Sesia quasi in secca in queste settimane di siccità e qualche residente delle località lungo le due sponde – Romagnano e Gattinara – ha voluto approfittarne per trasformare l’alveo del fiume in una spiaggia. Avendone la possibilità, si è poi spinto sino al ponte provvisorio inaugurato lo scorso dicembre per consentire il ripristino della circolazione lungo la Statale 142, notando però qualcosa di anomalo in una delle “pile” che sorreggono la struttura. Come spesso accade in queste circostanze, il “tam tam” – amplificato forse in maniera eccessiva dai social con tanto di immagini, fra cui quella che pubblichiamo – ha generato non poca preoccupazione fra la gente, con qualcuno che è arrivato ad affermare che al manufatto “mancherebbero delle parti”.
«E’ la solita polemica che si ripete a distanza di qualche mese e speriamo che sia l’ultima – ci ha detto ieri pomeriggio, venerdì 8 luglio, il sindaco di Romagnano Sesia, Alessandro Carini – Ci ricordiamo tutti che in occasione della prima piena del fiume si vide la stessa cosa. Allora fu spiegato che si trattava della parte iniziale delle sottofondazioni, in quanto gli operai avevano a suo tempo lavorato sopra il livello per realizzare la “pila”. Ora, con le condizioni di secca, si notano molto di più, ma si tratta unicamente delle rifiniture che mancano. Non esistono pericoli di nessun tipo». Ma non solo: «Come Comune abbiamo chiesto ad Anas di diramare una nota ufficiale. L’ente è stato gentile e disponibile – ha sottolineato ancora il primo cittadino – ma ribadisco che si tratta della stessa situazione emersa nella primavera scorsa».
A conferma delle parole di Carini, Anas Piemonte ha provveduto a diffondere la citata nota chiarificatrice, pubblicata anche sul sito internet del Comune di Romagnano Sesia: “In merito al ponte provvisorio – ha scritto l’Ente nazionale delle strade – non si ravvisa alcuna anomalia”. Nelle immagini diffuse si può notare “la porzione fuori terra delle fondazioni, così come realizzate secondo il progetto esecutivo e che risultano particolarmente visibili dall’alveo”. Per Anas la parte “fuori terra”, nei periodi di secca del fiume, “si evidenzia in modo più significativo. Le pile sono state infatti realizzate su pali infissi nel sottostante substrato roccioso, che adempiono in maniera efficiente al sostegno dell’impalcato. Occorre precisare che l’intero sistema di fondazione, in accordo con gli studi idraulici, è stato dimensionato per resistere, in condizioni eccezionali di piena, anche ad un eventuale scalzamento rispetto all’attuale quota di fondo alveo”.