Gli anni scorsi c’era gente che attaccava chi ai cortei per la Festa della Liberazione non esponeva striscioni contro Israele e di solidarietà alla lotta armata dei Palestinesi contro Israele.

Dicevano: sei per la Resistenza Italiana allora devi essere anche a favore della Resistenza dei Palestinesi, che sia fatta con le Pietre o con i missili di Hamas i Palestinesi hanno il diritto sacrosanto di difendersi dagli israeliani che sarebbero dei criminali. 

Questo 25 aprile si rischia il contrario: chi voleva a tutti costi che le celebrazioni del 25 aprile fossero anche contro Israele e i suoi alleati americani potrebbe magari non tollerare che nei cortei e nelle manifestazioni per la Resistenza italiana si inneggi alla Resistenza Ucraina e contro la Russia di Putin. 

Qualcuno dirà che paragonare Zelenski ad Arafat è una bestemmia: certo che con i proventi delle fiction il presidente ucraino ci ha comprato una villona a Forte dei Marmi ma anche di Arafat si sono poi scoperti i conti correnti in Svizzera intestati alla sua giovane moglie . 

Ricchezze e santità credetene la metà e questo è vero per tutti, soprattutto i personaggi storici come Arafat e anche per Zelenski. Poi si va a sapere che una parte, ma solo una parte, dei fondi neri di Craxi è finita anche ad Arafat e a Solidarnosc ma forse questo non basta per riabilitare Craxi e dedicargli una via.

Quello che voglio dire è che tutti quanti dovremmo evitare di strumentalizzare la Resistenza italiana,  come  molto inopportunamente hanno fatto anche i No Vax sostenendo  di essere un nuovo fantomatico comitato di liberazione nazionale.

La Resistenza Italiana è stata una vicenda unica, storica e particolare, la cui memoria deve essere conservata per alimentare la vita democratica ma non per giustificare le varie posizioni sui problemi di oggi che, inevitabilmente, dividono anche i tanti che onorano la Resistenza e i suoi Caduti sapendo che anche loro erano divisi su tantissime cose e chi sopravvisse poi si divise spesso e volentieri su tutto o quasi già nel 1946 , si contrappose senza armi perché forse questo sognavano un po’ tutti i partigiani di tutte le  tendenze, penso io ed è solo il mio modestissimo parere, di dividersi aspramente e duramente ma senza uccidersi. 

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Non toccate la Resistenza!

Gli anni scorsi c’era gente che attaccava chi ai cortei per la Festa della Liberazione non esponeva striscioni contro Israele e di solidarietà alla lotta armata dei Palestinesi contro Israele.

Dicevano: sei per la Resistenza Italiana allora devi essere anche a favore della Resistenza dei Palestinesi, che sia fatta con le Pietre o con i missili di Hamas i Palestinesi hanno il diritto sacrosanto di difendersi dagli israeliani che sarebbero dei criminali. 

Questo 25 aprile si rischia il contrario: chi voleva a tutti costi che le celebrazioni del 25 aprile fossero anche contro Israele e i suoi alleati americani potrebbe magari non tollerare che nei cortei e nelle manifestazioni per la Resistenza italiana si inneggi alla Resistenza Ucraina e contro la Russia di Putin. 

Qualcuno dirà che paragonare Zelenski ad Arafat è una bestemmia: certo che con i proventi delle fiction il presidente ucraino ci ha comprato una villona a Forte dei Marmi ma anche di Arafat si sono poi scoperti i conti correnti in Svizzera intestati alla sua giovane moglie . 

Ricchezze e santità credetene la metà e questo è vero per tutti, soprattutto i personaggi storici come Arafat e anche per Zelenski. Poi si va a sapere che una parte, ma solo una parte, dei fondi neri di Craxi è finita anche ad Arafat e a Solidarnosc ma forse questo non basta per riabilitare Craxi e dedicargli una via.

Quello che voglio dire è che tutti quanti dovremmo evitare di strumentalizzare la Resistenza italiana,  come  molto inopportunamente hanno fatto anche i No Vax sostenendo  di essere un nuovo fantomatico comitato di liberazione nazionale.

La Resistenza Italiana è stata una vicenda unica, storica e particolare, la cui memoria deve essere conservata per alimentare la vita democratica ma non per giustificare le varie posizioni sui problemi di oggi che, inevitabilmente, dividono anche i tanti che onorano la Resistenza e i suoi Caduti sapendo che anche loro erano divisi su tantissime cose e chi sopravvisse poi si divise spesso e volentieri su tutto o quasi già nel 1946 , si contrappose senza armi perché forse questo sognavano un po’ tutti i partigiani di tutte le  tendenze, penso io ed è solo il mio modestissimo parere, di dividersi aspramente e duramente ma senza uccidersi. 

© 2020-2024 La Voce di Novara
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54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.