10 anni senza Alessandro Giordano

In agosto ricorreranno 10 anni dalla scomparsa di Alessandro Giordano, per decenni protagonista della vita politica cittadina e provinciale di Novara. 

Deputato della Dc per tre legislature e capogruppo in Consiglio Comunale, Sindaco di Ameno e poi alla fine tornato nella sua scuola media a fare il Preside.

Per 6 anni Amministratore straordinario dell’Ospedale Maggiore di Novara prima del passaggio a Policlinico universitario, lui che per primo ha ipotizzato la necessità e la possibilità della costruzione di una nuova sede per l’Ospedale novarese, fuori dal centro, ed ora trent’anni dopo il nuovo Ospedale è ancora tutto da farsi.

Molti amici e colleghi di partito di Alessandro Giordano sono scomparsi nel frattempo : Pierluigi Cassietti, con lui leader della sinistra Dc novarese insieme ad Enrico Nerviani, più giovane di lui ma da sempre con lui nella sua corrente, Franco Fornara, Franca Allegra che della sinistra Dc novarese era la componente femminile più nota in Consiglio Comunale e poi Oscar Luigi Scalfaro, mancato anche lui in quegli anni, suo collega deputato , poi Presidente della Repubblica, capo indiscusso della corrente moderata dei Dc novaresi come Giordano lo era di quella progressista.

Il confronto fra i protagonisti della politica locale odierna e loro lo lasciamo perdere: potrebbe essere troppo impietoso per i nuovi, se ricordiamo insieme ai loro difetti, perché pure ne avevano, le loro indubbie doti, la loro cultura , la loro esperienza,  il loro radicamento popolare testimoniato dalle migliaia di preferenze espresse con il loro nome in tante competizioni elettorali dove non esistevano i nominati dall’alto.

Di Alessandro Giordano, della sua testa fine, delle sue acute analisi politiche , dell’amicizia di cui mi ha onorato, voglio ricordare quanto scrisse: “ la nostra vittoria è stata anche la nostra fine, oggi tutti sono o vogliono sembrare democratici, interclassisti , solidaristi, europeisti ed atlantisti , la vittoria dei nostri valori ci ha resi forse inutili , superflui ma questa è stata la nostra vera vittoria, ciò per cui abbiamo lottato e sperato “. 

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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10 anni senza Alessandro Giordano

In agosto ricorreranno 10 anni dalla scomparsa di Alessandro Giordano, per decenni protagonista della vita politica cittadina e provinciale di Novara. 

Deputato della Dc per tre legislature e capogruppo in Consiglio Comunale, Sindaco di Ameno e poi alla fine tornato nella sua scuola media a fare il Preside.

Per 6 anni Amministratore straordinario dell’Ospedale Maggiore di Novara prima del passaggio a Policlinico universitario, lui che per primo ha ipotizzato la necessità e la possibilità della costruzione di una nuova sede per l’Ospedale novarese, fuori dal centro, ed ora trent’anni dopo il nuovo Ospedale è ancora tutto da farsi.

Molti amici e colleghi di partito di Alessandro Giordano sono scomparsi nel frattempo : Pierluigi Cassietti, con lui leader della sinistra Dc novarese insieme ad Enrico Nerviani, più giovane di lui ma da sempre con lui nella sua corrente, Franco Fornara, Franca Allegra che della sinistra Dc novarese era la componente femminile più nota in Consiglio Comunale e poi Oscar Luigi Scalfaro, mancato anche lui in quegli anni, suo collega deputato , poi Presidente della Repubblica, capo indiscusso della corrente moderata dei Dc novaresi come Giordano lo era di quella progressista.

Il confronto fra i protagonisti della politica locale odierna e loro lo lasciamo perdere: potrebbe essere troppo impietoso per i nuovi, se ricordiamo insieme ai loro difetti, perché pure ne avevano, le loro indubbie doti, la loro cultura , la loro esperienza,  il loro radicamento popolare testimoniato dalle migliaia di preferenze espresse con il loro nome in tante competizioni elettorali dove non esistevano i nominati dall’alto.

Di Alessandro Giordano, della sua testa fine, delle sue acute analisi politiche , dell’amicizia di cui mi ha onorato, voglio ricordare quanto scrisse: “ la nostra vittoria è stata anche la nostra fine, oggi tutti sono o vogliono sembrare democratici, interclassisti , solidaristi, europeisti ed atlantisti , la vittoria dei nostri valori ci ha resi forse inutili , superflui ma questa è stata la nostra vera vittoria, ciò per cui abbiamo lottato e sperato “. 

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