Coldiretti contro Sugar e Plastic tax: «Sono destinate ad avere un effetto sui prezzi finali»

Lo hanno ribadito anche la presidente dell'organizzazione di Novara-Vco Baudo e la direttrice Toscani a margine di un seminario sul tema organizzato dall'Assessorato regionale al Lavoro. Apprezzata la volontà del ministro Patuanelli di prorogare l'entrata in vigore di queste imposte

Nuova presa di posizione di Coldiretti Novara-Vco nei confronti della Sugar e della Plastic tax. Due imposte che «sono destinate ad avere un effetto a valanga sui prezzi finali degli alimenti, proprio mentre l’Italia si trova ad affrontare una preoccupante impennata dell’inflazione anche sulla spesa alimentare». Questo il pensiero espresso da Coldiretti Piemonte a margine del seminario “Sugar e Plastic tax: misure da ripensare”, organizzato dall’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino.


Pensiero al quale si sono associate la presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e la direttrice Francesca Toscani, per le quali «l’obiettivo di riduzione della plastica va perseguito nell’ottica di una visione strategica di ampio respiro, con incentivi premianti per lo sviluppo e la ricerca piuttosto che con misure punitive soprattutto perché per alcune categorie di prodotto non ci sono al momento alternative».


Per Baudo e Toscani «l’emergenza Covid ha innescato inoltre un cortocircuito anche sul fronte dei prezzi di trasporto ed il sistema alimentare sta già affrontando il balzo dei costi energetici e dei carburanti in un paese come l’Italia dove l’’85% delle merci viaggia su strada. A questo si aggiunge il rincaro per gli imballaggi, dalla plastica all’acciaio, dal vetro fino al legno e alla carta che incidono su diverse filiere. In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) finanziato con il Recovery Fund può essere determinante per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e per sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra le varie aree del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in Alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo».

Per Baudo e Toscani anziché avallare queste due misure sarebbe invece urgente uno stop definitivo al sistema del “nutriscore”, considerato «fuorviante, discriminatorio ed incompleto, che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle nostre tavole, per favorire prodotti artificiali di cui, in alcuni casi, non è nota neanche la ricetta». Per Coldiretti, insomma, si tratterebbe di due tasse «che vanno bloccate: questa tesi è appoggiata anche dallo stesso assessore Chiorino durante il seminario, portando la questione alla Conferenza Stato Regioni, proprio perché si andrebbe ad aumentare i prezzi dei prodotti agricoli in un momento già particolarmente delicato per le imprese, mentre al tempo stesso abbiamo apprezzato la volontà del ministro Patuanelli di prorogare l’entrata in vigore di queste imposte».

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Coldiretti contro Sugar e Plastic tax: «Sono destinate ad avere un effetto sui prezzi finali»

Lo hanno ribadito anche la presidente dell’organizzazione di Novara-Vco Baudo e la direttrice Toscani a margine di un seminario sul tema organizzato dall’Assessorato regionale al Lavoro. Apprezzata la volontà del ministro Patuanelli di prorogare l’entrata in vigore di queste imposte

Nuova presa di posizione di Coldiretti Novara-Vco nei confronti della Sugar e della Plastic tax. Due imposte che «sono destinate ad avere un effetto a valanga sui prezzi finali degli alimenti, proprio mentre l’Italia si trova ad affrontare una preoccupante impennata dell’inflazione anche sulla spesa alimentare». Questo il pensiero espresso da Coldiretti Piemonte a margine del seminario “Sugar e Plastic tax: misure da ripensare”, organizzato dall’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino.


Pensiero al quale si sono associate la presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e la direttrice Francesca Toscani, per le quali «l’obiettivo di riduzione della plastica va perseguito nell’ottica di una visione strategica di ampio respiro, con incentivi premianti per lo sviluppo e la ricerca piuttosto che con misure punitive soprattutto perché per alcune categorie di prodotto non ci sono al momento alternative».


Per Baudo e Toscani «l’emergenza Covid ha innescato inoltre un cortocircuito anche sul fronte dei prezzi di trasporto ed il sistema alimentare sta già affrontando il balzo dei costi energetici e dei carburanti in un paese come l’Italia dove l’’85% delle merci viaggia su strada. A questo si aggiunge il rincaro per gli imballaggi, dalla plastica all’acciaio, dal vetro fino al legno e alla carta che incidono su diverse filiere. In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) finanziato con il Recovery Fund può essere determinante per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e per sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra le varie aree del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in Alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo».

Per Baudo e Toscani anziché avallare queste due misure sarebbe invece urgente uno stop definitivo al sistema del “nutriscore”, considerato «fuorviante, discriminatorio ed incompleto, che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle nostre tavole, per favorire prodotti artificiali di cui, in alcuni casi, non è nota neanche la ricetta». Per Coldiretti, insomma, si tratterebbe di due tasse «che vanno bloccate: questa tesi è appoggiata anche dallo stesso assessore Chiorino durante il seminario, portando la questione alla Conferenza Stato Regioni, proprio perché si andrebbe ad aumentare i prezzi dei prodotti agricoli in un momento già particolarmente delicato per le imprese, mentre al tempo stesso abbiamo apprezzato la volontà del ministro Patuanelli di prorogare l’entrata in vigore di queste imposte».

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