Lilt dona apparecchiatura che riduce la perdita di capelli nei pazienti sottoposti a chemioterapia

Un lavoro prezioso quello della Lega Italiana Contro i Tumori, ogni giorno in prima linea per sensibilizzare sulla battaglia contro il cancro. Ancora più prezioso il contributo che ha portato ieri, 3 dicembre, all’Ospedale Maggiore con la donazione di un’apparecchiatura per la riduzione della perdita dei capelli dei pazienti in chemioterapia “Paxman Scalp Cooler”.

La presidente di Lilt Novara, dottoressa Giuseppina Gambaro, e la professoressa Alessandra Gennari, Direttore della Struttura di Oncologia dell’AOU e consigliere Lilt Novara, con gli altri membri del Consiglio direttivo dell’associazione, hanno coordinato l’evento e illustrato l’importanza dell’apparecchiatura nel percorso delle pazienti.

La donazione del “Paxman Scalp Cooler” rappresenta un altro importante obiettivo raggiunto da Lilt Novara. Si tratta, infatti, del secondo sistema di refrigerazione del cuoio capelluto che viene donato alla
Struttura di Oncologia dell’ospedale novarese dopo il primo consegnato nel 2019 e che ha avuto un impatto estremamente positivo per i pazienti oncologici che lo hanno utilizzato.

Uno degli effetti più comuni e avvilenti provocati dalla chemioterapia è infatti la caduta dei
capelli, che comporta per il malato una serie di gravi ripercussioni sul piano psico-sociale.
A oggi, non esistono trattamenti farmacologici che consentano di prevenire con certezza tale conseguenza. Tra i metodi fisici che hanno dimostrato di garantire migliori risultati, uno dei più efficaci è rappresentato dall’utilizzo della cuffia ipotermica (o scalp cooler) che, abbassando la temperatura del cuoio capelluto a 4°, provoca una vasocostrizione che riduce il flusso di sangue ai follicoli proprio durante il picco di concentrazione del farmaco chemioterapico e quindi ne limita l’assorbimento.

Per i pazienti questo significa la possibilità di conservare una parvenza di normalità e di vita privata,
incoraggiando un atteggiamento positivo verso il trattamento. La seconda apparecchiatura donata oggi alla Struttura di Oncologia è dotata di due postazioni che possono essere impiegate in contemporanea e l’utilizzo del casco migliora sensibilmente la qualità di vita dei pazienti sottoposti a chemioterapia e può consentire di conservare una massima quantità di capelli o addirittura l’intera capigliatura.

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Un lavoro prezioso quello della Lega Italiana Contro i Tumori, ogni giorno in prima linea per sensibilizzare sulla battaglia contro il cancro. Ancora più prezioso il contributo che ha portato ieri, 3 dicembre, all'Ospedale Maggiore con la donazione di un’apparecchiatura per la riduzione della perdita dei capelli dei pazienti in chemioterapia “Paxman Scalp Cooler”.

La presidente di Lilt Novara, dottoressa Giuseppina Gambaro, e la professoressa Alessandra Gennari, Direttore della Struttura di Oncologia dell’AOU e consigliere Lilt Novara, con gli altri membri del Consiglio direttivo dell’associazione, hanno coordinato l’evento e illustrato l’importanza dell’apparecchiatura nel percorso delle pazienti.

La donazione del “Paxman Scalp Cooler” rappresenta un altro importante obiettivo raggiunto da Lilt Novara. Si tratta, infatti, del secondo sistema di refrigerazione del cuoio capelluto che viene donato alla
Struttura di Oncologia dell’ospedale novarese dopo il primo consegnato nel 2019 e che ha avuto un impatto estremamente positivo per i pazienti oncologici che lo hanno utilizzato.

Uno degli effetti più comuni e avvilenti provocati dalla chemioterapia è infatti la caduta dei
capelli, che comporta per il malato una serie di gravi ripercussioni sul piano psico-sociale.
A oggi, non esistono trattamenti farmacologici che consentano di prevenire con certezza tale conseguenza. Tra i metodi fisici che hanno dimostrato di garantire migliori risultati, uno dei più efficaci è rappresentato dall'utilizzo della cuffia ipotermica (o scalp cooler) che, abbassando la temperatura del cuoio capelluto a 4°, provoca una vasocostrizione che riduce il flusso di sangue ai follicoli proprio durante il picco di concentrazione del farmaco chemioterapico e quindi ne limita l'assorbimento.

Per i pazienti questo significa la possibilità di conservare una parvenza di normalità e di vita privata,
incoraggiando un atteggiamento positivo verso il trattamento. La seconda apparecchiatura donata oggi alla Struttura di Oncologia è dotata di due postazioni che possono essere impiegate in contemporanea e l’utilizzo del casco migliora sensibilmente la qualità di vita dei pazienti sottoposti a chemioterapia e può consentire di conservare una massima quantità di capelli o addirittura l’intera capigliatura.

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