Il 10 giugno 2024 sono trascorsi cento anni dal rapimento e morte di Giacomo Matteotti, unico a ergersi dai banchi del Parlamento contro lo squadrismo fascista e gli affari sporchi del primo Governo Mussolini. “Io il mio discorso l’ho fatto, ora voi fate il discorso funebre per me”, disse dopo il suo ultimo intervento in Aula. Pochi giorni e pagò in prima persona, sotto agli occhi allibiti della Nazione.
Una storia purtroppo dimenticata e che ha segnato in maniera indelebile la vita del Bel Paese. Un tragico epilogo ampiamente raccontato ne “Il fenomeno Laplante”, e che si intreccia in coincidenze quasi surreali – e molto italiane – con la vicenda di Cervo Bianco, uno strano capo indiano fascista acclamato dal regime che vuole vestire i suoi “pellerossa” in camicia nera. Un affresco irriverente di un’Italia immersa in un nazionalismo da operetta contraddittoria e crudele. Vittima di sé stessa. Che da quel momento non sarà più come prima.
Uno spettacolo attuale, anche nella nostra contemporaneità digitale e virtuale dove siamo sensibili alla fascinazione, ai colpi di teatro, alle frasi a effetto che ora si manifestano – magari – con post e meme, coi like o reel e che confondono – e con esiti drammatici – la finzione con la realtà.
L’appuntamento è per questa sera, 15 novembre, alle 21 al Teatro Don Bosco Novara, Viale Ferrucci 33, Novara. I biglietti sono in vendita su vivaticket.com o a partire da due ore prima dell’inizio dello spettacolo. Per chi volesse raggiungere il teatro in bici, pubblicando sui social una storia targata #lenottidicabiria in palio una birra.