state 19 opere, esposte per la prima volta presso lo spazio nòva di Novara. Il progetto nella sua evoluzione prevede anche una produzione di danza, quadri di movimento ispirati allo Stato di Grazia e un processo partecipato di Comunità.

L’inizio del lockdown ha però bloccato il lavoro in presenza che sarebbe dovuto partire, sia con i performer sia con i cittadini. In questo periodo di sospensione il gruppo ha però deciso di non interrompere il lavoro di Comunità, ma di trasformarlo per renderlo possibile anche a distanza.

«Chi ha avuto la possibilità di vedere la nostra mostra a Novara è uscito pensando “io cosa avrei risposto?” – spiega Cristina Pastrello, – Anche per questo abbiamo creato un lavoro di comunità, che potesse accompagnare tutti i cittadini nell’esplorazione immaginativa e nella realizzazione del proprio Stato di Grazia. Era per noi importante rendere fertile e creativo anche il tempo in isolamento, e creare opportunità di relazione tra le persone. Abbiamo quindi lanciato una Call, accolta con entusiasmo da un numeroso gruppo di persone».

Francesca Cola ha poi inviato un vocale a chi aveva aderito alla Call, guidandolo con la sua voce in un processo immersivo e di creazione immaginativa. In un secondo momento, Silvia Pastore ha realizzato uno scatto a traduzione di questo immaginato. Uno scambio di informazioni gestito ed elaborato dai luoghi della permanenza forzata di questo periodo, in una rete fitta e quotidiana di comunicazioni.

L’esito del percorso artistico è la creazione di una galleria di immagini rappresentativa degli Stati di Grazia Individuali.

Data scelta come termine della creazione il 3 maggio 2020, scadenza del dpcm della fase uno; con la fase di riapertura si apre anche alla visione delle venticinque opere, virtualmente per ora, sul sito www.oltrelequinte.eu. Si sta già immaginando un allestimento in presenza da realizzare non appena sarà possibile  accogliere pubblico.

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