Un nuovo libro riporta alla luce uno dei momenti più delicati e drammatici della storia italiana: Milano 25 aprile 1945. Con Mussolini in arcivescovado, curato dallo storico Gianni Cerutti per Interlinea, raccoglie per la prima volta le pagine inedite del diario di Achille Marazza, figura chiave della Resistenza e rappresentante della Democrazia cristiana nel Comitato di liberazione nazionale Alta Italia.
Il volume nasce grazie a un meticoloso lavoro di ricerca condotto tra i documenti conservati nella sede della Provincia di Milano e, soprattutto, nell’archivio Marazza conservato nella villa di famiglia a Borgomanero, oggi sede dell’omonima Fondazione di cui Cerutti è direttore. «Appunti, bozze, scritti che gettano una nuova luce su Marazza e sul suo ruolo durante la Liberazione, un ruolo finora poco valorizzato rispetto a quello di altri protagonisti del tempo» racconta Cerutti durante la presentazione.
Un punto di vista inedito sulla fine del fascismo
Il fulcro del libro è il racconto delle trattative che si sono svolte il pomeriggio del 25 aprile 1945 nei salone dell’arcivescovado di Milano: in quelle ore concitate, Marazza e Riccardo Lombardi, in rappresentanza del Comitato di liberazione nazionale, si confrontarono con Benito Mussolini, con la mediazione del cardinale Schuster, per negoziare una resa pacifica. Mussolini, però, dopo qualche ora decise di interrompere il dialogo e abbandonare la città. Fu allora che il CLN diramò l’ordine per l’insurrezione nazionale, segnando l’avvio della Liberazione.
«Volevo portare il punto di vista di Marazza – ha continuato Cerutti –. Il suo è un testo scritto bene, che si legge ancora volentieri anche dal punto di vista stilistico». Ed è proprio questo stile, unito alla forza documentaria del diario, a rendere il libro una testimonianza unica. «Quando Marazza scrive, nel 1965, è ormai lontano dalla scena politica da dieci anni. Questo distacco gli permette di affrontare i fatti con lucidità storica, senza dover rispondere a logiche di schieramento – ha detto ancora il curatore -. La prospettiva maturata a distanza di tempo consente a Marazza di restituire il senso profondo della Resistenza: non solo la fine del fascismo, ma l’inizio di una nuova idea di Stato. Il compito del CLN era quello di ricostruire l’Italia, sapendo di aver straperso la guerra: la sfida più grande del 25 aprile, infatti, non era solo la lotta contro l’occupazione, ma garantire l’ordine pubblico: quando arrivarono gli americani, era già tutto organizzato».
Un’eredità civile e politica
Il volume è arricchito da un prezioso apparato iconografico, da un testo inedito di Leo Valiani e da una toccante lettera di Sandro Pertini. Due figure che, come Marazza, hanno legato la propria vita alla lotta per la libertà e alla costruzione di un’Italia democratica. Entrambi, legati a lui da rapporti di stima e amicizia, contribuiscono a delineare la figura di un uomo che ha saputo testimoniare, con parole e azioni, i valori fondamentali della dignità civile.
Come scrive Marazza nel suo diario, la Resistenza fu soprattutto questo: «Una testimonianza per la libertà, per la dignità civile di un popolo europeo in uno Stato moderno». Un messaggio ancora oggi necessario, che questo libro aiuta a riscoprire nella sua autenticità.
Il libro esce in concomitanza con “25 poesie per il 25 Aprile” di Giovanni Tesio e “La nostra libertà. I discorsi del 25 Aprile” di Sergio Mattarella.
Il calendario delle prossime presentazioni, con il curatore Giovanni Cerutti:
Boffalora sopra Ticino, mercoledì 16 aprile, ore 21
Il Circolo Unione, via Trezzi 1
Agrate Conturbia, sabato 26 aprile, ore 18,
Biblioteca comunale, via Castello 4
Pogno, martedì 29 aprile, ore 20,45
Biblioteca civica, via Cremosina 13
Novara, 10 maggio, ore 10
Università del Piemonte Orientale, aula 101, via Perrone 18
con Massimo Cavino e un saluto di Paolo Cattaneo