E così Olly vince il 75° Festival di Sanremo: un’edizione che ha tenuto con il fiato sospeso tutti fino all’ultimo minuto, essendo difficilissimo stabilire un “vincitore annunciato”, o perlomeno molto probabile, come gli anni scorsi. Serata dopo serata sono cambiati gli equilibri, sono mutate le impressioni, i gusti, i voti.
Però lode al giovane vincitore, cantautore e rapper genovese del 2001, che ha battuto in finale Lucio Corsi, l’outsider che aveva conquistato i cuori di tutti, pubblico e addetti al settore, per non parlare degli altri cantanti in gara, che in più occasioni gli hanno tributato omaggi e complimenti.
Una sala stampa in sintonia con il pubblico, comunque, che all’annuncio della classifica e della cinquina finale, che ha visto esclusi i due favoritissimi, Giorgia e Achille Lauro, in un vero plot twist che ha ribaltato qualsiasi previsione.
Tolto questo colpo di scena sul finale, la serata è andata liscia, come un po’ tutto questo festival, che ha visto il ritorno di Carlo Conti alla direzione artistica, con il suo taglio molto professionale, tradizionale e controllato, tanto da essere stato più volte punzecchiato, soprattutto da Geppi Cucciari nella serata cover, sulla sua “fretta da scaletta”.
E se dal lato performativo è stata un’edizione piuttosto piatta, possiamo sicuramente dire che la raffinatezza degli outfit, forse in sintonia con questa conduzione così sobria, si è fatta notare, con look elegantissimi indossati anche da cantanti note per un’immagine più aggressiva (vedi Elodie), dove la stravaganza di Lucio Corsi ha lasciato il segno, in una sorta di quota Ziggy Stardust, sognatore a tal punto da aver scritto Andy sotto la suola delle scarpe, omaggiando la magia di Toy Story.
È sempre Lucio Corsi uno dei protagonisti della conferenza stampa conclusiva di questa domenica mattina, presente per ritirare il Premio “Mia Martini” assegnato dalla Sala Stampa “Roof Ariston”, acclamato anche dai giornalisti della “Lucio Dalla” presenti, benché il premio in memoria del grande cantautore, assegnato proprio dalla Sala Stampa che porta il suo nome, sia andato a Simone Cristicchi, presente anch’egli al Roof e che ha particolarmente ringraziato le radio per l’attenzione dedicata al suo brano nel passaggio del brano, benché non particolarmente radiofonico.
Ma il vero protagonista della mattina è stato lui, il vincitore Olly, che ha dimostrato una grande consapevolezza e umana comuniune con il pubblico e con i suoi compagni di podio: tre cantautori che cantano la propria vita con emozione e verità, molto amati dal proprio fandom e arrivati a questo risultato forse da artisti fuori dal coro, lontani dalla canzoni usa e getta che oggi l’industria discografica pompa moltissimo per poi lasciarle sgonfiare altrettanto velocemente.
Un breve passo indietro, ma chi è Olly? Il giovane artista arriva a Sanremo già del 2023, partecipando e arrivando secondo alla sedicesima edizione del concorso Sanremo Giovani con il brano L’anima balla e potendo quindi calcare il palco dell’Artiston della 73° edizione; ma il successo del giovane arriva già da lontano, tra cui si annovera una cover pubblicata online de La Notte di Arisa, una versione che ha ottenuto talmente successo sulla piattaforma da essere successivamente pubblicata come singolo, intitolato La notte (RMX), in collaborazione con Arisa stessa.
In conclusione, anche una nota di merito a Brunori Sas, che si piazza terzo con, inoltre, il Premio “Sergio Bardotti” al miglior testo per la sua L’albero delle noci: è lui ad aprire gli interventi degli artisti arrivati sul podio e con ironia e delicatezza ha dimostrato la sua grande soddisfazione e genuina felicità per il riscontro ricevuto sul brano.
Una 75° edizione che termina con molte domande aperte: Carlo Conti, confermato alla direzione artistica, terrà solo questo ruolo o presenterà anche? Ma soprattutto, il Festival rimarrà in RAI? Come già risaputo, la sentenza del Tar ligure di fine 2024 ha stabilito l’irregolarità dell’affidamento diretto da parte del Comune alla Rai, che a sua volta ha scelto di fare ricorso contro questa decisione, ma la La Rai risponde a Fanpage precisando che: “Non c’è nessun progetto di spostare il Festival in altra città”.
In attesa di conoscere gli sviluppi, lasciamo per l’ultima volta la Sala Stampa e sì, ora sta salendo una vera Balorda Nostalgia.